Il Cardinal Ernest Simoni: “Mettevo da parte le briciole di pane e spremevo gli acini di uva e facevo la consacrazione”

Il Cardinal Ernest Simoni: “Mettevo da parte le briciole di pane e spremevo gli acini di uva e facevo la consacrazione”
Dott. Fernando Ciarrocchi (Ascoli Piceno)

A cura di FERNANDO CIARROCCHI (Monteprandone / prov. Ascoli Piceno)

fernando.ciarrocchi@dconline.info * Tel. 347-2577651

Vice-Segretario nazionale Vicario del Dipartimento “Sviluppo-Comunicazione-Marketing” della Democrazia Cristiana 

Vice-Direttore de “Il Popolo “ della Democrazia Cristiana

Coordinatore della redazione giornalistica de “Il Popolo” della Democrazia Cristiana.

 

IL Cardinal Ernest Simoni: “Mettevo da parte le briciole di pane e spremevo gli acini di uva e facevo la Consacrazione”.

 

Durante la S .Messa di Pasqua in Piazza S. Pietro accanto a Papa Francesco sul balcone abbiamo visto una presenza non nota : Sua Eminenza Ernest Simoni.

A sx di Sua Santità papa Francesco il Card. S.Em. Ernest Simoni.

Una figura di enorme spessore : un eroe alla sequela di Cristo in nome della Verità e della Libertà. Lo proponiamo all’attenzione dei nostri lettori.

E’ un eroe che ha sopportato le torture e i lavori forzati del feroce regime comunista e ateo di Enver Hoxa in Albania. Rappresenta il simbolo di chi si è battuto per la libertà religiosa.

 

Il novantaquattrenne cardinale Ernest Simoni è l’Eminenza che ha celebrato la S. Pasqua in mondovisione in Piazza S. Pietro   accanto a Papa Francesco.

La sua storia ha commosso il mondo quando è stata diffusa dopo il crollo del regime comunista. Nel 2016 la Chiesa lo ha vestito con la porpora cardinalizia.  Simoni fu arrestato in Albania dalla polizia nel 1963 e dopo 27 lunghi anni di persecuzione durissima è stato scarcerato Per gli albanesi è un eroe civile prima ancora che religioso.

Il Card. Simoni mentre riceve l’ investitura cardinalizia

Sua Eminenza Ernest Simoni disse «I miei carcerieri, al momento dell’arresto mi dissero che sarei stato impiccato come nemico perché avevo detto al popolo che noi cattolici moriremo tutti per Cristo se necessario».

Fu accusato per aver osato celebrare una Santa Messa di suffragio del presidente Kennedy morto da poco. Quando Papa Francesco si recò nel 2016 in Albania ascoltò la sua testimonianza e si commosse.

 

Anche nel colloquio con Papa Francesco, il cardinal Ernest Simoni dichiarò: «Io avevo solo celebrato quella messa secondo le indicazioni date da Paolo VI a tutti i sacerdoti del mondo».

Il giornalista Mimmo Muolo di Avvenire ha dedicato alla sua vita un suo volume intitolato: «Dai lavori forzati all’incontro con Francesco» (Edizioni Paoline) in cui narra le sue origini, la vocazione, la prigionia, la lotta per la verità.

E’ nato il 18 ottobre 1928 a Troshani, un paese a pochi chilometri da Scutari, in Albania. Da bambino entrò in un collegio diretto dai francescani dove maturò la sua vocazione di diventare sacerdote.  Durante la guerra fredda anche il regime albanese iniziò a dare filo da torcere alla Chiesa.

Tutti i frati del convento in cui viveva Simoni furono fucilati. Lui, che all’epoca aveva 20 anni, fu miracolosamente risparmiato e destinato a fare l’insegnante in alcuni villaggi sulle montagne al confine con la Macedonia.

Fu anche costretto a fare il servizio militare: A riguardo Sua Eminenza Ernest Simone disse «Mi presero nell’esercito per farmi sparire».

Nella notte di Natale del 1963 venne arrestato e condotto nel carcere di Scutari, in cella d’isolamento dove si alternavano violenze e condizioni di vita in cella orrende.

La fame, il dolore, il freddo non lo piegarono e fu condannato a morte al termine di un processo farsa, con l’accusa di cospirare contro lo Stato.

La pena fu commutata in 25 anni lavori forzati in una cava di pietra e in una miniera.

Nonostante il durissimo lavoro e la disumana prigionia celebrò la S Messa quotidianamente in condizioni estreme e a rischio della vita. È un eroe alla sequela di Cristo.

Questa la sua testimonianza «Mettevo da parte le briciole di pane e spremevo gli acini d’uva e facevo la consacrazione. Le guardie non capivano e pensavano che ero pazzo. La Madonna mi ha protetto».

 

Per quasi vent’anni lavorò in condizioni estreme. Era considerato dai comunisti “nemico del popolo”. Dalle cave fu mandato a lavorare nelle fogne di Scutari.

Nel 1990 con il crollo del regime tornò in libertà prodigandosi anche per la riconciliazione di persone e famiglie divise.

 

 

*********************************************************************

www.ilpopolo.news

www.democraziacristianaonline.it

**********************************************************************

 

0 0 votes
Article Rating
3 Commenti
Oldest
Newest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments
Carbone Grazia
1 anno fa

Che bell’articolo..Che bel sacerdote..un vero testimone di Cristo..ci sia da esempio .È stato elevato a Cardinale..Cristo lo ha scelto..ma lui lo ha seguito e testimoniato..Amen

Giordana Di Giacomo
1 anno fa

La sofferenza avvicina spesso al Signore che poi indica la giusta via.

Natascia
1 anno fa

Grandissima persona che è riuscito a superare tutte le atrocità subite a causa del regime comunista in nome di Cristo e della Chiesa tutta