di MARIA GRAZIA LENTI
La Giornata Internazionale per i Bambini Scomparsi cade il 25 maggio di ogni anno, dal 1983, primo anno in cui è stata celebrata.
La giornata nasce per ricordare la scomparsa del piccolo Ethan Patz, rapito a New York il 25 maggio 1979 e per sensibilizzare l’opinione pubblica sul fenomeno, lanciando un messaggio di solidarietà e di speranza ai genitori che non hanno più notizie dei loro bambini.
Viene celebrata nell’ambito della rete Globale per i Bambini Scomparsi – un programma del Centro Internazionale per i Bambini Scomparsi e Sfruttati (ICMEC) – che opera per sensibilizzare sul tema dei bambini scomparsi, trattandosi di un fenomeno che riguarda tutti i paesi del mondo..
Una storia tragica quella di Denise Pipitone, la bambina di quasi quattro anni di Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, sparita nel nulla il primo settembre del 2004 mentre giocava davanti casa. La mamma di Denise torna a parlare ma questa volta la sua attenzione non si focalizza sulla scomparsa della figlia, ma in generale sui minori spariti nel nulla, problematica terribile su cui – ne è convinta – c’è ancora tanto da fare”.
Purtroppo, i casi sono tanti e in molti paesi non considerano questo fenomeno come una priorità e non dispongono di strutture e meccanismi adeguati per assicurarne il ritrovamento.
Per celebrare la Giornata Internazionale dei Bambini Scomparsi le forze dell’ordine e le organizzazioni non governative di diversi paesi, tra le quali in Italia il Telefono Azzurro, organizzano ogni anno eventi e convegni per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’esigenza di sviluppare nuove e più efficaci forme di collaborazione e di coordinamento al fine di proteggere i bambini ed evitare scomparse e rapimenti.
In Europa, nel 2015, sono state 209.841 le chiamate ricevute dalla rete europea per i bambini scomparsi. Di queste, il 54% ha riguardato segnalazioni per fughe da casa, mentre il 29% casi di sottrazione parentale.
In Italia, sempre nel 2015, sono stati 163 i casi di bambini scomparsi, fuggiti da casa/istituto o soggetti a rapimento, gestiti da Telefono Azzurro, attraverso il 116.000, il Centro Nazionale di Ascolto 19696 e il Servizio 114 Emergenza Infanzia.
Ma il dato più allarmante riguarda i minori stranieri non accompagnati.
In un anno in cui, secondo i dati Europol, sarebbero stati 10.000 i migranti minorenni non accompagnati scomparsi dopo il loro arrivo in Europa, le chiamate alle linee del 116.000 su questi casi risultano ingannevolmente basse: solo il 2% i casi a livello europeo nel 2015, segno di una grande sottostima del fenomeno.
Se dal 2009 al 2014 le percentuali italiane si allineano a quelle europee, dal 2015 fino al primo trimestre del 2016, l’esplosione del fenomeno migratorio nel nostro Paese si riflette in un notevole incremento della tendenza: nel 2015 i casi di minori stranieri non accompagnati rappresentano ben il 40% dei casi, e solo nei primi tre mesi del 2016 ammontano a 33 segnalazioni ricevute.
Anche Papa Francesco, in occasione dell’udienza generale di questa settimana, ha lanciato un appello, invitando tutti alla preghiera, affinché tutti i bambini soli, sfruttati e allontanati dalle loro famiglie e dal contesto sociale siano restituiti all’affetto dei loro cari.
Il fallimento del sistema di integrazione per questa fascia di minori incide in modo significativo sulla loro scomparsa. Spesso i bambini e gli adolescenti stranieri che arrivano nel nostro Paese sono soli e rischiano di scomparire, coinvolti in traffici illeciti, devianti e vittime della tratta, impiegati nelle maglie della criminalità, del lavoro nero e dello sfruttamento sessuale.
Maria Grazia Lenti – Taranto