A cura di Andrea Saraniti – Catania
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Vice-Segretario Nazionale del Dipartimento < Sviluppo – Comunicazione – Marketing > della Democrazia Cristiana .
< ANDREA SARANITI (D.C. CATANIA): I DEMOCRATICI CRISTIANI DEVONO SCENDERE IN CAMPO PER DARE CENTRALITA’ ALLA POLITICA ! >
In questi giorni si sta intensificando un’offensiva di diverse formazioni politiche al fine di occupare l’area del cosiddetto centro. Ma l’area del centro non è un fortino da espugnare, non è un terreno incolto da occupare e renderlo produttivo.
Quando si parla di Centro si fa riferimento alla politica che è stata rimossa. Il Centro politico non è un dato geometrico, ma significa equlibrio fra opposti interessi; significa privilegiare il confronto e ricercare la sintesi con scelte che corrispondano alle attese della comunità.
Un Centro vero significa ripristinare le regole della politica, sommerse da tempo sotto le spesse coltre di un egocentrismo autoreferenziale e poter così ritrovare il senso della democrazia ed il valore del libero pensiero.
Un centro nasce se si sanano le degenerazioni che hanno stemperato passioni, ristretto gli orizzonti ideali, compresso le volontà, rimosso l’umano orgoglio rispetto alla propria identità.
In una parola un Centro nasce se si entra in una fase nuova dove non ci siano capi e capetti e masse (o ritenute tali) da manovrare .
Nessuna simpatia dunque per un “Centro” dei Signorotti, di vecchio e di nuovo conio, che ambiscono ad allargarsi a spese di una nobiltà decaduta.
Nessuna intenzione, quindi, a dare vita a una controrivoluzione che ripristini la democrazia sostanziale abbattuta dalla rivoluzione di alcuni procuratori negli anni ‘90 del secolo scorso.
Iniziamo a prevedere le preferenze per la elezione dei deputati e senatori !
I capi perderanno piano piano il proprio dominio.
In queste ore si sta scrivendo una pagina davvero indecorosa della politica italiana. Il Movimento 5 Stelle non vota il Decreto Legge sugli aiuti.
Infatti partendo dal termovalizzatore di Roma, denuncia l’assenza da tempo di una politica energetica, le difficoltà del Parlamento ad affrontare problemi vitali come la crisi energetica e i costi delle bollette che si abbatteranno sempre di più sulle famiglie ed imprese.
E ancora una denuncia perché il Parlamento non ha avuto il tempo sufficiente per esaminare il provvedimento “Aiuti”. Il finale come dicevamo il non voto al provvedimento su cui però si è votata la fiducia.
Ma cosa c’entra che si è votata la fiducia. Nella cosiddetta prima repubblica ci si dimetteva senza acrobazie. Il Movimento che fino a qualche giorno or sono è stato il gruppo di maggioranza relativa alla Camera (al Senato lo è ancora); ha il presidente della Camera, il Ministro della transizione ecologica, ministero imposto da Grillo non ha il coraggio di criticare il governo. Allora la responsabilità del signor Rossi.
Il solito Movimento Eversivo che ha conquistato i voti al grido di < onestà onestà > che oggi condanna ma si guarda bene a lasciare i posti di governo (vediamo cosa faranno al Senato).
Un Movimento di lotta sempre flessibile…
Ecco perché i democratici cristiani devono scendere in campo per evitare che l’ultima occasione di dare centralità alla politica non anneghi in un mare di contraddizioni senza pudore!
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