La mostra, curata da Maurizio Riccardi, Giovanni Currado con l’allestimento progettato dall’architetto Fabrizio Confessa, ripercorre la vita politica del presidente della Dc ucciso dalle Brigate rosse attraverso le foto di Carlo Riccardi, decano dei fotoreporter romani che a 92 anni continua a fotografare coltivando contemporaneamente la sua passione di sempre per la pittura. Il racconto fotografico è arricchito dalle immagini di Maurizio Riccardi, figlio di Carlo, e di Maurizio Piccirilli autore delle foto del ritrovamento del corpo di Moro in via Caetani.
Aldo Moro. Memoria, politica, democrazia. Questo il titolo della mostra fotografica che si terrà a partire dal 7 novembre, a quaranta anni dal ritrovamento dell’on. Moro in via Caetani, nella prestigiosa sede del Complesso di Vicolo Valdina in Piazza di Campo Marzio 42, fino al 16 novembre 2018, a cura di Maurizio Riccardi, Giovanni Currado con l’allestimento progettato dall’architetto Fabrizio Confessa.
La mostra fotografica ripercorre la vita politica del presidente della Dc ucciso dalle Brigate rosse attraverso le foto di Carlo Riccardi, decano dei fotoreporter romani che a 92 anni continua a fotografare coltivando contemporaneamente la sua passione di sempre per la pittura.
Il racconto fotografico è arricchito dalle immagini di Maurizio Riccardi, figlio di Carlo, e di Maurizio Piccirilli autore delle foto del ritrovamento del corpo di Aldo Moro in via Caetani.
Con i tre importanti fotografi ha collaborato Giovanni Currado, giornalista e fotografo che ha coordinato la ricerca iconografica, il restauro delle immagini e raccolta di impressioni, commenti e contributi da parte di personaggi del mondo politico, culturale e giornalistico che completeranno il catalogo della mostra.
Nel corso della mostra sarà distribuito anche il catalogo omonimo, edito da Agr Edizioni, composto da 245 pagine che raccolgono oltre 150 fotografie, molte delle quali inedite, accompagnate da commenti e testimonianze di personaggi noti della cultura, della politica e del giornalismo italiano. La mostra si completa con un video che ripercorre le strade di Roma protagoniste di quei tragici 55 giorni, commentati dai magistrati, carabinieri, poliziotti e giornalisti che vissero quei tragici eventi.
“Nel 1978 sono bastate due Polaroid a cancellare la vita di un personaggio non di secondo piano, come Aldo Moro, il quale, con l’aiuto dei media – ha dichiarato Giovanni Currado – ha subìto così un secondo omicidio.”
“Poter visionare centinaia di fotografie che ritraggono Moro – continua Currado – nel corso del suo impegno politico e in molti casi analizzarne i particolari per via del restauro, ha fatto crescere la consapevolezza che la riscoperta di Aldo Moro, ovvero la riscoperta della sua vitalità, attraverso le immagini che lo vedono combattivo e sorridente, concentrato o impacciato, possa servire per ricordare l’uomo e non la vittima, per ricordare quello che era riuscito ad ottenere, mostrando alle future classi dirigenti che la soluzione a molti dei problemi passa dal semplice confronto e dal dialogo con l’avversario politico.”
Nel corso della mostra sarà distribuito anche il catalogo omonimo, edito da Agr Edizioni, curato da Maurizio Riccardi e Giovanni Currado, realizzato da Antonluca Indrieri dell’istituto Quinta Dimensione e composto da 245 pagine che raccolgono oltre 150 fotografie, molte delle quali inedite, accompagnate da commenti e testimonianze di personaggi noti della cultura, della politica e del giornalismo italiano.
La mostra si completa con un video che ripercorre le strade di Roma protagoniste di quei tragici 55 giorni, commentati dai magistrati, carabinieri, poliziotti e giornalisti che vissero quei tragici eventi. La mostra vuole quindi mettere l’accento sulla figura di Moro nella sua interezza, senza trascurare il suo sacrificio, ma per separare i suoi insegnamenti da quelle due Polaroid delle BR che purtroppo lo identificano, in modo quasi esclusivo, dai testi scolastici alle più recenti ricerche sul web.
All’inaugurazione, che si terrà mercoledì 7 novembre alle 17, parteciperanno: Marco Damilano, Giornalista, direttore de L’Espresso; Vincenzo Scotti, politico, Ministro del lavoro nel periodo del rapimento Moro; Carlo Riccardi, storico fotoreporter, autore di milioni di foto dichiarate “Patrimonio di interesse nazionale”; Maurizio Riccardi, Fotoreporter, direttore di AGRpress, autore degli scatti dell’agguato a via Fani;Maurizio Piccirilli, Fotoreporter autore della foto del ritrovamento dell’on. Moro e Giovanni Currado, curatore della mostra e responsabile Archivio Storico Fotografico Riccardi ed esponenti storici della Dc.
La Democrazia Cristiana vi invita tutti a presenziare alla mostra che è un grande evento in memoria dello Statista Aldo Moro.
di Antonio Gentile