La pazzia di quel grano fermo ad Odessa !

La pazzia di quel grano fermo ad Odessa !
Dott. Fernando Ciarrocchi

A cura di Dott. Fernando Ciarrocchi (Monteprandone/in provincia di Ascoli Piceno  

fernando.ciarrocchi@dconline.info * cell. 347-2577651 *

Coordinatore della Redazione giornalistica de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana 

< La pazzia di quel grano fermo ad Odessa ! >

Il conflitto assurdo e oltremodo violento che da oltre due mesi si sta consumando nella martoriata Ucraina ingloba in sè altre guerre come del resto accade in ogni conflitto o meglio in tutti conflitti che hanno afflitto e affliggono l’intero pianeta, nostro malgrado.

In primis è sotto i riflettori del mondo l’ecatombe umana, la morte inconcepibile e spietata di numerosi bambini, vittime innocenti, vittime dell’aberrante odio umano, oltreché  gli altrettanti civili e anche militari che sono anche loro vite umane mandate al massacro.

Tutto fa parte di un “puzzle” folle in cui proprio perché folle è arduo percepire un barlume di logica, ma soprattutto di buon senso.

Dicevamo una guerra nelle guerre: si, per il semplice fatto che  in essa un ruolo dominate è svolto dalla grande emergenza energetica.

La Russia – tra le altre cose – non ci sta affatto a cedere lo scettro della “leadership” energetica.

Le più immediate ritorsioni alle sanzioni dell’Occidente sono state e sono la riduzione del flusso del gas verso i paesi europei che – chi più chi, meno tutti – dipendono per il circa il 40% dal gas degli Urali.

Ciò ripropone un interrogativo drammatico: nessuno dei paesi europei e tanto meno l’Unione Europea in questi decenni ha avuto la lungimiranza di porre in essere un piano energetico idoneo a garantire l’indipendenza energetica a costi ragionevoli soprattutto per i consumatori finali: imprese gradi, medie, piccole e famiglie.

Oggi in questo contingente storico iniziamo a subirne  gli effetti   negativi prefigurando scenari, anche domestici, che riportano la nostra memoria a più di quarant’anni orsono, quando si iniziava a parlare dell’utilizzo del gas per uso domestico e le tante stufe a legna furono riposte nelle cantine, chissà nel prossimo inverno dovremmo riattivarle?  Staremo a vedere.

L’altra guerra nella guerra ?

Le migliaia e migliaia di tonnellate di grano ferme ad Odessa. Altra forma di ritorsione.

Si inizia e si parla a ragion veduta di crisi del grano.

L’Ucraina è sempre stata il granaio del mondo.

I prezzi del frumento più importante per la sussistenza della popolazione mondiale dopo  questi fatti è schizzato alle stelle e conseguentemente tutti prodotti della filiera produttiva che ne consegue.

Lo vediamo già quotidianamente quando andiamo a far spesa.

Nonostante tutto la comunità internazionale si sta adoperando per sbloccare questo stato di cose legato all’alimentazione mondiale: oltre all’Europa, anche l’Africa sta soffrendo per il blocco delle migliaia di tonnellate di grano ucraino.

Questo è un episodio  alquanto ragguardevole alla stessa stregua delle schermaglie energetiche per non parlare poi  della “cyber security” che si aprirebbe davvero un mondo.

Le diplomazie mondiali, nonostante ogni giorno, purtroppo, ci sono moltissimi morti e popolazioni allo stremo, sta lavorando alacremente per un accordo di Pace che di ora è sempre più un’emergenza mondiale cui nessuno di coloro che hanno  responsabilità politiche internazionali non possono sottrarsi o nella peggior delle ipotesi soprassedere.

E’ a rischio il destino dell’umanità , di tutti noi. Non a caso nei numerosi appelli  per la pace Papa Francesco  definisce la guerra una PAZZIA.

 

 

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2 anni fa

Al Conad i panini e rosette una settimana prima 3,20 al kg poi schizzati a 4,50.
Di questi passo si toglie il pane si meno abbienti.