LA PIOGGIA MALEFICA SUL NUOVO PURO AMORE

 

Le forme dell’addio amoroso

L’amore è la forma più intensa d’interazione fra due persone: genera senso e configura nuove prospettive emotive e psichiche per i partner. Naturale, quindi, che la fine di una relazione rappresenti, sia per chi lascia sia per chi è lasciato, un trauma dalle mille implicazioni.

 

Sono molto contenta di parlare dell’addio amoroso, un processo doloroso che va gestito in maniera puntuale e preso molto seriamente.

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Nel 2007 ho scritto un libro su questo argomento (Le forme dell’addio, Castelvecchi) e nel blog che tengo per Io Donna – il femminile online del Corriere della Sera – spesso dialogo sui dolori derivanti dall’abbandono. Intendo parlare di chi abbandona e se ne va e di chi “resta al palo” sentendosi disperato; dirò di dolore e sofferenza, dell’inevitabilità di ferirsi e ferire nelle relazioni d’amore.

 

Chi commette un sacrilegio  viene dal diavolo, perché il diavolo è peccatore fin dal principioOra il Figlio di Dio è apparso per distruggere le opere del diavolo.

Chiunque è nato da Dio non commette peccato, perché un germe divino dimora in lui, e non può peccare perché è nato da Dio.

Franco Da questo si distinguono i figli di Dio dai figli del diavolo: chi non pratica la giustizia non è da Dio, né lo è chi non ama il suo fratello.Poiché questo è il messaggio che

avete udito fin da principio: che ci amiamo gli uni gli altri.
Non come Caino, che era dal maligno e uccise il suo fratello. E per qual motivo l’uccise? Perché le opere sue

(Sei andata lassù cara moglie ma sei la migliore sempre)

erano malvagie, mentre quelle di suo fratello eran giusteNon vi meravigliatefratelli, se il mondo vi odiaNoi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli. Chi non ama rimane nella morte

Le storie di abbandono sono tutte uguali? Non è uguale se lasciamo o veniamo lasciati, se l’addio è concordato oppure accade all’improvviso come un fulmine a ciel sereno; è diverso se è stato annunciato, se veniamo ingannati, oppure lasciati piano piano in un rapporto che si andava sempre più deteriorando; se il partner è morto o più felice altrove. È diverso se siamo convinti della scelta, seppur doloranti; se siamo stati umiliati oppure costretti a lasciare l’altro, che ha sottratto sempre più al rapporto e lo ha utilizzato come “vomitatoio” delle proprie insoddisfazioni.

 

Distacco, abbandono, perdita, separazione, fine, fuga, crisi, rottura del legame, sono tutti costrutti diversi, le sfumature che li differenziano sono sottili. La realtà vissuta è specifica ad ogni storia, le emozioni che emergono ne sottolineano l’unicità e danno il sapore delle differenze.

 

Ogni caso è una narrazione a sé che spesso viene trasformata in un evento pubblico, condiviso con gli amici, per poterne elaborare il dolore e precisarne sempre più le sfumature emotive.

Autore Franco Capanna editorialista

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