A cura di RODOLFO CONCORDIA (Roma) * rodolfo.concordia@dconline.info *
< Il Partito che vorrei ! >
Traspare, nell’aria, il senso di un vuoto epocale che stride con la richiesta di Valori proviene dal tessuto connettivo del Paese che auspica un celere ritorno ad una stagione di riflessione, di riapppacificazione, di confronto civile basato sulle Idee e sulle proposte necessarie a combattere la crisi ed a innescare una nuova stagione di crescita e di sviluppo.
La capacità’ di imbonitore degli urlatori da piazza, attenua il suo effetto, la ragionevolezza riappare e con essa si fa strada una rivolta civile nei confronti dei Partiti senza progetto, delle urla, degli slogan
e soprattutto, nei confronti degli attori che hanno provocato l’imbarbarimento del tessuto connettivo di rabbia, di rancore e di odio verso tutti coloro che non la pensano come loro.
Tutto ciò appare in un contesto pre politico apparente, nel quale, però, già aleggia l’insoddisfazione di una porzione di Società delusa dai contenitori politici tradizionali, considerati inadeguati, a fornire risposte alla domanda di scelte orientate al cambiamento e di certezze per un futuro che dica con chiarezza, l’esito dell’approdo.
In realtà, io credo, che ciò manca rispetto al passato, è una chiara visione del futuro ed una elaborazione di un progetto complessivo e di una Proposta Politica in linea con le loro aspettative ed i bisogni che essi incarnano.
D’altronde, questa incapacità, conseguenza anche di una Societa disidealizzata, è comune a tutti i Partiti Politici, ma è stata aggravata da una classe politica inadeguata e soprattutto impreparata, uscita dalle ultime elezioni politiche, a gestire un cambiamento ed una trasformazione della società in linea con le aspettative delle nuove generazioni che richiedono una stagione di Speranza e di Certezza del proprio futuro.
A fronte di ciò, è giunto il Tempo, io credo, di un impegno verso il recupero della Civiltà della Convivenza, del rispetto dell’avversario, della salvaguardia dei Valori Costituzionali, del rispetto dello Stato e delle Istituzioni, della solidarietà, della sussiedarietà e dell’armonia per riprendere insieme, fra diversi, il Cammino verso una Democrazia Compiuta e per la costruzione di una Società al servizio della dignità dell’uomo e per la sua realizzazione.
Tutti gli uomini ed i soggetti politici che si muovono in ambito Costituzionale, devono partecipare a questo progetto teso ad individuare le Nuove Idee Guida di questo comune Cammino verso un Nuovo Futuro, più giusto, più equo e più rispettoso di quel targhet di Società in difficoltà ed ai margini della sussistenza.
Ma un ruolo particolare lo devono giocare i cattolici italiani, recuperndo il senso vero di un impegno che deve mirare in modo prioritario al raggiungimento del Bene Comune.
Infatti, Aldo Moro, nei momenti del buio e della incertezza del domani, assegnava ai Cattolici, poichè ricchi della Fede e della certezza escatologica del Domani, il Dovere di essere uniti e di operare per il Bene del Paese, elaborando una Proposta Politica che governi l’oggi e contestualmente, sappia guardare al futuro delle Nuove Generazioni.
Il mondo Cattolico, nel suo insieme, deve recuperare questo Ruolo che nel passato è stato suo e che ora, ha il Dovere Morale e Politico di riassumere per il bene di un Paese in difficoltà ed in uno stato di disagio e di incertezza nociva anche, alla stabilità democratica del Paese.
Io sono sicuro, che non potrà essere l’incertezza del proprio ruolo, ad impedire un processo che può cambiare il corso della Storia e donare al Paese la prospettiva di un Cammino verso livelli più alti di giustizia sociale e di convivenza civile.
Ecco perchè non è più rinviabile la prospettiva di un Nuovo grande Partito della Democrazia Cristiana. Esso è la sola risposta di spessore politico all’altezza della Sfida che abbiamo dinanzi e che vogliamo vincere contro la barbaria di un’idea arcaica, battuta dalla storia e bagnata dal sangue degli innocenti e di morti dovuti alla follia dei” soli al comando”.
