Franco Capanna (Teramo): “Il ricordo delle figure dei Santi, esempio e motivo di riflessioni per l’oggi”

Franco Capanna (Teramo): “Il ricordo delle figure dei Santi, esempio e motivo di riflessioni per l’oggi”

A cura di Franco Capanna – sindacalista Teramo * franco.capanna@dconline.info * www.ilpopolo.news

< Franco Capanna (Teramo): “Il ricordo delle figure dei Santi, esempio e motivo di riflessioni per l’oggi”. >

Abbiamo pochi giorni fa ricordato la < Festa di Ognissanti > che la liturgia della Chiesa cattolica ha riproposto all’attenzione di noi tutti. A motivo del buon successo avuto dai miei scritti e diffusi da agenzia di stampa de ” Il Popolo” del responsabile segretario nazionale D.C. dottor Angelo Sandri, voglio farvi traccia di alcune figure di santità che sono esempi e motivi di riflessioni per l’oggi dove sempre più si dilata la sfiducia.

San Benedetto da Norcia

All’origine delle Nazioni, dei popoli e delle culture troviamo tracce di uomini è donne che, con la loro umanità e santità, hanno presagito, creato, edificato e cambiato anche le strutture istituzionali.

Uomini e donne che hanno incarnato nel loro contesto storico un esempio di vita valoroso, che afferrati dall’amore incandescente per Dio, con la loro vita e quella dei loro discepoli hanno contribuito a costruire il tessuto sociale, religioso e culturale del loro proprio popolo.

San Francesco d’Assisi

Tratteggiamo allora alcune figure di santi e fondatori che hanno contribuito con la loro vita , dottrina e azioni alla edificazione dei popoli.

San Benedetto (480-547). Non è  stato l’unico legislatore e fondatore del monachesimo occidentale, ma la sua Regola è quella che ha avuto più  forza d’irradiazione. Benedetto fuggì dalle città per rispondere a un bisogno di coerenza: la scelte chiara e incondizionata di Dio, messo al primo posto nella sua vita al di sopra di tutti e tutto, l’ < unum necessarium > per il quale occorre rompere la resistenza delle strutture umane e sociali, oltre la contraddizione immanente del proprio io.

Santa Caterina da Siena

Francesco d’Assisi ( 1181- 1226). Di Francesco colpiscono la limpidezza e la purezza della sua esperienza, soprattutto il suo radicale amore per Cristo e la Chiesa. La sua vita fu una sintesi tra atteggiamenti diversi: l’eremitismo e la predicazione cittadina, il lavoro manuale e la questua, l’estasi della contemplazione e il desiderio della missione tra i non cristiani. Francesco iniziò  a vivere la “Nudità” come possesso nuovo della vita, rifiutando di impadronirsi di qualsiasi bene.

San Camillo de Lellis

Santa Caterina da Siena (1347-1380). Sin da bambina si manifestò in lei una caparbietà nel vivere, una forma di vita ascetica ma non espresse mai la vocazione monastica. A 16 anni entrò nel gruppo delle “mantellate”, un terz’ordine domenicano che si impegnava a seguire una certa forma di vita pur rimanendo nelle mura domestiche e di praticare l’assistenza ai malati e poveri. Caterina ha concretizzato, anticipandolo, il ruolo laico della Chiesa e chiedeva a ciascuno la santificazione, sottolineando che ciascuno può  santificarsi nel proprio stato.

San Giovanni Bosco

San Camillo De Lellis (1550-1614), insieme a San Giovanni di  Dio e San Filippo Neri, puo essere considerato uno dei “Santi dei Poveri”.

Ex soldato, diventato infermiere poi sacerdote, aveva una ferita che gli pagava il piede e la gamba. Camillo dedicò  la sua vita all’assistenza ai poveri, agli “incurabili” con gesti umanissimi e rivoluzionari: accoglieva con un abbraccio i poveri ammalati alle porte dell’ospedale, mentre prima venivano ammassati nel degrado più assoluto, e lavava personalmente pulendo le loro ferite.

San Filippo Neri (il Santo dell’allegria)

Un gruppo di persone lo seguì  andando a formare la Congregazione dei Ministri  e degli infermi. Molto tempo prima di Henry Dunant  resero nota la croce rossa, quale simbolo dell’amore cristiano tradotto per il prossimo in pratica.

San Giovanni di Dio

Doveroso ricordare anche San Giovanni Bosco (1815-1888). Grandiosa figura di santo e per diretta conoscenza di sacerdoti salesiani che tanto hanno influito nella mia vita, anche sindacale.

Don Giovanni Bosco godette di alcuni particolari doni carismatici, primo fra tutti quello della profezia.

