La Dc al fianco della Global Education Monitoring Report dell’UNESCO: un documento presentato all’Accademia dei Lincei di Roma.

La Dc al fianco della Global Education Monitoring Report dell’UNESCO: un documento presentato all’Accademia dei Lincei di Roma.

La Dc al fianco della GLOBAL EDUCATION MONITORING Report.

È stato presentato il 27 novembre 2018, il Global Education Monitoring Report dell’UNESCO presso la prestigiosa Accademia dei Lincei di Roma. Un documento importante che riflette, dati alla mano, sulla circolarità fra migration e education presentando dati internazionali di carattere quantitativo e qualitativo.

Il suo obiettivo principale è il tema della migrazione e del dislocamento. Presenta evidenze sulle implicazioni dei diversi tipi di migrazione e spostamento per i sistemi di istruzione, ma anche sull’impatto che la riforma dei programmi di studio dell’istruzione e degli approcci alla pedagogia e alla preparazione degli insegnanti può avere sull’affrontare le sfide e le opportunità poste dalla migrazione e dagli sfollati. Dà voce alle esperienze nelle comunità di accoglienza e di accoglienza.                                                                  Come ha osservato il Presidente della Commissione Nazionale Italiana UNESCO, Franco Bernabè, uno dei pregi di questo documento, è quello di mostrare come anche nei paesi meno ricchi viene affrontato il tema della migrazione, ciò significa che tale fenomeno non riguarda solo la nostra Italia e la nostra Europa, ma è un fenomeno globale.

Le prime parole di introduzione al report vengono pronunciate dalla prof.ssa Stefania Giannini, ex Ministro e attuale Assistant Director-General for Education di UNESCO.  Stefania Giannini ha messo n evidenza la relazione tra educazione, scelte politiche e migrazione sottolineando come il secondo passo di questo report deve essere quello di suggerire risposte culturali da fornire alla politica per fare delle importanti scelte sociali.

Sia Bernabè che Giannini hanno riflettuto sull’importanza del titolo del report Migration, displacement and education. Building bridges, notwalls. Un titolo quanto mai coraggioso in un momento storico dove si alzano muri fisici e muri virtuali e dove gli stereotipi e i luoghi comuni non fanno cogliere la ricchezza della diversità.

Dopo l’intervento dell’ex ministro che ha riportato come all’Italia, pur avendo delle criticità, le vengono riconosciute delle buone prassi, è stato il turno della dottoressa D’Addio che ha presentato i dati del monitoraggio e alcune raccomandazioni educative quali per esempio:proteggere il diritto allo studio, favorire l’inclusione nei sistemi educativi nazionali, rispondere ai bisogni dei minori, riconoscere lestorie dei migranti, formare gli insegnanti e saper utilizzare il potenziale dei migranti.

A seguire vi è stato un breve intervento della Dott.ssa Ferrario della Segreteria del Ministro Bussetti, la quale afferma che in Italia c’è ancora da impegnarsi nella formazione dei docenti per non lasciarli soli e senza strumenti, ma è necessario anche investire nelle famiglie.

Dopo un “refereshment break”, si sono svolte due interessanti tavole rotonde con prestigiosi ospiti, si ricordano il prof. Alberto Melloni, Mario Giro e Padre Fabio Baggio nella prima tavola, e la dott.ssa Bocchino di “Save the Children” e la dott.ssa Ana De Vega dell’UNHCR nel secondo dibattito.

Questo report è un documento importante in quanto fornisce dati reali su scala mondiale del fenomeno migratorio, come è importante il Dossier Statistico “Immigrazione 2018” a cura del Centro Studi e Ricerche IDOS presentato sempre a Roma il 25 ottobre scorso. Questi report forniscono valori oggettivi  con i quali contrastare tutte quelle politiche anti-immigratorie che fanno del popolo italiano una tribù chiusa anziché una comunità aperta e accogliente.

La Democrazia Cristiana sta valutando un approfondimento del tema sociale dell’immigrazione secondo una prospettiva interculturale che valorizzi la diversità e che dia dignità alla persona in quanto tale, indistintamente dal  background culturale di origine. Il compito educativo e sociale della Democrazia Cristiana è quello di contrastare ogni forma di razzismo, di formulazione di stereotipi e pregiudizi acritici. La DC è per l’accoglienza, l’inclusione e il riconoscimento dell’altro. Vede nel meticciato sociale un momento dove poter mantenere viva la categoria di persona nella memoria, oltre ogni differenza etnica, sociale, economica, culturale e religiosa.

Si riparta quindi da questi due importanti documenti per pensare a una politica di integrazione che rifiuti i razzismi manifesti e quelli nascosti dietro le classiche frasi che iniziano con “io non sono razzista, però….”. Sentiamo viva la responsabilità della vita dell’altro, perché con lui viviamo sotto lo stesso Cielo e siamo figli dello stesso Dio. Un progetto politico di rinascita, non può non considerare il tema dell’immigrazione, dell’emigrazione e dei rapporti personali e sociali nell’attuale Italia multiculturale.

 

di Carlo Macale curato dalla redazione  del giornale on line IL POPOLO da parte del Coordinatore responsabile giornalistico Antonio gentile.

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Silvana Savaglio
6 anni fa

Complimenti Vivissimi !Viviamo sotto lo stesso Cielo siamo figli dello stesso Dio!