A cura di Dott.ssa Gabriella Scalas (Catania)
gabriella.scalas@dconline.info
< L’appello del nuovo Arcivescovo di Catania Mons. Luigi Renna ai dirigenti della Casa farmaceutica Pfizer: non rendete Catania più povera ! >
Sabato 19 febbraio 2022 ha fatto il suo solenne ingresso nell’Arcidiocesi di Catania il nuovo Arcivescovo Mons. Luigi Renna.
Era stato nominato in data 8 gennaio 2022, in sostituzione del precedente Arcivescovo Mons. Salvatore Gristina, dimissionario per raggiunti limiti di età.
Mons Luigi Renna, pugliese, è nato a Corato (in provincia di Bari) il 23 gennaio del 1966 e si è formato a Molfetta, presso il Pontificio Seminario pugliese.
Divenuto Vescovo nell’ottobre del 2015, lascia la diocesi di Cerignola / Ascoli Satriano.
Mons. Luigi Renna, 56 anni da poco compiuti, è uno dei più giovani Vescovi italiani.
Mons. Renna ha voluto da subito esprimere vicinanza al popolo catanese e lo ha fatto pubblicamente in occasione della grave crisi occupazionale venutasi a creare recentemente a Catania
In quasi due anni di emergenza pandemica sono state davvero molte le piccole e medie imprese che hanno dovuto chiudere, per via della scarsa domanda, soprattutto nei settori del turismo e della ristorazione.
Ma onestamente mai ci si sarebbe aspettati che la nota Casa farmaceutica Pfizer, che come è a tutti noto è produttrice del vaccino anti-covid, annunciasse la chiusura dello stabilimento di Catania, provocando la mobilità per circa 130 dipendenti.
I lavoratori, sostenuti dalle maggiori sigle sindacali, hanno ottenuto l’apertura di diversi tavoli istituzionali sia in Prefettura che a livello regionale.
Nonostante il supporto dei sindacati e l’intervento personale dell’assessore alla Famiglia e al Lavoro della Regione Siciliana, Antonio Scavone, non è stato possibile finora ottenere alcun risultato, vista anche la vaghezza delle risposte dell’amministratore delegato del colosso farmaceutico statunitense.
Il tavolo di crisi che avrebbe dovuto portare alla sospensione delle procedure di licenziamento si è concluso con un nulla di fatto.
Così i lavoratori dello stabilimento catanese hanno proclamato nei giorni scorsi uno sciopero con un sit-in davanti ai cancelli della Pfizer di Catania.
Alla generale protesta si è associata anche la voce del nuovo Arcivescovo di Catania Mons. Luig Renna, il quale ha voluto dimostrare di persona la propria solidarietà ai dipendenti della Pfizer catanese.
L’Arcivescovo di Catania ha espresso vicinanza soprattutto alle famiglie dei lavoratori che rischiano di perdere ciò che per la carta costituzionale italiana è un diritto fondamentale: il lavoro.
Pubblichiamo di seguito il testo del messaggio di solidarietà ai lavoratori della Pfizer di Catania di Mons. Luigi Renna:
<< Negli ultimi mesi il nome Pfizer è stato associato alla speranza, quella di uscire dal tunnel della pandemia grazie al vaccino che ha messo in sicurezza la vita di milioni di persone. Non vorremmo mai che d’ora in poi a Catania questo nome fosse associato alla ‘perdita di speranza’ che porterebbe circa un centinaio di famiglie al licenziamento o al trasferimento, privando ancora una volta la Città di opportunità lavorative.
Quando si chiude un’azienda, si ha una triste ricaduta su tutto il territorio: i giovani sono costretti ancora ad emigrare, le famiglie stentano a formarsi, cresce la denatalità, si dà spazio alla precarietà, si creano le condizioni di disoccupazione che portano le persone più fragili a finire nelle trame della criminalità organizzata.
Sentiamo perciò di ribadire quanto affermava papa Francesco nella “Evangelii gaudium”:
< Non possiamo più confidare nelle forze cieche e nella mano invisibile del mercato. La crescita in equità esige qualcosa di più della crescita economica, benché la presupponga, richiede decisioni, programmi, meccanismi e processi specificamente orientati a una migliore distribuzione delle entrate, alla creazione di opportunità di lavoro, a una promozione integrale dei poveri che superi il mero assistenzialismo. (…) l’economia non può più ricorrere a rimedi che sono un nuovo veleno, come quando si pretende di aumentare la redditività riducendo il mercato del lavoro e creando in tal modo nuovi esclusi. (n. 204) >.
Prevalga non la mano invisibile del mercato, ma l’intelligenza imprenditoriale che coniuga “capitale umano” e capitale economico!
Come Chiesa siamo solidali con i lavoratori della Pfizer di Catania e ci appelliamo ai Responsabili dell’azienda affinché trovino soluzioni che non privino un’altra Città del Sud di quella opportunità che ha permesso a tante famiglie di vivere dignitosamente e di contribuire allo sviluppo del territorio.
Non rendete Catania più povera !
Siamo fiduciosi che, con l’aiuto delle Istituzioni politiche e dei Sindacati, si trovino vie d’uscita che scongiurino definitivamente la chiusura del prestigioso stabilimento etneo. Affidiamo al Signore e all’intercessione di san Giuseppe, patrono dei lavoratori, questa nobile causa che tutela la dignità del lavoro, la serenità di tante famiglie, il futuro della Città”. + Luigi Renna >>
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Congratulazioni. Ottimo articolo.