I deludenti risultati del “Decreto dignità” targato Cinque Stelle !

I deludenti risultati del “Decreto dignità” targato Cinque Stelle !

Sen. EGIDIO PEDRINI (Roma/Genova) – < egidio.pedrini@dconline.info >

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Nel corso del suo intervento agli STATI GENERALI della DEMOCRAZIA CRISTIANA (svoltisi a Roma nei giorni 18/19 gennaio 2019) il Sen. EGIDIO PEDRINI si era soffermato – nel corso del suo intervento – con particolare attenzione sui temi del lavoro e della necessità di riuscire prospettare ai giovani maggiori possibilità di inserimento in un mercato del lavoro che presenta a questo proposito notevolissime criticità.

Ecco ora un’analisi aggiornata della situazione attuale, esaminata in base ai più recenti dati ISTAT anche in nostro possesso.

<< Crescono i contratti a termine, diminuiscono quelli a tempo indeterminato. Il giro di vite sui rapporti di lavoro a tempo del < decreto dignità > targato Cinque Stelle, a quanto pare, non ha portato i frutti voluti dal Governo.

Gli ultimi dati Istat, riferiti a dicembre 2018 registrano una crescita dei dipendenti a termine (+1,5%, pari a 47mila unità in più), che tornano a salire dopo due mesi di calo, e degli indipendenti (+0,2%, pari a 11mila unità in più).

In discesa netta invece i contratti stabili, ai quali il Governo puntava, che si riducono di 35mila unità in un mese (-0,2%).

Un mix dovuto ai contratti stagionali del periodo natalizio e alle nuove regole più strette sulla stipula di contratti a termine, che potrebbe aver guidato nel frattempo a una risalita degli autonomi: a conti fatti, mentre i dipendenti aumentano di 12mila unità, nello stesso mese gli indipendenti salgono di 11mila unità. Una crescita quasi eguagliata.

Di contro, i contratti stabili arretrano, forse anche in attesa degli incentivi annunciati nella manovra economica a partire dal nuovo anno.

In totale l’occupazione fa registrare una debole crescita (+0,1%, pari a 23mila unità) tra novembre e dicembre. Continua a calare la disoccupazione, con 44mila disoccupati in meno, concentrati tra gli uomini e gli over 35: la contrazione è pari a 0,3 punti sia tra i 35-49enni e tra i 50-64enni. Ma cresce, seppure di poco, il tasso di disoccupazione giovanile, che risale al 31,9%. In discesa anche gli inattivi, in tutte le classi d’età tranne una: quella dei 25-34enni, tra i quali quelli che non hanno un lavoro e non lo cercano sono aumentati di 28mila unità in un mese.

È tra i 25 e i 34 anni, la fascia di ingresso e stabilizzazione nel mondo del lavoro, che continua a concentrarsi gran parte del disagio lavorativo italiano. Nell’ultimo mese il tasso di occupazione cresce in tutte le classi di età tranne tra i 25-34enni, per i quali si registra un calo di 0,4 punti percentuali. Il che significa: 31mila occupati in meno.

E lo stesso accade per il tasso di inattività, che scende nelle classi di età estreme ma cresce di 0,4 punti, 28mila unità in più, per i 25-34enni.

Su base annua le cose non vanno meglio: il tasso di occupazione cresce in tutte le classi di età ad eccezione dei 25-34enni e il tasso di inattività aumenta solo tra i 25-34enni mentre diminuisce in tutte le altre classi di età.

La situazione che purtroppo si desume è ancora una scarsa partecipazione delle classi più giovani ad un mercato del lavoro debole, con dati positivi concentrati soprattutto tra gli over 50.

Una situazione fisiologica in atto che il decreto dignità non è riuscito a invertire: nei dodici mesi la crescita degli occupati si concentra tra i lavoratori a termine (+8,9%, pari a +257 mila unità), con un lieve aumento anche degli indipendenti (+0,6%, pari a +34mila), mentre calano i dipendenti a tempo indeterminato: 88 mila in meno in un anno.

Sen. EGIDIO PEDRINI (Roma/Genova) – < egidio.pedrini@dconline.info >