Il santo Natale sii la festa di Gesù bambino

Desidero,pur io di successo nonostante gravi sofferenze per la perdita di tumore di mia moglie

e io stesso sorpreso delle circa quasi 700 visioni al mio postato

augurarvi un Natale colmo di bene, quel bene che viene dal Signore Gesù. Un bene grande, capace di rischiarare le contraddizioni di una festa che, tra lo scintillio delle strade e l’accumulo di regali superflui, porta con sé, ancora una volta, sofferenza e dolore.

Desideriamo e attendiamo il Natale, ma soffocati dai preparativi e poveri di una reale preparazione, ci ritroviamo spesso delusi e amareggiati. Film e favole di Natale inducono a pensare che la festa abbia una forza magica e che possa imporsi sulle fatiche e le sofferenze a cui siamo sottoposti. Lo sappiamo che non è così: tutto, anche il Natale, ha bisogno della nostra responsabilità per evitare che si dissolva nell’indifferenza.

Rifugiarsi nella finzione non ha mai procurato gioia duratura e la realtà, per quanto sia dolorosa, rimane sempre il punto di partenza da cui avviare la ricerca del vero senso delle cose, anche del Natale.

Il Signore che viene sposa la nostra storia, il nostro tempo. Egli abita le vicende umane e sceglie la dimensione più povera del vivere, per consegnarci il riflesso della bellezza divina con cui ridonare senso alla vita.

È questa la grande opportunità, il lieto annunzio del Natale: nonostante tutto, ogni uomo può ritrovare, nel piccolo Bambino di Betlemme, lo splendore e della propria umanità.

Partire dal reale non sempre è facile, soprattutto quando esso parla di morte, di odio, di soprusi, di guerra, d’ingiustizia.

Anche guardare al nostro territorio metropolitano, al di là di ciò che appare, ci fa registrare fatiche e preoccupazioni. Povertà complesse, quali la perdita del lavoro, le dipendenze da gioco e altre forme patologiche, la solitudine del vivere, sono alcuni dei fattori che generano sofferenza.

Cresciamo come comunità di anziani, poichè sempre più giovani lasciano il territorio e meno figli vengono alla luce.

Il tutto è reso più triste dal fatto che si allarga la forbice economica e sociale: pochi si arricchiscono sempre più, mentre è in aumento il numero dei poveri.

Ma

 

Impastati di polvere, e feriti dal limite, non dobbiamo arrenderci al degrado e tollerare che si continui ad abortire la bellezza del vivere. Non possiamo rimanere a guardare: il Bambino Gesù addita a tutti la via della salvezza, del rinascere a vita nuova!

Franco Capanna editorialista .

 

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