A cura di MIORA DONE (Roma)
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Coordinatrice nazionale Vicaria della Segreteria politica nazionale della Democrazia Cristiana
Segretario politico municipale della Democrazia Cristiana del Municipio VI° di Roma Capitale
Editorialista de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana.
< ANCHE LA DEMOCRAZIA CRISTIANA DI ROMA CAPITALE CRITICA LE INTENZIONI ESPRESSE DAL MINISTRO DEGLI INTERNI PIANTEDOSI IN ORDINE ALLO SFOLLARE IL PALAZZO DI SANTA CROCE IN GERUSALEMME A ROMA ! >
Il Ministro degli Interni Piantedosi ha deciso di sfollare in maniera assai brusca la caserma occupata a Bologna mentre la proprietà (Cassa Depositi e Prestiti ed il Comune di Bologna) stavano cercando di trovare una soluzione piuttosto “civile”.
Si è trattato di una violenza “bella e buona” verso l’organo direttivo di una città che era stato democraticamente eletto.
E poi con tutte le cose che avrebbe da fare che come Ministro occuparsi direttamente di questo e prendersela oltretutto con chi non si può difendere … ci è sembrato piuttosto eccessivo.
Qualche giorno fa ha comunicato che intende fare lo stesso – entro Natale – anche a Roma, facendo sfollare il Palazzo di via Santa Croce in Gerusalemme.
Si tratta di quel famoso palazzo dove l’Elemosiniere di Papa Francesco – Mons. Konrad Krajewski – tempo fa, è riuscito ad evitare il distacco della luce che avrebbe penalizzato decine di famiglie meno abbienti.
E’ ormai considerato un palazzo laboratorio per un modello di convivenza che appare diverso dagli altri tipi di “occupazione” poiché in esso vi vivono persone di circa quaranta nazionalità diverse, con la presenza di molti bambini e per una popolazione che nel totale assomma a circa 400 unità.
In detto palazzo sono sorti diversi laboratori artigianali ed è la sede di < Scomodo >, un gruppo di giovani che hanno una loro rivista, che organizzano dibattiti ma che – ahinoi – hanno anche fatto delle feste rave riprese da giornali e da vari mezzi di comunicazione sociale.
Insomma un microcosmo con all’interno tante attività.
All’interno vi opera la Sorella laica Adriana che è aiutata dalla stessa Chiesa.
E’ proprio Lei che tempo fa ha chiamato l’Elemosiniere, ottenendone l’appoggio della Chiesa onde scongiurare il taglio della fornitura elettrica e tutto quello che ne sarebbe conseguito.
All’interno Vi è anche la sede di < Mediterranea >, associazione che opera anche nel canale di Sicilia con una propria nave e vi vive don Mattia Ferrari, pupillo del Cardinale Matteo Zuppi, attuale Presidente della Conferenza Episcopale Italiana.
Tanti movimenti civili che guardano al sociale – a prescindere del loro colore politico – sono molto attenti e solidali con questa situazione e con le situazioni che guardano non solo al profitto ma anche all’umanità.
Anche il Coordinatore politico della Democrazia Cristiana dei Municipi di Roma Capitale Dott. Claudio Bognanni, in rappresentanza della Democrazia Cristiana capitolina, ha voluto prendere posizione al riguardo, dichiarando la propria contrarietà verso metodi sufficientemente verticistici che non tentano alcuna mediazione escludendo la ricerca di una soluzione pacifica ed il più possibile indolore.
<< Il Ministro Matteo Piantedosi – dichiara il coordinatore della Democrazia Cristiana di Roma Capitale Dott. Claudio Bognanni – vuole continuare a fare la voce grossa, come suolsi dire, ma non è il metodo adatto per ricercare una soluzione equilibrata ed attenta anche alle istanze dei più deboli >>.
Questo palazzo per via strane, a partire dalla famosa cartolarizzazione di beni demaniali voluta a suo tempo dal Ministro Tremonti, ha dato il via alla dismissione dal patrimonio statale per poi finire ad una società immobiliare che fa capo alla FINNAT dei fratelli Nattini, società chene vorrebbero fare un albergo in vista del Giubileo del 2025.
Giubileo che nasce per aiutare il cosiddetto < sociale >: il che diventa un vero e proprio paradosso !
Anche la Segreteria politica nazionale della Democrazia Cristiana – per bocca dell’attuale Segretario nazionale D.C. Dott. Angelo Sandri (Udine) invita ad un riesame della situazione che tenga conto delle esigenze di tante famiglie già provate da tutta una serie di difficoltà derivanti da una situazione economico-sociale sempre più pesante e drammatica.
E tenendo anche conto di quanto di buono questo “laboratorio” ha prodotto nel tempo e di cui sarebbe utile tenere conto.
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