A cura della Redazione giornalistica de < IL POPOLO > della DEMOCRAZIA CRISTIANA.
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< INIZIA QUEST’OGGI (MERCOLEDI’ DELLE CENERI) IL CAMMINO QUARESIMALE 2023: ESODO VERSO LA LIBERTA’ ! >
Inizia quest’oggi (Mercoledì delle Ceneri) il cammino quaresimale 2023. E’ l’occasione per dare un “colpo di acceleratore” alla nostra vita interiore !
L’invito è a non sprecare questo tempo di Grazia che il Signore ci concede. Si tratta della nostra vita interiore, del senso della nostra vita sulla terra.
Dobbiamo passare da un’interiorità sana a un’azione esterna virtuosa, di cui essa è la naturale conseguenza.
Tutto il brano evangelico che la Chiesa quest’oggi ci propone (Vangelo di San Matteo – Capitolo VI – vv. 1 – 18) è un FORTE RICHIAMO ALL’INTERIORITÀ.
Gesù ci dà, a questo proposito, dei consiglio semplici ed essenziali. Pochi. Non praticare la Giustizia davanti agli uomini. L’ elemosina resti segreta. Pregare chiudendosi in camera. Coprire i segni esterni del digiuno con un aspetto lieto. Insomma: lavorare efficacemente per il nostro spirito e non per ostentare una falsa santità.
ASTINENZA DAI PECCATI
<< Quanto ciascun Cristiano è tenuto a fare in ogni tempo, deve ora praticarlo con maggior sollecitudine e devozione, perché si adempia la norma apostolica del digiuno quaresimale consistente nell’astinenza non solo dai cibi, ma anche e soprattutto dai peccati.
A questi doverosi e santi digiuni, poi, nessuna opera si può associare più utilmente dell’elemosina, la quale sotto il nome unico di “misericordia” abbraccia molte opere buone. In ciò i fedeli possono trovarsi uguali, nonostante le disuguaglianze dei beni >>. (Dai “Discorsi”, di San Leone Magno, Papa)
ELEMOSINA, PREGHIERA, DIGIUNO.
Nel brano evangelico odierno Gesù focalizza tre cose da praticare: la preghiera, il digiuno e L’elemosina. Sono il corrispettivo di FEDE, SPERANZA E CARITÀ.
Fede: preghiera. Speranza: digiuno. Carità: elemosina.
<< Tre sono le cose, tre, o fratelli, per cui sta salda la fede, perdura la devozione, resta la virtù: la preghiera, il digiuno, la misericordia.
Ciò per cui la preghiera bussa, lo ottiene il digiuno, lo riceve la misericordia.
Queste tre cose, preghiera, digiuno, misericordia, sono una cosa sola e ricevono vita l’una dall’ altra.
Il digiuno è l’ anima della preghiera e la misericordia la vita del digiuno. Nessuno le divida, perché non riescono a stare separate.
Colui che ne ha solamente una o non le ha tutte e tre insieme, non ha niente. Perciò chi prega, digiuni. Chi digiuna abbia misericordia. Chi nel domandare desidera di essere esaudito, esaudisca chi gli rivolge domanda. Chi vuol trovare aperto verso di sé il cuore di Dio non chiuda il suo a chi lo supplica >>. (Dai “Discorsi”, di San Pietro Crisologo, Vescovo)
L’ ESTERNO E L’INTERNO
Esterno e interno dell’ uomo sono le due dimensioni della nostra vita. A queste due dimensioni bisogna aggiungere una terza: la Grazia, la Presenza di Dio, che avvolge sia l’interno che l’esterno. Un po’ come la realtà tridimensionale del Creato.
Nella realtà le dimensioni visibili sono tre: altezza, larghezza e profondità. Tre dimensioni spaziali indicate genericamente con le coordinate cartesiane X, Y e Z.
Letteralmente, 3D è un acronimo che in inglese significa “three dimensions”, in italiano “tre dimensioni”.
È un’ espressione che vediamo solitamente utilizzata insieme ad altre parole, come aggettivo: grafica 3D, cinema 3D, visori 3D, sound in 3D, e così via.
L’ IMMAGINE DELLA TRINITÀ IMPRESSA IN OGNI COSA CREATA.
La realtà tridimensionale è immagine della TRINITÀ delle Persone Divine. La realtà tridimensionale spirituale: esterno, interno, Grazia è ancor più un’ immagine trinitaria. Sant’ Agostino vede simboleggiata la TRINITÀ dalle TRE POTENZE dell’ uomo: MEMORIA, INTELLETTO, VOLONTÀ.
Possiamo vedere un’ Immagine della TRINITÀ anche nei tre atteggiamenti spirituali essenziali che Gesù ci ha consigliato: PREGHIERA, ELEMOSINA, DIGIUNO.
LA “DIVISIONE” PSICHICA.
Deve esserci assolutamente coerenza e armonia tra le tre realtà spirituali, o, se si vuole, tra l’ esterno e l’ interno. Esterno e interno è una divisione “binaria” valevole per tutti, ma particolarmente per quelli che non hanno la terza dimensione: la Grazia.
