LE INFORMAZIONI DELL’AMBASCIATORE

LE INFORMAZIONI DELL’AMBASCIATORE

Pupi D’Angieri, petroliere, banchiere, ex consigliere di Arafat e ora ambasciatore dello stato di Belize presso l’Unione Europea, dice la sua sulla liberazione della cooperante Silvia Romano e sono dichiarazioni che fanno molto rumore.

Intervistato dalla “Zanzara” a Radio 24 se ne è uscito con una tesi quantomeno inquietante: “Quando è uscita dall’aereo, Silvia Romano, sembrava Sofia Loren non una prigioniera. E’ scesa dalla scaletta che sembrava una meraviglia”.

Prosegue l’Ambasciatore – “sono stato capo dei negoziatori di Yasser Arafat per più di venti anni e conosco bene il mondo arabo. Scendendo dall’aereo vestita da araba e dicendo di essersi convertita all’islamismo dei terroristi somali, contro i quali combattiamo, è stata la cosa peggiore e infamante che poteva fare. Un’offesa soprattutto ai militari italiani che combattono il terrorismo. Perché questa è una vittoria dei gruppi terroristici.

Siamo perfettamente a conoscenza che una donna che abbraccia la religione musulmana, lo fa per sposare l’uomo che ama. Sicuramente ha una relazione, di questo siamo certi”.
Parole come pietre, destinate a far scalpore “ho vissuto e lavorato molto tempo in quei posti, ed ho i miei informatori – continua Pupi D’Angeri – e vi rivelo una cosa.

Ad un certo punto lei è stata acquistata e non è più stata in prigionia. Anzi, lei è una signora dalle uova d’oro, perché ha portato in dote 4 milioni di €. al gruppo terroristico.

Lei è una dell’Al Shabab e per loro è una donna straordinaria. Non è mai stata rapita da loro, lo è stata i primi giorni, poi è stata portata in Somalia, e credetemi, li è scattato l’amore. Sono cose che succedono”.

A questo punto è lecito aspettarsi, da parte della magistratura, un’indagine seria e appropriata.

Intanto, è notizia di poco fa, che i Jihadisti somali di Shabab hanno smentito che il loro portavoce, Ali Dhere, abbia rilasciato un’intervista a Repubblica sul sequestro Romano, dove sosteneva che i soldi avuti dal riscatto sarebbero serviti per acquistare armi per la Jihad. Quindi una Fake News.

La precisazione è stata fatta dalla stessa organizzazione terroristica attraverso il sito SomaliMemo, uno dei canali di comunicazione usati da Shebab.

Dello stesso parere il giornalista Fulvio Beltrami, esperto di Africa, che scrive: il 10 gennaio 2014, Ali Mohamud Raage nome di battaglia Ali Dhere viene ucciso dall’esercito keniota in Somalia. L’11 marzo 2014 Al Shabab conferma la morte. Un morto non rilascia interviste….