Santa Teresa di Liseux

Chiara e importante fu la portata sociale della sua opera riaffermando il legame fra condizione giovanile e  società ordinata e rassicurante, cercò di guadagnare l’opinione pubblica alla sua causa educativa e a quella dei giovani, proponendo il nuovo sistema preventivo per togliere i bambini dai pericoli e salvarli dalla corruzione dei costumi e dalla perdita della fede. La genialità di Don Bosco consiste nel far capire che non basta amare, bisogna far vedere che si ama.

Charles de Foucauld

Santa Teresa di Lisieux ( 1873-1897), come Charles de Foucauld ha vissuto “L’abbassamento di Cristo”, nella meditazione dell’umanità di  Cristo e nella ricerca di una forma di vita che fosse cristianamente umana.

Termino con il ricordo della  calabrese Natuzza Evolo, mistica italiana di Paravati-Mileto 1924-2009, alla quale i defunti ribadiscono l’esistenza del Purgatorio, del Paradiso e dell’Inferno a cui venivano inviati dopo la morte, come premio o castigo per la loro condotta di vita.

Natuzza Evolo

Natuzza con le sue visioni confermava l’insegnamento plurimillennario del cattolicesimo che immediatamente dopo la morte l’anima del defunto viene condotta dall’Angelo custode al cospetto di Dio e ne viene perfettamente giudicata in tutti i minimi particolari della sua esistenza.

Secondo Natuzza il Purgatorio non é un posto particolare ma uno stato interiore dell’anima la quale fa penitenza “negli stessi luoghi terreni dove ha vissuto durante la vita e ha peccato”.
Talvolta le anime hanno il loro Purgatorio anche dentro le chiese quando ha superato la maggiore espiazione. Lei che ha detto di essere ignorante ha incontrato Dante Alighieri che ha rivelato di avere scontato in Purgatorio  trecento anni prima di potere entrare in Paradiso.

A cura di Franco Capanna – sindacalista Teramo * franco.capanna@dconline.info 

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Simona
5 anni fa

Grazie bello scritto .
Grazie a autore
Simona

Samantha
5 anni fa

Buonasera Franco Capanna, i tuo scritti sono leggendari..

Ufficiale militare
5 anni fa

Grazie… Spunti di riflessione che troppo spesso vengono dimenticati

5 anni fa

Sei grande Franco 👍
Farci descrizione di questi santi e beati e una bellissima cosa. Grazie 🙋❤️💙💚

Amico tuo Gianluca.
5 anni fa

Magnifico Franco ,sei un grande tu.

Direttore Salesiani di Bologna,don Ferdinando
5 anni fa

Bellissimo articolo, grazie.

Suore Visitandine
5 anni fa

Tutto bello e gratificante

Costantino Cassano,Australia
5 anni fa

Molto bello Franco,ho fatto girare.

Sacerdote
5 anni fa

Il mondo è cambiato,un tempo vi era più fede ma oggi nessuno ricorda questi grandi santi.

Claustrali
5 anni fa

.Molto ben scritto.Bravo Franco.

Franco Capanna
5 anni fa

Davvero sorpreso per i tanti attestati qui è Messenger da varie parti nel mondo: grazie.
By Franco Capanna.

Franco Capanna
5 anni fa

Un grazie e una lode a don Ferdinando Colombo direttore del Sacro Cuore di Bologna che ha apprezzato il mio scritto dove ho ricordato anche San Giovanni Bosco.
A don Ferdinando che sempre mi ha sostenuto a nome dei salesiani un lode di riconoscenza imperitura.
Sappiamo che i salesiani sono i più attivi nel mondo come missionari e autori dunque di opere di bene eccellenti ed operano in condizioni difficilissime come nel martoriato Iran.
Grato e grati .

Dany
5 anni fa

Come sempre superlativo il mitico Franco

Amici di Teramo
5 anni fa

Franco Capanna il migliore di tutti!
Teramo

Comunità di San Benedetto del Tronto
5 anni fa

Buonissimo elevato scritto
Comunità di preghiera di San Benedetto del Tronto.

Katia- Mantova
5 anni fa

Lo scritto più bello visto ultimamente.

Marinella di Mantova
5 anni fa

Benefico questo scritto.da Marinella
Mantova

Pietrina
5 anni fa

Davvero uno bello .

Amici romani
5 anni fa

Buongiorno amico Franco da tuoi amici romani.

Don Luigi Teramo
5 anni fa

Bravo Franco,continua diffondere ogni cosa di Dio.

Angela di Asti
5 anni fa

Gli scritti belli fanno bene.