di RODOLFO CONCORDIA (Roma) * rodolfo.concordia@dconline.info *
www.ilpopolo.news * www.democraziacristianaonline.it *
La stagione del tempo marcia spedita e traccia un cammino ricco di momenti appaganti, altri felici ed alcuni in cui il dolore e la sofferenza connotano i nostri giorni e rendono opaco il calore del sole.
E’ la storia della nostra esistenza, nella quale la Fede, per i credenti come noi, rappresenta la via maestra che guida i nostri passi e ci dona la forza per affrontare il futuro, consapevoli di avere accanto, lo sguardo tenero del Signore e l’amorevole presenza della Sua SS Madre.
Ed allora, anche la sofferenza diventa un dono da offrire a nostro Signore.
Poi ci sono i giorni nei quali verifichiamo la fattibilità di quanto pensiamo e dai quali percepiamo il senso della Verità, coniugata e misurata, all’imponderabilità di un futuro che vive in relazione, anche, dei Valori e delle Idee che professiamo.
In particolare e soprattutto, direi, sul versante di chi svolge attività politica, dove gli appuntamenti elettorali vengono, per misurare la distanza fra le nostre convinzioni con quelle dei Cittadini Elettori; o almeno da quel “target” di società che vogliamo rappresentare.
Ed in un contesto Regionale, dove essi esprimono valutazioni di carattere nazionale, sommate al giudizio inerente al come e se la Giunta uscente ha interpretato i bisogni e le speranze della realtà locale, trova il giudizio commisurato alle aspettative ed alle speranze.
E’ questo anche lo scenario nel quale si consumano le Elezioni Regionali dell’Abruzzo: quello di un Paese che vive un tempo economico che riflette una transizione fra la stagnazione e – tecnicamente – una impellente recessione, caratterizzata dalla contrazione del PIL così come verificatosi nel Quarto Trimestre 2018.
Molte volte ci siamo soffermati su questo tema ed in altrettante avevamo fatto presente lo squallore di una manovra di Bilancio ingiusta, iniqua, che trascurava i veri bisogni del Paese e concentrata solo a soddisfare gli impegni elettorali contratti, non sopportabili dal quadro sociale, economico e finanziario del Paese.
Siamo ormai all’inizio di una recessione che solo l’ottica miope di questo Governo continua a sottovalutare, con gravi ripercussioni sulla solvibilità e sulla stabilità monetaria della Nazione e soprattutto, sotto il giudizio delle Istituzioni Nazionali ed Internazionali di natura economica e Finanziaria.
Il debito è frutto delle politiche economiche dei Governi e non delle regole Europee ed è sottoposto al giudizio dei Mercati, che segnalano agli i investitori, quali sono i Paesi ad alto rischio di investimento.
E bene ha fatto, la Democrazia Cristiana (Unita), ad inserire nel suo progetto programmatico, una attenzione particolare sulla cura dell’ambiente e sullo sviluppo del turismo, che possono rappresentare le Linee Guida di un processo di sviluppo che tende a valorizzare lo straordinario ambiente paesaggistico e le ricchezze naturali che la regione Abruzzo possiede.
Così come lo sviluppo delle energie alternative, sul quale sono disponibili risorse messe a disposizione dalla Comunità Europea. Ma la vera novità del contesto politico è rappresentata, io credo, dalla splendida novità di una Democrazia Cristiana (Unita), che rilancia una sfida per un domani ricco di Valori e di una Storia in cui la gente abruzzese si riconosce, stretta intorno al ricordo dell’indimenticabile Remo Gaspari e di quanto ha fatto per la Sua Regione e per il Suo popolo.
Solo uniti, possiamo contribuire, a concorrere ad un Nuovo Progetto di Sviluppo, supportato dai Valori che rappresentiamo e ricchi di attenzione verso coloro che più di altri hanno sofferto e pagato, l’insipienza di un Governo locale che nulla ha fatto, per aiutarli e dove sono scemati termini come solidarietà, sussidiarietà e la dignità del lavoro che realizza l’essere umano e lo rende protagonista del suo futuro.
Ed anche se lo stare insieme, sesso, può creare disagio, il Valore dell’Unità è troppo importante per l’affermazione dei nostri ideali e per la difesa dei nostri principi.
Un grande Partito, così come un iscritto alla Democrazia Cristiana, ha il dovere di soprassedere anche ad amarezze di tipo personale, dovute ad atteggiamenti poco rispettosi della nostra Dignità e di riflettere sul fatto che per realizzare il Sogno di rivedere il Protagonismo del nostro Partito, dobbiamo avere la forza interiore di perdonare, per la ricerca di un bene che va al di là della nostre, pur giuste e comprensibili amarezze.
Guido Gonella, dall’alto del prestigio di un impegno politico, marcato dal rispetto e dalla considerazione di tutti, amici ed avversari, affermava che ognuno di noi è debitore verso il proprio Partito e non viceversa.
Questo è lo spirito che ha caratterizzato gran parte della vita della Democrazia Cristiana, che discuteva, a volte litigava, ma poi, ritrovava nei nostri principi Cristiani, la forza di una Unità non fine a se stessa, ma condizione necessaria ed insostituibile per realizzare, un Grande Partito di popolo, impegnato nella costruzione di un mondo e di una Società al servizio dell’uomo ed alla sua realizzazione.
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