Mostra delle opere di Iudice, a Modica (prov. Ragusa) fino al prossimo 5 febbraio 2023

Mostra delle opere di Iudice, a Modica (prov. Ragusa) fino al prossimo 5 febbraio 2023

A cura di Dott. LORENZO RANIOLO (Gela/CL)

dott.lorenzoraniolo@tiscali.it * lorenzo.raniolo@dconline.info *

Editorialista de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana <

 

Arti figurative che si impregnano di forte realismo, talmente tanto da sembrare fotografie, scatti di realtà di una Sicilia che accoglie ma anche che spreca, che rigetta, che mischia.

L’arte diventa strumento di denuncia oltre che di racconto.

Una nuova visita guidata si è svolta sabato scorso 21 gennaio 2023 in occasione della mostra “Iudice 1992-2022” che, ospitata all’ex convento del Carmine di Modica, è un’occasione per ammirare oltre 60 lavori dell’artista Giovanni Iudice, opere intense che raccontano trent’anni di carriera artistica, di storia e di Sicilia.

La mostra antologica, inaugurata lo scorso 7 dicembre, è curata da Paolo Nifosì e Tonino Cannata, ed è promossa dalla Fondazione Teatro Garibaldi, da “Domenico Sanfilippo Editore” in collaborazione con “DSE Pubblicità”.

Ma l’esposizione sta attirando l’attenzione anche di molti giovani che scelgono Modica per poter accedere al percorso artistico proposto.

Oggi 23 gennaio 2023 la mostra sarà visitata dagli studenti dell’istituto Archimede di Modica, mentre sabato l’artista accoglierà 100 ragazzi frequentanti il liceo classico e l’istituto scienze umane IIS Eschilo di Gela.

“Iudice 1992-2022” è un’inedita narrazione di uno spaccato della Sicilia e della società, di uomini e donne, di paesaggi e luoghi, primo tra tutti il Mediterraneo, il mare ed il suo grande potere evocativo.

Tanti i visitatori che affascinati hanno attraversato le differenti aree del suggestivo spazio espositivo. Le visite guidate hanno avuto proprio la speciale conduzione dell’artista.

Vista la grande partecipazione e il grande apprezzamento continueranno ad essere riproposte. Un allestimento che mette in risalto realtà e situazioni, e che si mostra all’osservatore in tutta la sua potenza espressiva.

Momenti di vita quotidiana, di mare e sole, di turisti e svaghi, ma anche di dolore e speranza, di naufraghi e migranti, di salvezza e abbandono.

Le opere, provenienti da prestigiose collezioni, sono rappresentative di un preciso periodo storico, sono una lucida testimonianza ed una denuncia di una realtà che si è mostrata agli occhi dell’artista, e che ha trovato grazie alle sue opere, un forte canale di comunicazione.

Opere potenti, come la famosa tela dal titolo “Umanità”, che nella sua maestosità si offre al visitatore in tutta la sua sincerità. Iudice fu il primo tra l’altro ad affrontare attraverso la pittura il tema complicato e di forte impatto dei migranti.

Esperienze dirette e grande sensibilità umana che si traducono in opere estremamente realiste, scene di vita quotidiana, persone comuni che attraversano la loro normalità.

Giovanni Iudice, chiamato l’artista sociale, attratto dal dramma umano, che osserva il mondo e lo racconta con impegno civile, diventa un cronista che osserva la società e dipinge la verità. Visitare la mostra di Iudice è fonte di grandi emozioni, è un viaggio tra luci ed ombre, tra spensieratezza e drammaticità, è conoscenza e consapevolezza. La mostra antologica è visitabile fino a domenica 5 febbraio.

Conosciamo meglio il pittore.

Giovanni Iudice nato nel 1970 a Gela (CL) (I) dove vive e lavora.

Iudice è un pittore Siciliano come si evince dalla tensione nell’interpretare una pittura mossa da una emozionalità ambigua, mai pienamente svelata, carica d’erotica sensualità, sempre in bilico tra piacere e co­erenza, tra bellezza e orrore, tra particolare e universale.

E’ un artista ‑giurativo che affronta spesso tematiche sociali (il primo ciclo di opere dedicata ai migranti è del 2004) senza mai cadere nei tranelli del vojeurismo, ne a sé stesso e della retorica. Egli propone un linguaggio dove disegno e pittura si alternano sulla super‑cie della tela.

Un disegno pittorico e una pittura disegnata, sono gli strumenti grazie ai quali il pittore gelese rappresenta il reale e al contempo reiette sui significati e sui valori umani che questi genera.

Opere in cui la rappresentazione dell’esistente viene tradotta in una scala di valori intimi e al contempo universali. Mappa con ostinata fedeltà fatti e luoghi nel tentativo di evocare qualcosa che va oltre la semplice illustrazione del soggetto. Dipinge istantanee di significati personali, quanto universali, metamorfosi di senso e di materia, trasforma il reale in sentimento.

Le sue composizioni, costruite grazie all’accostamento di d’inerenti fotogrammi, propongono punti di vista diversi che nel loro insieme definiscono una prospettiva improbabile e illusoria, e mostrano uno spazio spesso scomodamente saturo.

Le intenzioni di Iudice sono più astratte al punto di divenire linguaggio di puro sentimento, dove il racconto diviene più enigmatico e la pittura rimane crisalide di una emozione, mai svelata pienamente, ma capace di evocare valori umani che accendono la poesia.

Partecipa a svariate iniziative pubbliche:

2007 – “Nuovi Realismi” – Palazzo Reale di Milano

2009 – Mostra monografica – Galleria d’Arte Moderna di Palermo

2011 – 52° Biennale di Venezia padiglione Italia

-“etiche ed Estetiche dell’Arte” – GAMEC Bergamo

2014 – Rassegna “Artisti di Sicilia, da Pirandello a Iudice” curata da Vittorio Sgarbi – ex Tonnara Florio Favignana

2015 – “The Light of Sicily” – Galleria Francis Mare – Gand (Belgio)

– “Il Rumore del Mare” – Palazzo Medici Firenze e Museo Diocesano Caltagirone

2018 – “Palermo Capitale della Cultura 2018”, mostra monografica Museo Sant’Elia (PA)

Personale presso Fondazione per l’Arte Contemporanea Broadback – Catania

2020 – Collettiva Artisti di San Patrignano acquisiti dal PART di Rimini

Ne parlano:

ARTE Mondadori, FLASH ART, The Economist London, The ARTNEWSPAPER London, Le Monde Diplomatique Paris, TG5 ARTI, RAI3 Carta Bianca

Docufilm “QUIPROQUO” di Elisabetta Sgarbi – 2011

Critica:

Maurizio Fagiolo dell’Arco, Elena Pontiggia, Flaminio Gualdoni, Vittorio Sgarbi, Giacinto di Petrantonio, Camillo Langone