Una riflessione sulla manovra di bilancio elaborata dalla attuale maggiornaza di Governo giallo/verde.

Una riflessione sulla manovra di bilancio elaborata dalla attuale maggiornaza di Governo giallo/verde.
di RODOLFO CONCORDIA * Democrazia Cristiana di Roma Capitale *
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* UNA RIFLESSIONE SULLA MANOVRA DI BILANCIO ELABORATA DALLA ATTUALE MAGGIORANZA DI GOVERNO GIALLO/VERDE.
 
Al termine di un percorso assai tortuoso, caratterizzato da uno scontro giornaliero fra i due tronconi della attuale maggioranza di Governo ed l Ministro del Bilancio, abbiamo, finalmente, un quadro della Manovra di Bilancio 2019, nonchè l’enunciazione degli obiettivi che tale manovra vuole raggiungere e le risorse che a tale scopo sono state assegnate. Possiamo quindi provare ad esprimere una prima valutazione di merito, soprattutto, dopo aver conosciuto il Documento Aggiuntivo di aggiornamento del DEF.
Ma quale è lo scenario, interno ed Internazionale, che fa da corollario a questa Manovra? Esso, a mio avviso, potrebbe essere sintetizzato in questo modo: a) rallentamento della crescita economica a livello internazionale; b) riorientamento del flusso dei capitali verso l’area del dollaro; c) investimenti privati, fermi da maggio, in attesa di conoscere i contenuti della legge di bilancio; d) termine della QE della BCE,al termine di questo anno, mediante la quale la BCE acquistava Titoli di
Stato dei Paesi in difficoltà e con Debito non controllato.
 
Per farlo, prendiamo in considerazione tre Parametri che influenzano il giudizio delle Agenzie di Rating e del Mercato (prima ancora della valutazione che esprimerà la Commissione Europea, certamente importante per Europeisti convinti come noì; ma nell’immediato, ci dobbiamo preoccupare del loro giudizio e della loro valutazione) perchè, condizioneranno le scelte, degli investitori internazionali.
Essi sono: 1) La crescita programmata; 2) Deficit Pubblico; 3) Rapporto Debito/PIL
Per ciò che attiene al primo punto: si è definito un obiettivo di una crescita del PIL all’1,5% nel prossimo triennio( la media degli ultimi tre anni è stata dell’1,2 %); se ciò fosse realizzabile, sarebbe un discreto risultato; ma sarebbe, comunque, insufficente, a coprire l’aumento sostanziale della spesa corrente, prodotta dal reddito di Cittadinanza e dal valore 100 sul diritto alla pensione.
La previsione di un PIL all’1,5 % ,viene giudicata non realizzabile dai maggiori organismi internazionali (per essi la crescita potrebbe attestarsi intorno 1% ) soprattutto, per il valore infimo previsto per gli investimenti pubblici, quantificato al 0,2-0,3 del PIL. Ma su questo ci ritorneremo successivamente.
Quanto al secondo punto: il Deficit Pubblico previsto di 2,4 nel 2019 per poi ritornare all’1,8 nel 2021, comporterà, un ulteriore aumento della Componente Finanziata in Deficit, che salirà a 21,7 mld nel 2019; a 27,1 mld nel 2020 ed a 25,4 mld nel 2021.
In sostanza, a fronte di un deficit strutturale inalterato nel triennio, aumenterà, in modo rilevante, la componente finanziata in Deficit della manovra stessa.
Ad essa, deve essere aggiunto,il debito relativo al disinnesco di un automatico aumento dell’Iva relativo agli anni 2020 (13,6 mld) e 2021 (15,6 mld)
 
Riguardo al terzo punto: la previsione del rapporto Debito/Pil sempre nel Triennio si attesterebbe intorno ad una diminuzione di 4,2 punti, tenendo presente però,che lo stesso negli ultimi tre anni, è stato solo 0,9 punti.
 
Ebbene,la rappresentazione raccapricciante dei dati esposti, si è tramutata, in una sonora bocciatura, da parte del Fondo Monetario,Banca d’Italia,Corte dei Conti e dell’Ufficio Parlamentare del Bilancio ed una volta inviato alla Commissione Europea, è facile prevedere che anche Essa, esprimerà lo stesso giudizio.
 
Essa è una Manovra di Bilancio scritta sulla sabbia e non sarà creduta,purtroppo, nè dagli Investitori Internazionali e nemmeno dai Mercati.
 Cerchiamo di spiegare – in un prossimo articolo – il perchè una manovra così strutturata, non è una Manovra Espansiva e difficilmente produrrà un maggiore processo di crescita, con l’atteso allargamento della base produttiva e di quella occupazionale.
di RODOLFO CONCORDIA * Democrazia Cristiana di Roma Capitale *