Dopo gli ultimi comizi che si sono svolti venerdì 22 giugno, è scattato da ieri il “silenzio elettorale” che precede il giorno del voto. E’ quindi vietato effettuare, nei giorni del 23 e oggi 24 giugno, comizi, riunioni di propaganda elettorale in luoghi pubblici, nuova affissione di manifesti e diffondere trasmissioni radiotelevisive di propaganda elettorale.
Oggi infatti, torneranno alle urne 2 milioni e 793mila elettori per il turno di ballottaggio in 75 comuni in cui il 10 giugno scorso non è stato eletto il sindaco e nel III municipio della capitale dove il centrosinistra romano – dopo la vittoria della scorsa settimana all’VIII Municipio cerca il bis. Si tratta di Comuni con popolazione superiore ai 15 mila abitanti, di regioni a statuto ordinario e a statuto speciale (Sicilia e Sardegna), quelli nei quali per essere eletti al primo turno bisognava avere ottenuto il 50 per cento più uno dei voti. Il secondo turno elettorale coinvolge ben 14 dei 20 capoluoghi di provincia in cui si era votato il 10 giugno.
Siena. E’ un ballottaggio sul filo di lana quello di domenica a Siena tra Bruno Valentini , sindaco uscente del Pd, che si è apparentato con la lista ‘Per Siena’ di Pier Luigi Piccini, e Luigi De Mossi candidato ‘civico’, ma sostenuto da tutto il centrodestra unito.
Pisa. Centrosinistra contro centrodestra. Come nelle altre due sfide nei ballottaggi dei Comuni capoluogo di provincia della sempre meno rossa Toscana (Siena e Massa), domenica a Pisa si fronteggeranno da una parte il candidato del Pd Andrea Serfogli (con una coalizione allargata a sinistra e a liste civiche) e dall’altra Michele Conti, appoggiato unitariamente dal fronte Forza Italia-Lega-Fratelli d’Italia.
Massa. Fallito l’assalto del Movimento 5 stelle che sperava di poter ripetere anche a Massa l’exploit dello scorso anno nella confinante Carrara, la sfida al ballottaggio è il sindaco uscente Alessandro Volpi, candidato del Pd e di parte del centrosinistra (al primo turno ha potuto contare sull’appoggio di ben sette liste), parte da una posizione di vantaggio abbastanza rassicurante: al primo turno ha infatti raccolto il 33,9% contro il 28,2% del suo avversario Francesco Persiani, candidato forzista del centrodestra che a Massa si è presentato compatto.
Terni. Nella ex ‘rossa’ Terni con un Pd ridotto al 12%, domenica se la vedranno al ballottaggio il centrodestra, con l’avvocato Leonardo Latini, che al primo turno ha sfiorato la vittoria con il 49,2%, e il Movimento 5 stelle, con Thomas De Luca, a grande distanza con il 25%.
TERAMO. Giandonato Morra (cd) al 34,6%, che ha incassato, tra le polemiche, l’endorsement di Giovanni Cavallari (che ha preso con la sua civica il 10,24%) se la vedrà con Gianguido D’Alberto (cs) 21,1;
Ancona. Il voto di Ancona è un test politico, visto che il Pd guida la città da 25 anni: da una parte il sindaco uscente, la dem Valeria Mancinelli, sostenuta dal centrosinistra, dall’altra Stefano Tombolini, rappresentante di una lista civica e sostenuto dal centrodestra.
Imperia. Ad Imperia il sapore è quello di una sfida fratricida, tutta interna al centrodestra: da un lato l’ex ministro del governo Berlusconi – e già due volte sindaco della città – Claudio Scajola, dall’altro il suo “delfino”, Luca Lanteri, scelto dalla coalizione di centrodestra quale rappresentante del “modello Toti” (Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Area Popolare, ndr) che ha conquistato finora Regione, Savona, Genova e La Spezia, e che ha l’obiettivo stavolta di “fare filotto”.
A Messina sfida interna al centrodestra, tra il primario Dino Bramanti, che parte dal 28,25% con il sostegno di uno schieramento che va da FI alla Lega a Diventerà Bellissima del governatore Nello Musumeci, e il deputato regionale Cateno De Luca, con il 19,81%, eletto nell’Udc all’Ars ed espressione del movimento Sicilia Vera.
A Siracusa contesa tra l’esponente del centrodestra Paolo Ezechia Reale, fermatosi non lontano dal traguardo, a poco più del 37%, e Francesco Italia, vicino all’uscente renziano Giancarlo Garozzo, che ha ottenuto senza il sostegno del Pd poco più del 19%.
RAGUSA . Antonio Tringali (M5S) al 22,7% se la vedrà con Giuseppe Cassì (cd) al 20,8% al primo turno;
In tutto sono 14 i capoluoghi di provincia interessati -:Sondrio, Imperia, Massa, Siena, Pisa, Terni, Viterbo, Brindisi, Avellino, Teramo, Siracusa, Ragusa e Messina – con Ancona l’unico capoluogo di regione. Nei grandi Comuni al voto è in vantaggio il centrodestra in 29, il centrosinistra in 20, i 5 Stelle sono al ballottaggio a Ragusa, Avellino, Imola e Terni.
di Antonio Gentile