Prof. ERALDO RIZZUTI (Democrazia Cristiana Calabria): La dottrina sociale della chiesa è la linfa vitale per un nuovo umanesimo politico ! * (SECONDA PARTE)
Proseguiamo dunque la pubblicazione della nostra intervista al Prof. ERALDO RIZZUTI (di Rende, in provincia di Cosenza), attuale Segretario politico regionale della Democrazia Cristiana della regione CALABRIA.
Democristiano DOC e politico di lungo corso (come testimonia il suo “nutrito” curriculum) è stato un protagonista di primo piano nella cosiddetta “Resistenza democristiana”, vivendo in trincea molti delicati passaggi del lavoro svolto per garantire la vigenza della Democrazia Cristiana in Italia.
L’esponente della D.C. calabrese ha ricoperto in questi anni vari incarichi di rilievo sia a livello territoriale e regionale, che a livello nazionale.
E’ attualmente anche componente del Consiglio nazionale e della Direzione nazionale della Democrazia Cristiana.
Geologo, scrittore, studioso, molto impegnato nel mondo cattolico, abbiamo potuto avvicinarlo al suo rientro di uno dei suoi viaggi per ragioni di studio e di meditazione svoltosi – come da lui stesso precisato – nel deserto.
Proseguiamo con alcune domande che abbiamo rivolto al prof. Eraldo Rizzuti per poter riflettere sul travagliato e contraddittorio mondo contemporaneo dilaniato da paure, guerre, incertezze.
Un mondo dunque anche desideroso di recuperare l’inestimabile patrimonio dei < valori cristiani non negoziabili > per riprendere la giusta rotta della navigazione.
D) Una ritrovata UNITA’ dei cattolici potrebbe essere un ottimo antidoto alla sfiducia dominante?
R) In questo nostro tempo politico dominato da paure, contraddizioni, contrasti sociali e da un profondo senso di sfiducia è giunta l’ora che la Conferenza episcopale italiana e tutti i Cardinali incoraggiano l’unità politica dei cattolici, perché, questo uomo economico, ritrovi la via maestra verso la buona politica.
La santità si realizza anche in politica attraverso “l’esercizio dei doveri non dei diritti individuali, facendo bene ciò di cui si è chiamati a fare”.
Basti pensare a tre figure di “POLITICI” dei quali è in corso il processo di beatificazione: Alcide De Gasperi, Giorgio La Pira, Giuseppe Lazzati; questi tre grandi non si tirarono indietro, non restarono rintanati nel chiuso delle loro sacrestie, nonostante le continue umiliazioni e contrasti, non si scoraggiarono mai, la profonda fede e l’amore totale verso L’ALTRO illuminarono la vita sociale e politica del nostro Paese.
D) E la figura di Don Luigi Sturzo, o meglio il suo operato?
R) La politica come Santità è il senso della vita di Don Luigi Sturzo, fondatore nel 1919 del Partito Popolare, poi esule antifascista in America poi dal 1952 senatore a vita, di cui è in corso il processo di beatificazione con la conclusione dell’istruttoria diocesana che è durata 22 anni.
Sturzo non era solo un Santo Sacerdote, ma aveva anche le idee giuste per L’Italia che lui diceva derivavano dal Vangelo e dall’enciclica sociale Rerum Novarum di Papa Leone XIII che avviò la Dottrina Sociale della Chiesa.
Vorrei ricordare anche altri due Santi sacerdoti Calabresi. Don Carlo De Cardona e don Luigi Nicoletti che, sempre a fianco dei più deboli, furono i promotori nel Mezzogiorno e in Calabria dell’unione popolare dei cattolici italiani.
D) Perché oggi è così difficile l’organizzazione politica dei Cattolici? Perché tutte questa divisioni e contrasti?
R) Oggi siamo senza identità, per questo non riusciamo a proporre un’azione comune unitaria; se il cattolico non riscopre la sua identità di cattolico e come tale convinto di agire da cattolico con una fede adulta non ci sarà mai la necessaria unità politica e sociale dei cattolici continueremo ad essere divisi, saremo solo i cattolici della Domenica e delle sacrestie, ma non sapremo essere sale luce e lievito per questa generazione.
Se il seme non scopre la propria identità di seme, non sarà mai pianta, se il lievito non scopre la sua identità di lievito non fermenterà mai la pasta, se la luce non prende coscienza della sua identità non illuminerà nessuno non servirà a niente.
Per il bene del Paese dobbiamo ritrovare l’unità, agire in modo unitario, essere disponibili a dare la vita, per riaffermare i valori e i principi della Dottrina Sociale in questa generazione che vuole rinnovare totalmente questi partiti politici “ad personam”, virtuali che sono lontani dai cittadini con un linguaggio che non arriva più alla base.
Non possiamo personalizzare la politica, i partiti devono essere luogo dove i cittadini trovano diritto di cittadinanza per poter esprimere le proprie idee e dove alla pari possono competere con tutti.
Oggi ai credenti e non credenti, alle associazioni laicali e del volontariato, che svolgono un eccellente lavoro e spesso si sostituiscono allo Stato, lanciamo un appello perché non stiano alla finestra, ma che sentano tutto il peso di questa pesante situazione politica per dimostrare che si può andare oltre.
A cura di Dott. FERNANDO CIARROCCHI (Ascoli Piceno)
fernando.ciarrocchi@dconline.info * cell. 347-2577651 *
Vice-Segretario nazionale Dipartimento “Comunicazione-Marketing-Sviluppo” della Democrazia Cristiana italiana
Vice-Direttore de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana
Coordinatore della redazione giornalistica de “Il Popolo” della Democrazia Cristiana.
Responsabile nazionale dell’Agenzia Stampa “Libertas”
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