A cura di Dott. Nicola Zuin (Venezia)
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Vice-Segretario politico nazionale della Democrazia Cristiana
Direttore Editoriale de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana
e di Dott. Angelo Sandri (Udine)
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Segretario politico nazionale della Democrazia Cristiana
Direttore Responsabile de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana
GIORGIA MELONI HA I TITOLI DI STUDIO, LE COMPETENZE E L’ESPERIENZA NECESSARIA PER FARE AL MEGLIO IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO ?
Non sappiamo se si era capito, ma la Democrazia Cristiana italiana contesta aspramente l’attuale andazzo imposto da una classe politico/parlamentare che non gode da parte nostra particolare apprezzamento per il modo di condurre la cosa pubblica e per le motivazioni assai “particulari” che sottendono al loro agire, non certo impostato al perseguimento del cosiddetto Bene Comune.
Ed in particolare trovaimo disattesi quei principi fondamentali che ruotano attorno alla Costituzione della Repubblica italiana che dovrebbe essere improntata al principi della SOVRANITA’ NAZIONALE ed a quei principi di LIbertà e di Democrazia di cui tanti politici si riempiono la bocca, ma che poi – alla fin fine – disattendono allegramente ed in maniera meschina.
Fatto questa premessa rilevante e non certo secondaria importanza osserviamo che l’attuale Presidente del Consiglio dei Ministri italiano GIORGIA MELONI non è un Avvocato, non è un commercialista, non è un professionista affermato, non è un imprenditore, non è un professore universitario, non è un medico, non è un esperto di economia o del lavoro; non è un sindacalista, non è mai stata il referente di un sindacato, ma non è nemmeno una semplice operaia: ha un diploma al liceo linguistico.
STOP.
Non ha competenze né economiche, né di diritto, acquisite con lo studio o con esperienze lavorative. Non ha infatti esperienze lavorative – e quando si afferma che non ne ha – intendiamo letteralmente: le uniche esperienze della Sig.ra Giorgia Meloni sono sostanzialmente quelle di militanza politica.
STOP
Nulla d’altro e non ha particolari risultati raggiunti nella sua carriera politica.
Orbene, non ne facciamo una questione di destra o di sinistra (o di centro): ma che hanno gli italiani contro la gente che ha studiato o che ha lavorato o meglio che ha fatto qualcosa di veramente importante nella vita ? E se ci pensiamo bene il curriculum del Sig. Di Maio era pure peggio
Potremmo pure continuare. Vi ricordate le esilaranti le interviste (potremmo dire leggendarie) in inglese di Renzi ???
Con tutto il rispetto “perlomeno”, Conte o Draghi qualcosa di significativo nella vita l’hanno pur fatto. Ed una laurea all’università l’hanno pure conseguita.
E poi …. in Italia non mancano di certo le eccellenze, sia in campo economico che professionale, ma la politica è talmente deludente che i migliori se ne tengono a debita distanza ovvero vengono allontanati dai politici di professione che formano una vera e propria casta, trasformando a loro immagine e somiglianza chi decide di entrarvi (avete notato la metamorfosi del Movimento 5 stelle?).
Sembra proprio che non ci sia rimedio !
In questa Repubblica, che definire assai deludente, potrebbe sembrare un complimento, non occorrono requisiti di alcun tipo per diventare Primo Ministro!
Ci siamo dunque chiesti prima di tutto, che titoli e requisiti avesse Di Maio, che è stato Ministro dello sviluppo economicoe del lavoro e delle politiche sociali, nonché Vice-Presidente del Consiglio dei Ministri nel Governo Conte I (2018-2019), e poi Ministro degli esteri nei successivi esecutivi.
Siamo super partes, in quanto non siamo degli ammiratori della Meloni, ma nemmeno dei nemici a priori, per Lei che si dichiara non fascista, filo americana ed atlantista.
Ricordiamo che la Sig.ra Meloni – prima di fare politica – faceva lavori di non eccessivo rilievo …
Poi però ha avuto la fortuna (si fa per dire) di incontrare Berlusconi, ha cominciaro a fare attivismo per Forza Italia, da cui si è poi staccata per fare delle scelte ancora più destrose, con Fratelli d’Italia.
In realtà, da Berlusconi in poi gli italiani hanno dato prova di una certa qual coerenza, votando sempre il partito che si propone come più populista. E nota bene “che si propone”, non “che è”.
Le parabole sono sempre le stesse: arriva un populista, inizia a sbraitare contro i politici, viene votato e va al potere.
A questo punto le strade si dividono: il populista pensa di avere la gente dalla sua parte, gli italiani vogliono risultati in due, tre anni al massimo. Passa questo tempo, la gente si stufa e avanti il prossimo che dice che i politici sono tutti incompetenti.
Gli italiani non vogliono uno che migliori le cose: vogliono un lavacro purificatore, una palingenesi, una sorta di rivoluzione. La rivoluzione non arriva e abbandonano il populista vecchio per quello nuovo. Altro giro, altra corsa !
Una delle peggiori caratteristiche che ci distinguono è l’istinto di contraddizione. Perciò non bisogna meravigliarsi se viviamo in una situazione assai deludente e con tutte le conseguenze del caso.
Abbiamo appurato che il Primo Ministro del Canada e’ stato un insegnante di teatro per le scuole superiori. Eletto e rieletto.
Nato ad Ottawa, Trudeau ha frequentato il Collège “Jean-de-Brébeuf” ed in seguito si è laureato all’Università “McGill” – una delle più prestigiose al mondo, nell’anno 1994 con un Bachelor of Arts in letteratura.
Ed in seguito – nel 1998 – con un Bachelor of Education presso la University of British Columbia.
Dopo la laurea ha insegnato francese, scienze umanistiche, matematica e teatro nelle scuole secondarie a Vancouver. E adesso. fa il Primo Ministro regolarmente eletto e rieletto.
Notate qualche differenza con la situazione italiana ?
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Articolo assai piccante …. si apre la discussione !!!
La domanda contenuta nel titolo dell’articolo appare retorica. Vi è la domanda di riserva ?