A cura di Marco Maria Cappellacci (Roma) * marcomaria.cappellacci@dconline.info * Vice-Segretario nazionale del Movimento Giovanile della Democrazia Cristiana
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< Marco Maria Cappellacci (Movimento Giovanile D.C.): dobbiamo difendere e ripristinare lo “Stato Sociale” come voluto e realizzato per grande merito della Democrazia Cristiana ! >
Nelle ultime legislature sono state tolte notevolissime risorse ai servizi essenziali del nostro < Welfare State >andando a minare quella che era la stabilità di un sistema importante che garantiva a tutti i cittadini il diritto di ricevere cure adeguate a tutela della vita.
In nome di cosa?
Dei numeri, delle percentuali, della speculazione, delle lobbies, dei vincoli sui trattati dimenticando totalmente che l’Europa non è un agglomerato di algoritmi per la finanza, ma un’insieme di popoli.
Le politiche adottate non hanno diminuito il debito pubblico ed hanno dimostrato che a Strasburgo e Bruxelles il problema non sono le politiche adottate in Italia, ma chi le adotta.
Un’Italia forte, prospera, indipendente, sana, non piace ai nostri “fratelli” europei.
Essi sono coloro i quali bloccano i nostri rifornimenti sanitari alle dogane (basta vedere Germania, Rep.Ceca, Polonia) ed extraeuropei come la sempre più temibile Turchia (alleato Nato).
La solidarietà non ci arriva da occidente ma da oriente.
Finita l’emergenza, sicuramente bisognerà capire quali devono essere gli spazi geopolitici nei quali bisognerà muoversi perchè l’Italia avrà l’opportunità di cambiare il bilanciamento delle forze tra i blocchi delle potenze nel mondo.
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Esatto. Il problema di fondo, non è le politiche adottate in Italia, ma chi le adotta .Proprio la materia Sanitaria ne abbiamo prova…….
Egr. Marco Maria,
Buongiorno,
Ho posto attenzione con estremo interesse al contenuto del tuo intervento in cui si delinea una notevole e lodevole caratteristica legata agli interessi specifici della realtà sociale in cui siamo collocati, ove siamo chiamati a condividere un determinato numero di sensazioni ed emozioni, derivanti da molteplici fattori; l’informazione diffusa che si è accentuata in maniera evidentemente e se mi è permesso fornire ulteriori terminologie, necessariamente incentivata ed amplificata e reca in sé le principali notizie relative all’emergenza sanitaria che ha colpito l’Europa oltre che in primo luogo alla città di Whuan (China), in particolare l’Italia, la nostra Patria e Nazione, fortezza e ricca di storia e di miti, leggende, manoscritti di carattere religioso, di reperti storico-archeologici, storico-artistici, monumenti imponenti e di forte importanza economico-culturale; patria che può vantare una vasta tradizione letteraria in grado di distinguerci dalle principali nazioni europee e mondiali, dunque extra-europee, sotto il punto di vista culturale contraddistinta nel campo dell’arte, dell’architettura, della pittura e la scultura.
Durante l’ingresso nel nuovo millennio l’Italia, in particolare verso la fine del primo decennio, ottava potenza economica a livello mondiale e quarta a livello europeo, è divenuta un paese con un alto standard di vita; è membro fondatore dell’Unione Europea, del Consiglio d’Europa (European Council) e dell’Ocse.
L’italia è definita una grande potenza regionale europea; ha partecipato al progetto di condivisione Nucleare della Nato, ha aderito all’Onu, al trattato di Shenghen e può vantare insieme alla Cina il maggior numero di siti dichiarati patrimonio dell’umanità dell’Unesco.
La crisi che stiamo affrontando è un’epidemia virale denominata Covid- 19, proveniente da Sars Cov2 che ha colpito la Penisola italiana a partire dall’area Nord-Italia ed espandendosi ulteriormente sul Nord, Centro-Nord ed in misura inferiore al Sud Italia.
Siamo consapevoli dell’emergenza che stiamo attraversando e grazie alle normative che fanno riferimento ai decreti ministeriali emessi dal Presidente del Consiglio attuale, essa può essere affrontata con responsabilità, ed addirittura con le misure contenitive che nessun concittadino desidera divengano restrittive per lungo tempo, addirittura debellata anche se sarà necessario molto impegno.
Coloro che assumono un atteggiamento di sfiducia e sfida nei riguardi delle norme, le regolamentazioni civiche non adottano nella propria vita le misure di comportamento né gli atteggiamenti democratici utili all’utilizzo di mezzi di condivisione che sono attualmente alla portata di tutti o quantomeno della maggior parte dei cittadini italiani, escludendo coloro che si trovano in condizioni di difficoltà economiche, sociali estreme mentre tutti coloro che aderiscono ad un attività di vita fatta di regole condivise e tende a seguirle assume un atteggiamento propositivo e costruttivo, che tende all’incremento di diffusione di norme giuste ed equilibrate.
Condivido pertanto la tua opinione in merito al fatto di portare avanti le condizioni necessarie affinché una comunità che appartiene ad uno Stato coeso ed unito non solo nel nome della Legge Costituzionale, ma anche della fede cristiana a cui dobbiamo sentirci orgogliosi di appartenere, deve a parer mio ulteriormente proporre secondo i criteri che sono propri a ciascuno di noi stessi, la concretizzazione reale, concreta a partire dalla diffusione di ideali ben chiari: Cristianesimo democratico, Cristianesimo sociale e Cristianesimo liberale; codesti tre aggettivi riuniti sotto un unico termine equivale al nominativo di Democrazia Cristiana.
Grazie per l’attenzione.
Cordiali saluti.
Valentina Mancinelli