A cura di Nicola Buson (Padova)
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Vice-Segretario Amministrativo nazionale della Democrazia Cristiana
Segretario Organizzativo provinciale della Democrazia Cristiana della provincia di Padova
< LA DEMOCRAZIA CRISTIANA INDICA DUE NO E TRE SI PER I QUESITI REFERENDARI SULLA GIUSTIZIA NELLA CONSULTAZIONE DI DOMENICA 12 GIUGNO 2022 >.
Interviene nel dibattito elettorale referendario anche il Segretario regionale Vicario del Movimento Femminile e per le Pari Opportunità della Democrazia Cristiana della Regione Sicilia Patrizia Cosenza (Trapani) che ha sintetizzato le posizioni del partito dello scudocrociato rispetto ai cinque quesiti referendari su cui l’elettorato della Repubblica italiana sarà chiamato ad esprimere le proprie posizioni domenica prossima 12 giugno 2022.
Se ne è discusso più volte nelle varie riunioni della Democrazia Cristiana che si sono svolte in queste settimane – sia di presenza che in video-conferenza – e la posizione predominante emersa all’interno del partito dello scudocrociato è di esprimere due < NO > e tre < SI > rispetto ai cinque quesiti referendari sulla questione GIUSTIZIA e su cui gli italiani saranno chiamati ad esprimersi.
Sui due quesiti relativi all’ABROGAZIONE della cosiddetta Legge Severino (riguardante la incandidabilità dei condannati in via definitiva ad oltre due anni di reclusione per i reati non colposi * SCHEDA VIOLA) ) e dell’ABROGAZIONE della legge riguardanti i maggiori limiti alla custodia cautelare (SCHEDA ARANCIONE) la Democrazia Cristiana suggerisce un voto contrario <NO>in quanto ritiene maggiormente conforme alle attuali necessità esistenti oggi in Italia il mantenimento di queste norme restrittive.
Per quanto concerne invece gi altri tre quesiti referendari concernenti le norme riguardanti la Separazione delle carriere dei Magistrati (SCHEDA GIALLA), l’equa valutazione dei Magistrati (SCHEDA GRIGIA) e la Riforma del CSM (SCHEDA VERDE) il parere espresso dalla Democrazia Cristiana rispetto al quesito referendario è per il <SI>.
Ribadisce questo pensiero anche il Segretario politico provinciale della Democrazia Cristiana di Lodi Francesca Vecchini, la quale sottolinea l’importanza di andare alle urne per ribadire con senso civico l’importanza di poter votare ed esprimere così una scelta determinata dal popolo Sovrano.
Anche il Segretario politico nazionale della Democrazia Cristiana Dott. Angelo Sandri (di Cervignano del Friuli / in provincia di Udine) è sulla medesima lunghezza d’onda.
Indubbiamente – sottolinea Angelo Sandri – i quesiti referendari non sono quasi mai univoci e richiedono una capacità di analisi che l’espressione < tout court > di un voto per il SI o per il NO non riescono certo a soddisfare.
Ma intanto l’importante è la partecipazione popolare al VOTO, in quanto esprime la volontà di riappropriarsi di quel diritto di scelta che la classe politico/parlamentare attualmente dominante tende a affievolire, obnubilare e se lo potesse….anche ad eliminare.
Per questo motivo la cosa più importante è proprio riappropriarsi del DIRITTO DI VOTO, questione tutt’altro che simbolica o di secondaria importanza per il futuro della nostra DEMOCRAZIA.
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Concordo pienamente con la linea del partito.
Fernando Ciarrocchi
La custodia cautelare va applicata in presenza di un reato
Se il reato è solo ipotizzato diventa uno strumento di coercizione ingiustificato. L’attuale normativa è profondamente sbagliata e favorisce l’uso strumentale della carcerazione preventiva per scopi spesso diversi dalla giusta ricerca della giustizia vera
…e poi dove è finito il tema della durata dei processi? E la responsabilità civile del magistrato per errata valutazione? La legge Vassalli è una presa in giro inapplicata ed inapplicabile. Ma la DC di una volta non era una forza politica garantista? Si è trasformata in una succursale del M5S?