Democrazia Cristiana e problematiche del mondo del lavoro: tutela dei posti di lavoro e politica industriale.

Democrazia Cristiana e problematiche del mondo del lavoro: tutela dei posti di lavoro e politica industriale.

A cura di Nicola TOAJAR (Verona) * nicola.toajar@dconline.info * 348/8620370 * Segretario Organizzativo Provinciale della Democrazia Cristiana provincia di Verona

www.ilpopolo.news * www.democraziacristianaonline.it *

< Democrazia Cristiana e problematiche del mondo del lavoro: tutela dei posti di lavoro e politica industriale >.

Da diversi anni i lavoratori italiani non sono molto tutelati, perlomeno come lo dovrebbero essere.

Possono anche lavorare per diversi anni solo a tempo determinato. Sono quindi ostaggi e non sono in grado di prendersi impegni per il loro futuro familiare, assumendo mutui per l’acquisto di immobili e via dicendo.

I lavoratori sono uomini e liberi cittadini della Repubblica Italiana anche nelle fabbriche dove lavorano.

I diritti democratici degli stessi, anche all’interno di un’azienda, devono essere tutelati con cura.

Giustamente ci sono prima i doveri, ma dopo ci sono anche i diritti, come in tutti i contesti in quanto tutti i lavoratori di qualsiasi Ente, pubblico e privato, sono il motore della Nazione e operano per il bene di tutti.

La Politica della Democrazia Cristiana, ha sempre operato in collaborazione con tutti gli Enti lavorativi di ogni categoria per far lavorare le persone.

Vedasi la Fiat che in passato ha costruito in Italia molte fabbriche, in cui i Politici della D.C., hanno sempre partecipato per il progresso in materia e tutela dei posti di lavoro.

Oggi invece, a parte qualche stabilimento ancora operativo, la Fiat è emigrata gran parte all’Estero, con una grossa conseguenza di perdita di posti di lavoro.

L’industria Italiana quindi, tuttora continua a spostarsi all’estero. Nei Paesi dell’Est Europa per esempio al fine abbattere i costi di produzione e pagare meno tasse.

I principali Paesi di destinazione delle aziende nostrane sono: Stati Uniti, Francia, Germania e Regno Unito, impegnandosi a dare lavoro, non a brevi contratti determinati a scala di bimestre in due o tre volte e poi nuovamente disoccupati, ma contratti fissi a tempo indeterminato per ridare il futuro alle famiglie.

Le aziende non devono essere soffocate continuamente da tasse di ogni genere.

In altro modo l’impresa in Italia poco alla volta muore, con conseguenti inevitabili di perdite di posti di lavoro di ogni genere e in ogni Ente.

La paga deve essere giusta e con non gente sottopagata in ogni contesto, oltretutto come emerge di frequente in molti Enti, abusi di ogni genere con le ore lavorative, straordinari, ecc…

L’Italia è confermata tra i paesi OCSE con maggior carico fiscale con un livello di carico del 43% circa, contro la media del 33% degli altri Stati. E’ la ragione di fondo della delocalizzazione dell’industria.

Serve quindi una diversa politica di crideito per le aziende: contributi a fondo perduto alle imprese, con amministratori che controllano la materia di liquidità dei fondi sull’Ente, come e dove vanno spesi; pagamento delle tasse in base al reddito dell’Ente, e non al fisso anche se ci sono poche entrate; contratti di lavoro a tempo determinato a prova di 60 giorni, e successivamente (OBBLIGO) di assunzione a tempo indeterminato.

 

A cura di Nicola TOAJAR (Verona) * nicola.toajar@dconline.info * 348/8620370 * Segretario Organizzativo Provinciale della Democrazia Cristiana provincia di Verona

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Francesco
4 anni fa

Giusta analisi….
Ma caro amico…. Se non ci sei…. Non conti….
Oggi…. Noi ci siamo….
Ma non nel posto giusto.

Questa è la sfida…. Esserci… Per poter affermare… I principi…
FZ