La definirono un’impresa riuscita “al 101 per cento“. Quella dell’Apollo 7 fu la prima missione spaziale con equipaggio del Programma Apollo – dopo l’incendio nella capsula che, durante un’esercitazione 21 mesi prima, era costato la vita ai membri dell’Apollo 1. Fu la prima a testare gli equipaggiamenti che avrebbero portato l’uomo sulla Luna, la prima con tre astronauti americani, la prima a prevedere una diretta TV e trasmettere alla Terra immagini dallo Spazio. Dato interessante, fu anche la prima a vedere una sorta di (piccolo) ammutinamento a bordo, anzi, i tentativi di ribellarsi ad alcuni comandi impartiti da Houston furono due, ma almeno in un caso si giunse a un compromesso.
Il lancio avvenne da Cape Canaveral l’11 ottobre 1968 alle ore 15.02 UTC in condizioni di vento relativamente forte. Il razzo vettore Saturn IB operò perfettamente pertanto, dopo circa 10 minuti, la navicella spaziale entrò nell’orbita intorno alla Terra. Venne raggiunto un perigeo di 227 chilometri ed un apogeo di 285 chilometri. Trascorse alcune ore la navicella si staccò dal secondo stadio del razzo vettore, si girò, ed esegui la manovra rendezvous. Con ciò venne simulato come le future navicelle Apollo avrebbero dovuto eseguire l’apposita manovra per estrarre il modulo lunare dal terzo stadio di un razzo vettore del tipo Saturn V. La capsula si allontanò dal razzo ed il giorno successivo eseguì nuovamente una manovra di avvicinamento. In questa seconda occasione comunque vennero modificate le manovre stesse, con l’intenzione principale di simulare una manovra rendezvous in orbita lunare tra il modulo lunare e la navicella Apollo.
Infatti le manovre vennero eseguite navigando in parte con l’utilizzo di un apparecchio radar ed in parte con il sostegno di un semplice sestante. In condizioni ideali il secondo stadio del razzo era ancora visibile ad una distanza di ben 1.800 chilometri. Per la prima volta nella storia dell’esplorazione spaziale da parte degli Stati Uniti, gli astronauti ebbero a bordo una telecamera. Già in precedenti occasioni venne avanzata tale intenzione, però sempre cancellata dai piani di volo a causa di problemi di peso. Navicelle spaziali sovietiche già in precedenti occasioni avevano avuto a bordo delle telecamere; la missione Apollo 7 comunque significò la prima trasmissione in diretta di immagini dallo spazio.
Poco prima del lancio c’era stata una perdita sospetta di carburante che fece decidere un cambio di programma con accensione manuale del motore di discesa. Alla fine, dopo 11 ore e 10 minuti il test venne concluso e i due stadi del Lem vennero lasciati precipitare nell’Oceano Pacifico. Lo stadio di ascesa precipitò il 24 gennaio, mentre quello di discesa cadde il 12 febbraio a qualche centinaio di chilometri a Sud Est dell’isola di Guam.
di Antonio Gentile