di Walter Vallese (Pescara) * walter.vallese@dconline.info
www.ilpopolo.news * www.democraziacristianaonline.it *
E’ oggi (08-02-2019) l’ultimo giorno di una campagna elettorale per il rinnovo del consiglio Regionale dell’Abruzzo.
Una campagna strana, giocata sulle ripicche, sugli inganni e sui colpi bassi alle volte non tra avversari politici ma tra gli alleati; pur tuttavia – dal mio punto di vista – tra le più belle alle quali ho partecipato.
La bellezza della campagna elettorale vissuta da me e dalla mia partner politica Adele Di Rocco risiede nel fatto che per una volta tanto ce ne siamo fregati di incontrare la gente che conta e siamo andati solo tra la gente comune valorizzando l’aspetto umano del voto e cercando di capire la sofferenza.
Quello che ci è rimasto è stato un viaggio tra quelli che soffrono dimenticati da anni come polvere sotto un tappeto, che consumano il loro tempo in pellegrinaggi negli uffici Comunali o del fornitore dell’acqua e si barcamenano con le loro scarse risorse.
La richiesta comune è stata quella del recupero della dignità umana, ma anche l’affetto ed il sentire la presenza delle istituzione, ma non con l’avere un Ministro delle Repubblica alla propria porta a segnare l’intero quartiere come la versione in terra dell’inferno dantesco.
Quando si dicono certe cose a gente che le istituzioni hanno già trattato come polvere sotto un tappeto e creando di fatto le condizioni avverse per dimenticanza o colpevole non curanza, non si fa altro che sottolineare che forse conviene che certa gente rimanga spazzatura.
Noi di quella gente ne abbiamo accolto il carattere umano ed il calore.
Abbiamo anche incontrato religiosi e volontari che ogni giorno si battono per rendere questo posto un mondo migliore e ci siamo commossi sentendo le storie.
Perciò non possiamo reggere la pomposa esibizione muscolare di chi va ad applaudire pomposi candidati in piena esibizione di sè, tronfi di amicizie importanti, perciò io e Adele – dovessimo vincere o perdere – siamo comunque contenti di aver riportato l’umanità e la carità al centro dell’azione politica.
Quindi sono convinto che sarà solo questione di tempo e quel modo di fare politica pomposo e classista, che ha contagiato tutti i partiti e movimenti, lascerà il posto al modo non di fare politica ma umanità cristiana, come la intendeva Don Luigi Sturzo nel fondare cento anni fa il Partito Popolare.
di Walter Vallese (Pescara) * walter.vallese@dconline.info
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Hai centrato il problema che affligge il nostro Paese e non solo, la mancanza totale di umanità nella politica.
La politica nasce per essere al servizio, nel miglior modo possibile, del popolo invece invertendo i fattori il popolo è diventato servitore della politica e questo ha generato ciò che oggi è sotto gli occhi di tutti, un Paese non più autorevole e rispettato con dinamiche politiche che hanno generato malessere e povertà.
L’Italia è un Paese ricco di cultura, architettura, un Paese la cui terra “regala” tutto ciò di cui abbiamo bisogno, un Paese dove si producono prodotti di eccellenza che vengono esportati in tutto il mondo, un Paese dove in ogni suo angolo scopri il paradiso per le sue bellezze naturali.
Poi ci sono gli italiani che forse hanno la colpa di non essere riusciti a difendere il proprio Paese e la propria cultura, questo non vuol dire dire non voler integrarsi ma rispettare le proprie origini e la propria Terra.
Tutto questo purtroppo negli ultimi anni la politica l’ha dimemticato!
Riportiamo l’umanità nella politica, torniamo ad essere umani!
Il nostro Paese si salverà solo se ognuno di noi nel suo piccolo agirà per il bene comune.
Viva l’Italia, viva litaliani!
Gabriella Fardella
Segretario Nazionale del movimento femminile e per le pari opportunità della D.C
Condivido in toto la Sua riflessione, da vecchio democristiano ho sempre sostenuto che la politica oltre ad essere servizio per la collettivita’ e per il nostro prossimo, e’, soprattutto solidarieta’ cristiana ed umana e deve essere il fine unico della stessa.