A cura di FERNANDO CIARROCCHI (Monteprandone / prov. Ascoli Piceno)
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Vice-Segretario nazionale vicario del Dipartimento Sviluppo-Comunicazione-Marketing” della Democrazia Cristiana
Vice-Direttore de “Il Popolo “ della Democrazia Cristiana
Coordinatore della redazione giornalistica de “Il Popolo” della Democrazia Cristiana.
Papa Bergoglio “Siamo in una guerra mondiale. E’ cominciata a pezzetti”
Dieci anni di pontificato di di un Papa sono una tappa che mai è stata silenziata. Anzi! Tutt’altro, ci mancherebbe se non fosse così. Papa Francesco da dieci anni è sulla Cattedra di Pietro.
Un decennio ricco di avvenimenti sia per la Chiesa, sia per il mondo, in cui Papa Francesco si è trovato da buon nocchiero a condurre la barca della Chiesa tra flutti per lo più agitati e a volte tumultuosi.
E’ più che noto che l’ars diplomatica dell’oltre Tevere è da secoli il faro della diplomazia mondiale. Non a caso i migliori diplomatici sulla scena mondiale o per un verso o per un altro fanno riferimento a questa antica istituzione che affonda le sue radici nella storia dello Stato Vaticano.
Emblematica a riguardo la frase di Nikita Krusciov , rimasta nella storia del XX, quando affermò in piena guerra fredda ” Ma il Vaticano quante truppe ha’?”.
Ogni Pontefice è custode di questa straordinaria cultura diplomatica posta sempre, nei secoli, a servizio della pace nel mondo.
Papa Francesco, più dei suoi predecessori, è ancor di più espressione di tutto questo , mi si permetta la considerazione, a mio modesto avviso, è il miglior Ministro degli esteri per della pace nel mondo e difensore dell’Umanità nella sua integralità.
Dunque, in occasione del decennale del suo pontificato, Papa Bergoglio non poteva non essere il personaggio, o meglio la Personalità mondiale, cui i media mondiali rivolgono la loro attenzione.
In questi giorni sono agli onori della cronaca internazionale le interviste che ha concesso a due media mondiali: al quotidiano argentino “La Nacion” e alla RSI Radio Televisione Svizzera.
Il minimo comun denominatore di entrambe le interviste è la preoccupazione che il Santo Padre per la guerra che da mesi si sta combattendo in modo cruento in Ucraina che ormai, purtroppo , è una guerra mondiale, a riguardo alla RSI Svizzera ha dichiarato
“Siamo “in una guerra mondiale”. “È cominciata in pezzetti e adesso nessuno può dire che non è mondiale. Perché le grandi potenze sono tutte invischiate. E il campo di battaglia è l’Ucraina.
Lì lottano tutti”. Il Papa racconta che Putin sa che lui vorrebbe incontrarlo, “ma lì ci sono tutti interessi imperiali, non solo dell’impero russo, ma degli imperi di altre parti”.
Al giornalista de “La Nacion” , il quotidiano argentino, in merito al cruento conflitto in atto in Ucraina, il Santo Padre ha detto” Andrò a Kiev solo se Mosca mi riceverà. Andrò in entrambi i posti o in nessuno dei due”.
Non esiste un piano di pace vaticano. Il Papa rivela che esiste un “servizio di pace” cui la Santa Sede sta lavorando per porre fine alla brutale invasione della Russia in Ucraina.
Sempre a “La Nacion” a proposito di Putin ha affermato ” Lui è colto. Mi ha fatto visita qui ( in Vaticano) tre volte come capo di Stato e con lui si può avere una conversazione di alto livello.
Una volta abbiamo parlato di letteratura. Parla perfettamente il tedesco e l’inglese. E’ un uomo colto. La cultura è qualcosa che si acquisisce, non è una categoria morale. Sono due cose diverse”.
Questa risposta così altamente diplomatica è l’ulteriore conferma del lavorio incessante della diplomazia vaticana a 360 gradi per arrivare all’obiettivo irrinunciabile per il bene del mondo intero: la fine dell’orrendo conflitto ucraino.
Questo è il più grande desiderio di Papa Francesco per il bene dell’ Umanità.