A cura di Dott. Angelo Sandri (Udine)
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Segretario politico nazionale della Democrazia Cristiana
Direttore Responsabile de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana
< LA DEMOCRAZIA CRISTIANA PROSEGUE LA SUA BATTAGLIA DI LEGALITA’ E GIUSTIZIA A PROPOSITO DELLA GRAVE SITUAZINE VENUTASI A CREARE A COSENZA ED IN REGIONE CALABRIA >.
La Segreteria politica nazionale della Democrazia Cristiana, di concerto con la Dirigenza nazionale dei Dipartimenti < Enti locali > e <Legalità e Giustizia > della D.C., nonchè del Comitato Direttivo della Democrazia Cristiana della provincia di Cosenza, prosegue in maniera alacre e decisa la sua coerenter battaglia a favore di quei principi proprio di legalità e di giustizia che non sembrano essere molto simpatici non solo agli amministratori territoriali e regionali della Calabria, ma anche a gran parte dei rappresentanti istituzionali del nostro Paese.
Paese che dimostra di disporre di una classe politico/parlamentare non troppo favorevole a fare chiarezza ed a riportare la situazione nell’alveo di una certa qual correttezza !
L’oggetto su cui si batte da tempo sia la Democrazia Cristiana nazionale che quella cosentina riguarda le gravissime e plurime violazioni di legge perpetrate ai danni del Popolo Italiano.
I plurimi interventi effettuati sono stati svolti nel tempo anche in nome e per conto della Curia Arcivescovie della Diocesi di Cosenza-Bisignano, al momento guidata da Mons. Francescoantonio Nolè e riguardano sostanzialmente la gravissima disapplicazione della Costituzione della Repubblica Italiana, con una vera e propria compromissione dello Stato di Diritto e dello Stato Sociale del nostro Paese.
In buona sostanza ci si riferisce alla delibera della Giunta del Comune di Cosenza n. 26, del 29.8.2016, per rilevare come tale deliberato sia evidentemente un falso, poiché – nella realtà – non esiste agli atti del procedimento alcuna manifestazione di interesse (pure riportata in delibera, alle pagine 8, 9 e 10) dei Parroci delle due Parrocchie ricomprese nella Diocesi di Cosenza, che pure vengono artatamente “dette” come debitrici, in ragione di un considerevole cofinanziamento che nessuno ha mai nemmeno “manifestato di voler sottoscrivere”.
Ed in ragione del quale la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha però concesso e non avrebbe dovuto poi neppure poi al Comune di Cosenza il corrispettivo del finanziamento del progetto di cui al DPCM 25.5.2016.
E, tanto, anche senza considerare che, in sostanza, non solo mai alcun debito (e/o cofinanziamento) è stato “concordato” dalla Diocesi di Cosenza-Bisignano e/o dalle Parrocchie San Giuseppe Sposo di Maria e San Francesco Nuovo, quanto proprio, all’opposto, esiste certamente un credito della medesima Diocesi, che il Comune di Cosenza non ha mai inteso saldare, quanto meno, a partire dall’anno 2007, e che, da ultimo, anche la Commissione di liquidazione dello stesso Comune, pure debitamente raggiunta da apposita istanza della Diocesi, non ha voluto rilevare, venendo meno ai propri doveri d’ufficio.
Al di là di tutto, è del tutto inaccettabile ed intollerabile che nessuno abbia ancora sentito il dovere di dichiarare la falsità del deliberato in parola e dei deliberati comunali di cui si è detto nei precedenti interventi, ovvero, la falsità delle successive delibere regionali che con tali falsi deliberati comunali sostanzialmente “concordano”.
E perciò solo, non per ultimo, la falsità della stessa contabilità di Sato, perfettamente “in linea” con
tali illeciti amministrativi, comprovatamente permessi e appositamente favoriti dal Governo della Repubblica; dalle rappresentanze parlamentari, così come quelle regionali e comunali.
E questo persino prima che venisse dichiarato lo stato d’emergenza notoriamente datato 31.1.2020.
E, dunque, questo sta a significare, inequivocabilmente, che esiste una gravissima compromissione delle Istituzioni Statali e del loro precipuo funzionamento, che non risponde più all’interesse nazionale e, quindi al Popolo Italiano, cui la Costituzione pure assegna esplicitamente l’ultima parola, ad evitare che la spesa pubblica continui ingiustificatamente ad aumentare per essere distratta per fini privati ed illeciti.
Non possiamo non esprimere la profonda delusione per il silenzio serbato in proposito dalle varie Istituzioni Italiane che hanno, sin qui, deliberatamente deciso di non intervenire.
Di sicuro dei fatti criminosi che sono stati esposti è stata fornita ampia e chiarissima prova documentale.
L’Avvocato Rocco Piergiorgio Lo Duca (Cosenza), nella sua qualità di Segretario nazionale Vicario del Dipartimento Enti locali della Democrazia Cristiana e Vice-Segretario nazionale del Dip. Legalità e Giustizia della D.C. si è fatto carico di tutta una serie di atti ed interventi tendenti a rimarcare la problematicità di quanto accaduto.
Di questa vicenda – tra i vari punti previsti all’ordine del giorno – se ne discuterà anche nel corso della prossima Direzione nazionale della Democrazia Cristiana in programma a Roma nei giorni 25 e 26 giugno 2021 e che valuterà quali ulteriori azioni assumere in proposito, sia sul piano politico che giuridico.
Il tema di cui trattasi verrà anche anticipato nel corso della riunione di Ufficio politico nazionale della Democrazia Cristiana, aperto ai rappresentanti delle Segreterie politiche regionali e dei vari Dipartimenti del partito dello scudocrociato, che è stato programmato in video-conferenza (modalità MEET) nel tardo pomeriggio di lunedì 14 giugno 2021 (con inizio alle ore 18.30).
Per accedere a quest’ultimo incontro, sarà sufficienti procurarsi il LINK pubblicato sul sito internet della Democrazia Cristiana (di cui all’indirizzo telematico www.democraziacristianaonline.it ) nella rubrica < VIDEOCONFERENZE > alla voce Segreteria nazionale della D.C.
Combattiamo che ritorni la giustizia