A cura di Dott. FERNANDO CIARROCCHI (Ascoli Piceno)
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Vice-Segretario nazionale Dipartimento ” Sviluppo – Comunicazione – Marketing ” della Democrazia Cristiana italiana
Vice-Direttore de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana
Auto elettrica: essere o non essere?
Tra i molti dilemmi, o meglio, problemi che, purtroppo, si aggiungono ai molti che quotidianamente dobbiamo affrontare, giusto per non farci mancare niente, abbiamo anche la decisione sulla eventuale auto da acquistare, eventuale, solo qualora dovesse servire perché la propria auto ha fatto la sua epoca.
Fino a qualche anno fa la scelta era semplice: benzina, diesel, o gas/gpl. Al massimo, se di difficoltà si può parlare, era necessario un attimo di riflessione sul modello, sul tipo di motorizzazione e sulla casa automobilistica da scegliere in base alle proprie preferenze.
Oggi ci troviamo nel cuore della più ampia rivoluzione industriale che sta creando disorientamento e tanta, ma tanta confusione in ogni ambito del vivere quotidiano: una confusione che annebbia tutte le menti e oscura i cuori tanto che sono messi in discussione e si misconoscono anche i principi che hanno consentito una convivenza pacifica, o meglio, più o meno pacifica dell’umanità.
Tutto questo sta investendo anche la produzione mondiale delle auto.
“Ictu oculi” le maggiori case produttrici sono impegnate in una vera e competizione senza esclusione di colpi nell’attivare nuove linee di produzione di auto elettriche quasi fosse la soluzione definitiva dei problemi economici, tecnologici, ma soprattutto ambientali: il green va tanto di moda ma pensiamo poi allo sconfinato indotto economico che muove.
Le nuove auto elettriche presentate in pompa magna in qualsiasi salone mondiale dell’auto sembrano che abbiamo del salvifico: il cambiamento climatico, tanto sbandierato ai quattro venti, linfa vitale della green economy, sembra che si possa contrastare solo con la mobilità elettrica idonea ad abbattere l’alta concentrazione di polveri sottili presente nell’atmosfera.
Poi ancora: sono in via di sperimentazione le auto con la cappotta in cui sono incorporati pannelli solari che alimentano il motore della vettura. Sembrano le auto dei film di fantascienza.
Il Signor Toyota in tempi non sospetti in una conferenza mondiale dell’auto disse:
“ Siamo sicuri che con l’auto elettrica avremo un ambiente più sano? ”.
Tra le righe aveva previsto in modo lungimirante che il problema dello smaltimento dei rifiuti era già dietro l’angolo prima di iniziare questa epocale rivoluzione dai risvolti incontrollabili.
Il problema si sta già ponendo in modo importante per lo smaltimento dei pannelli solari: è facile a questo punto immaginare quello che potrà essere, da qui a qualche anno, quando in modo massiccio si dovrà provvedere allo smaltimento di batterie elettriche di auto, furgoni, pullman, camion, tir, mezzi agricoli, mezzi industriali, chi più ne ha, più ne metta.
Ai voglia ad incentivare la raccolta differenziata presso le famiglie.
Le cronache degli ultimi mesi hanno riportato episodi di auto e pullman elettrici che si sono incendiati , poi è calato il silenzio più assoluto.
Altra considerazione: la pubblicità incentiva l’acquisto di auto elettriche che si possono ricaricare dalla presa elettrica della propria abitazione sempre dotate di motore termico. Ma un pieno di energia elettrica ha un costo minore di un pieno di benzina o diesel?
L’energia elettrica l’Italia la importa dall’estero e tanto basta.
Tanta preoccupazione per l’inquinamento poi paesi come Cina e altri producono energia a basso costo con le centrali a carbone acquisendo sempre maggiore competitività economica e produttiva nel mondo.
In questo caso la preoccupazione per l’inquinamento a quanto pare non trova ascolto.
Il prof. Romano Prodi, già Ministro della Repubblica Italiana, ex Presidente del Consiglio dei ministri ed ex Presidente Commissione Europea, a proposito di inquinamento delle auto disse” l’Italia non produce neppure l’un percento “.
L’auto deve essere sicura, affidabile, confortevole: è utilizzata da persone che hanno un valore incommensurabile rispetto agli interessi economici planetari.
I motori termici vanno migliorati utilizzando in modo oculato le novità tecnologiche e informatiche per renderli più sicuri e affidabili: ma non vanno eliminati: la libertà di scelta è sacra.
Non dimentichiamo mai che al centro c’è sempre e comunque LA PERSONA.
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