Grazie a Cooming Soon, di Antonio Gentile su www.ilpopolo.news.it
La Befana vien di notte, il film diretto da Michele Soavi, racconta la storia di Paola (Paola Cortellesi), una maestra di scuola elementare con un segreto da nascondere: bella e giovane di giorno, di notte si trasforma nell’eterna e leggendaria Befana!
A ridosso dell’Epifania, viene rapita da un misterioso produttore di giocattoli. Il suo nome è Mr. Johnny e ha un conto da saldare con Paola che, il 6 Gennaio di vent’anni prima, gli ha inavvertitamente rovinato l’infanzia…
Sei compagni di classe assistono al rapimento e dopo aver scoperto la doppia identità della loro maestra decidono di affrontare, a bordo delle loro biciclette, una straordinaria avventura che li cambierà per sempre. Tra magia, sorprese e risate, riusciranno a salvare la Befana?
Anche la Befana respira l’air du temps e nel film di Michele Soavi diventa giustamente un’icona femminista, in più Daniele Guaglianone ha la brillante idea di donarle una doppia vita degna del miglior supereroe, con la vecchietta dal naso storto che di giorno fa la maestra ed educa i bambini. Ed educativo è il fantasy che la vede protagonista e che ci insegna che l’unione fa la la forza e che il miglior gioco è sempre il gioco di squadra. Purtroppo questo bel messaggio a volte offusca i personaggi. Accade così i bambini non abbiano grande spessore e che il potenziale degli attori adulti, in primis di Paola Cortellesi, non venga pienamente sfruttato, Ottima la regia di Soavi, che si dimostra grande maestro del genere e che non esagera con gli effetti speciali, preferendo muoversi sul filo del realismo.
In Moschettieri del Re, il film di Giovanni Veronesi, ritroviamo, un po’ invecchiati, i quattro eroi creati da Alexandre Dumas: D’Artagnan (Pierfrancesco Favino), Athos (Rocco Papaleo), Aramis (Sergio Rubini) e Porthos (Valerio Mastandrea). Oggi sono un allevatore di bestiame sgrammaticato, un castellano lussurioso, un frate indebitato e un locandiere ubriacone, che per amor patrio saranno di nuovo moschettieri.
Un po’ attempati, cinici e disillusi, ma sempre abilissimi con spade e moschetti, richiamati all’avventura dopo oltre vent’anni dalla Regina Anna (Margherita Buy) per salvare la Francia dalle trame ordite a corte dal perfido Cardinale Mazzarino (Alessandro Haber) con la sua cospiratrice Milady (Giulia Bevilacqua).
Affiancati nelle loro gesta dall’inscalfibile Servo (Lele Vannoli) muto, e da un’esuberante Ancella (Matilde Gioli), i quattro – in sella a destrieri più o meno fedeli – combatteranno per la libertà dei perseguitati Ugonotti e per la salvezza del giovanissimo, parruccato e dissoluto Luigi XIV. Muovendosi al confine tra eroico e prosaico, i nostri si spingeranno fino a Suppergiù, provando a portare a termine un’altra incredibile missione. Difficile dire se sarà l’ultima o la penultima.
Quattro attori che si divertono e ci divertono, e cercano di sostenere un film che, però, non li ricambia nello sforzo. Chi più, chi meno (Mastandrea, Papaleo e Rubini più, Favino meno, ma perché il più esposto), questi quattro Moschettieri funzionano, ma attorno a loro è una sarabanda di episodi e tentativi velleitari di toccare l’epica, l’avventura, il romanticismo e perfino l’impegno politico. Si doveva rimanere nella commedia pura: che qui, più che a Brancaleone, sembra guardare ai Promessi sposi del trio Lopez-Marchesini-Solenghi.
Due Film italiani di grande spessore, ma anche divertenti, ideali per farsi due grosse, grasse risate, in compagnia di amici che poi a Natale non guasta.
di Antonio Gentile