Le belle notizie arrivano quest’anno sotto l’albero di Natale, ecco perchè l’Inps ha deciso che entro la fine dell’anno, dicembre 2018, invierà circa 1 milione di buste arancioni ai lavoratori con l’estratto contributivo e la simulazione dell’importo della pensione futura.
Le buste arancioni sono il servizio dell’Inps attraverso il quale i lavoratori dipendenti possono conoscere la propria situazione pensionistica. L’istituto invia un documento in cui, sulla base di quanto versato fino a oggi verso, della retribuzione attesa e della data di uscita dal lavoro, viene calcolato l’importo della pensione futura.
Attenzione però: è solo una simulazione. Non tiene conto infatti delle possibili modifiche normative e si riferisce alla situazione attuale. La simulazione quindi non comprende la quota 100, il meccanismo per l’accesso alla pensione che si basa sulla somma tra l’età anagrafica e gli anni di contribuzione, perché viene calcolata sulla legislazione già in vigore.
Registrarsi – Al servizio si accede attraverso il portale del sito dell’Inps, dalla pagina “La mia pensione futura”. Da qui è possibile are richiesta per controllare i contributi che risultano versati all’Inps, conoscere la data in cui si matura il diritto alla pensione di vecchiaia o anticipata, calcolare l’importo stimato a prescindere dall’inflazione.
Per farsi inviare la busta arancione, bisogna essere registrati al sito e quindi essere in possesso del pin di 16 cifre dell’Inps, dopo essersi registrati.
La busta arancione può essere richiesta da oltre 7 milioni di lavoratori, tra dipendenti del settore privato e lavoratori autonomi – come artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri, e i lavoratori che versano i contributial Fondo pensioni lavoratori dipendenti
Il presidente dell’Inps Tito Boeri ha dichiarato che nei prossimi 2 anni il servizio verrà ampliato a tutti i dipendenti pubblici, oltre 500mila lavoratori.
Quota 100 – Il 15 ottobre la Lega ha annunciato che la quota 100 sarà introdotta a partire da febbraio. Qui tutto quello che c’è da sapere sulla manovra da 37 miliardi approvata, dopo giorni di tensioni, dal Consiglio dei ministri la sera di lunedì 15 ottobre e inviata alla Commissione europea.
Secondo il presidente Boeri i conti del governo non tornano: “Per il primo anno ha stanziato 6,7 miliardi, e per il secondo solo 7. Sappiamo perfettamente che negli anni successivi al primo per effetto della quota 100 aumenterà la spesa pensionistica, ben più di 300 milioni”.
dal web di Antonio gentile