Esso, avrà bisogno dell’esperienza maturata, della forza delle Donne e del contributo determinante dei Giovani che dovranno essere la voce dell’oggi e la prospettiva del domani. Ma soprattutto di lealtà incondizionata ad una Idea e ricca di autentica passione politica indirizzata ad esprimere il meglio di noi stessi per essere capaci di incarnare i grandi Valori di un Cattolicesimo vivo e fecondo che riscopre il gusto di un cimento politico cosciente ed al passo con la tradizione della sua Storia.
Ma allora è maturo il tempo nel quale chiederci che Partito vogliamo; quale caratterizzazione esso deve avere nell’attuale contesto politico; quale è il targhet di Società che vogliamo rappresentare e quali dovranno essere le Linee Guida di una Proposta Programmatica che recuperi l’aventino, lo scetticismo, l’indifferenza, il rancore verso di essa e la riscoperta del valote Etico e Morale di una Politica al servizio della gente?
Questi sono i quesiti da affrontare, queste le risposte attese dai nostri iscritti e dai nostri elettori e da coloro che aspettano una Nuova Luce che illumini uno scenario una Società alla deriva ed alla ricerca di una Nuova Via in cui credere e sperare.
E’ quindi doveroso, iscritti, dirigenti periferici, apicali ed elettori di aprire un dibattito fra noi, allo scopo di contribuire, insieme, a delineare le Linee Guida, di una Proposta Programmatica da offrire come contributo ai relativi Dipartimenti Nazionali del Partito che dovranno contestualizzarle ed inserirle, per valorizzarla e renderla permeata dei nostri suggerimenti e delle nostre proposte.
Ritengo altresì che detta iniziativa deve essere estesa a tutti quei Partiti, Associazioni e Movimenti Cattolici che si ispirano alla Sua Storia e che hanno aderito alla Prospettiva del Partito Unico.
Per ciò che mi riguarda, riservandomi in seguito di entrare gradatamente nel merito di esse,mi permetto di esternare una personale riflessione.
L’attuale Società Italiana marcia senza conoscere l’approdo. I guastatori non affrontano i problemi, li esasperano con giudizi che li esaltano, mirando alla pancia della gente, ma evitano di dare soluzioni e soprattutto, di offrire un Progetto chiaro del tipo di Società che vogliono costruire.E’ all’interno di questo quadro, che si individuano i problemi e le relative soluzioni,con il dovere di una fattibilità che indica le risorse da utilizzare e ne indica la provenienza. Siamo arrivati ad un malcostume per il quale le vigilie elettorali sono riempite da promesse fatte, senza indicare le coperture che quindi svaniscono perchè non supportate dalle relative risorse. Intanto hanno preso il voto.
Non possiamo più accettare l’indegnità di tale atteggiamento che offende i cittadini onesti, li deride con metodo e rischia di mettere in pericolo la stabilità del processo democratico.
Il Nuovo Partito della Democrazia Cristiana li deve sfidare davanti agli elettori presentando il Nostro Progetto, rispettoso del Senso dello Stato e delle Istituzioni, fornendo Linee Guida, proposte programmatiche ed indicando, per ogni Capitolo di spesa, le relative risorse necessarie
alla loro realizzazione e definendo, priorità e tempi di attuazione.
E’ il metodo in uso nelle Grandi Democrazie che permette, nel rispetto reciproco, di indirizzare il contesto elettorale sul confronto dei Programmi depurandolo, dal lezzo delle urla, dagli slogan e dalle cialtronerie provenienti dalla pseudo civiltà della credulità; riproponendo il costume e la prassi del passato,riprendendo il Cammino verso una Democrazia Compiuta e nel contempo, rilegittimando la Politica ad essere strumento di crescita, di convivenza e Speranza per un Nuovo Mondo ricco di solidarietà,equità, di giustizia e di sussidiarietà che nasce, dall’ascolto del dolore di un Popolo e dalla ricezione e dalla corretta interpretazioni dei bisogni,delle aspettative dei nuovi portatori delle
istanze sociali, civili, economiche e culturali.
A cura di RODOLFO CONCORDIA (Roma) * rodolfo.concordia@dconline.info *