Essere in un modo interiormente e manifestare all’ esterno un modo di fare diverso dall’ interno si chiama IPOCRISIA. L’ ipocrisia è un atteggiamento di tipo schizofrenico. SCHIZOFRENIA deriva dal greco σχίζω (schízō, ‘io divido’) e φρήν (phrḗn, ‘cervello’), e cioè “scissione della mente.
LE MENZOGNE … MA ANCHE LE BUGIE.
La menzogna e la bugia hanno una stessa radice e una stessa causa: LA NON CONFORMITÀ ALLA VERITÀ. La MENZOGNA è più grave perché è un ATTACCO DIRETTO ALLA VERITÀ, una NEGAZIONE di essa. La BUGIA è un volontario oscuramento della verità nella nostra coscienza, un “coprire” la verità.
Il menzognero è un “fabbricatore” di falsità. Il più grande falsario è satana, essendo egli superintelligente, nessuno riesce a superarlo nel costruire menzogne. Gesù dice di lui: <<… è stato omicida fin da principio e non ha perseverato nella Verità, perché non vi è Verità in lui. Quando dice il falso, parla del suo, perché è menzognero e padre della menzogna >>. (Giovanni 8, 44)
LA BUGIA, DETTA ANCHE: “RESTRIZIONE” MENTALE.
La restrizione mentale consiste nel fare un’ affermazione intendendo dentro di sé un significato diverso da quello che l’affermazione stessa ha presso l’ interlocutore. Tale concetto, proprio della teologia morale, viene usato in relazione a situazioni in cui occultare la verità non solo è lecito, ma addirittura doveroso.
“La riserva mentale si ha quando il senso dato alle parole è determinato soltanto con la mente; come sarebbe il caso di chi, interrogato se abbia visto Roma, rispondesse di sì, soggiungendo mentalmente: in fotografia”.
VERITÀ NELLA CARITÀ.
Se si consulta il CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA ci accorgiamo che della dottrina della restrizione mentale non c’è neanche l’ ombra. Si parla invece del rapporto tre VERITÀ e CARITÀ.
“Il diritto alla comunicazione della verità non è incondizionato. Ognuno deve conformare la propria vita al precetto evangelico dell’amore fraterno. Questo richiede, nelle situazioni concrete, che si vagli se sia opportuno o no rivelare la verità a chi la domanda.
La carità e il rispetto della verità devono suggerire la risposta ad ogni richiesta di informazione o di comunicazione. Il bene e la sicurezza altrui, il rispetto della vita privata, il bene comune sono motivi sufficienti per tacere ciò che è opportuno che non sia conosciuto, oppure per usare un linguaggio discreto. Il dovere di evitare lo scandalo spesso esige una discrezione rigorosa. Nessuno è tenuto a palesare la verità a chi non ha il diritto di conoscerla”.
(“Catechismo della Chiesa Cattolica”, n⁰. 2488-2488)
GESÙ NON HA MAI DETTO BUGIE.
È impossibile pensare che Colui che ha detto: “IO SONO LA VERITÀ ! “possa recare una qualsiasi minima offesa alla Verità, poiché Egli non può offendere Sé stesso, né nel molto, né nel poco. Questo dato di fatto decapita definitivamente qualsiasi teoria che giustifichi la BUGIA.
Non sto qui a suggerire “COME” si può evitare di dire bugie – è importante sapere che ci sono dei modi –, ma a suggerire invece di pregare lo Spirito Santo affinché ci istruisca: << Quando però verrà lo Spirito di Verità, Egli vi guiderà alla Verità tutta intera >> (Giovanni 16, 13)
NON BISOGNA MAI MENTIRE NEPPURE NELLE SFUMATURE.
Le restrizioni mentali, le riserve, il dire, ad esempio: “Ho detto che non ho altri libri perché al presente non li ho in casa”, una delle scappatoie molto in uso fra i Cristiani, come quella di dire, ad esempio: “Non ho visto”, solo perché non si vede in quel momento, non sono buone cose. Sono menzogne. Non bisogna mai mentire neppure nelle sfumature.
La Verità non è una cosa sfumata, vaga come una nube in cielo … È un blocco solido, squadrato, di diamante, luminoso, trasparente, bellissimo, ma duro, ma inattaccabile dai venti, dalle piogge, dalle dita.
E siccome la Verità viene direttamente da ciò che è più perfetto della Terra, ossia dal Cielo, anche se l’ uomo vuole distruggerla, e sulla Terra, talora, sembra riuscirvi, in realtà la Verità resta intatta nel suo Regno, e prima o poi viene conosciuta e riconosciuta, insieme ai meriti dello spirito che fu fedele alla Verità. * (Maria Valtorta, “Libro di Azaria”, capitolo 5⁰).
SI RINGRAZIA PER LA COLLABORAZIONE IL GRUPPO “MAMMA CELESTE” DI MILANO COORDINATO DALL’ING. PIERLUIGI BRIVIO.
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Riflessione bellissima e più che necessaria. Grazie
Valori fondamentali da interiorizzare.