Documento del Movimento giovanile della Democrazia Cristiana di Sciacca (AG): “NO ALLA MAFIA !”

Documento del Movimento giovanile della Democrazia Cristiana di Sciacca (AG): “NO ALLA MAFIA !”

A cura di SALVATORE DI GIOVANNA * Segretario del Movimento Giovanile D.C. di Sciacca (AG) salvatore.digiovanna@dconline.info *

Salvatore Di Giovanna

Nei giorni scorsi è stato arrestato con l’accusa di «associazione mafiosa» ANTONELLO NICOSIA, membro del Comitato nazionale dei Radicali italiani e già collaboratore della deputata di “Italia Viva” On. PINA OCCHIONERO.

Tra le varie accuse mosse dalla procura di Palermo c’è quella di aver recapitato fuori dal carcere dei messaggi provenienti da alcuni boss mafiosi con cui aveva parlato durante le visite insieme appunto all’On. Occhionero.

L’On. Pina Occhionero, già esponente di “Liberi e uguali” ed ora di “Italia Viva”.

La deputata, già esponente di “Liberi e Uguali”, si è dichiarata ignara delle presunte attività mafiose di Antonello Nicosia.

L’Agenzia ANSA riporta la notizia che l’On. Pina Occhionero è stata sentita come persona informata dei fatti.

Antonello Nicosia (48 anni), originario di Sciacca, in provincia di Agrigento, conduceva un programma intitolato < Mezz’ora d’aria > sulla TV locale <AracneTV>. Era anche direttore della onlus < Osservatorio internazionale dei diritti umani > ed era un attivista per i diritti dei detenuti.

Antonello Nicosia

Nel 2018 è stato eletto membro del Comitato nazionale dei Radicali italiani. Nel periodo in cui Antonello Nicosia ha collaborato con l’On. Occhionero  Nicosia accompagnò il Deputato in alcune visite in carcere, durante le quali – secondo la procura – raccolse i messaggi per l’esterno, proprio grazie alle maggiori libertà concesse ai deputati che visitano i detenuti.

La collaborazione con Occhionero infatti gli ha garantito la possibilità di incontrare anche i detenuti sottoposti al regime speciale 41 bis (il carcere duro riservato ai boss mafiosi considerati più pericolosi), raccogliendone i messaggi e trasmettendoli all’esterno.

Secondo la procura, Nicosia ha avuto accesso «agli istituti penitenziari in brevissimo tempo per ben quattro volte: il 21 dicembre 2018 a Sciacca, il giorno successivo a Trapani e ad Agrigento, il 1 febbraio 2019 a Tolmezzo». Nicosia avrebbe anche chiesto ad Occhionero di attivarsi per far trasferire un detenuto da un carcere sardo a un carcere romano.

La procura, in pratica, accusa Nicosia di essersi costruito un’immagine pubblica di attivista per i diritti dei detenuti con lo scopo di mascherare le sue attività che favorivano diversi boss mafiosi. Oltre alla trasmissione dei messaggi, Nicosia è accusato di aver «portato avanti l’ambizioso progetto di alleggerire il regime detentivo speciale di cui all’art. 41 bis o di favorire la chiusura di determinati istituti penitenziari».

Secondo la procura, dalla realizzazione di questo progetto Nicosia si aspettava un compenso economico addirittura da Matteo Messina Denaro.

Nicosia, secondo la procura, aveva poi un rapporto particolare con Accursio Dimino, imprenditore di Sciacca arrestato a sua volta lunedì mattina – assieme ad altre tre persone – e accusato di essere un boss mafioso locale.

Il Corriere della Sera ha anche pubblicato un’intercettazione in cui si sente un uomo, identificato come Antonello Nicosia, lamentarsi del nome dell’aeroporto di Palermo, intitolato ai magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, e definire le loro morti «incidenti sul lavoro».

San Giovanni Paolo secondo

<< Di fronte anche a recenti fatti di cronaca – si legge nella nota del Movimento Giovanile della Democrazia Cristiana di Sciacca (AG) – dobbiamo con ancora maggiore intransigenza dire no alla mafia e lottare ogni giorno contro il malaffare e contro questi comportamenti che sono il cancro della nostra società !

Vogliamo vivere in una società sana e costruttiva – prosegue la nota del Movimento Giovanile della D.C. – non dando spazio a soggetti negativi che fanno il male e danno una brutta immagine alla Sicilia.

Maria Leone (Milano)

Ancora una volta dobbiamo gridare il nostro < no alla mafia > come ha gridato < San papa Giovanni Paolo secondo >. Per ottenere questo dobbiamo tutti fare squadra e aiutare la gente ad avere maggiore fiducia nelle forze dell ordine e nelle istituzioni dalle quali dobbiamo pretendere un atteggiamento trasparente e coraggioso. >>

Il Segretario organizzativo nazionale Vicario della Democrazia Cristiana MARIA LEONE (Milano) ha espresso apprezzamento per la presa di posizione degli esponenti del Movimento Giovanile della D.C. di Sciacca auspicando un sempre maggior impegno per la legalità e la giustizia in Sicilia come nel resto di tutta Italia.

A cura di SALVATORE DI GIOVANNA * Segretario del Movimento Giovanile D.C. di Sciacca (AG)salvatore.digiovanna@dconline.info *