IL CASO PRECARI AL FESTIVAL DEI DUE MONDI

<b>IL CASO PRECARI AL FESTIVAL DEI DUE MONDI</B>

A cura di Danilo Bazzucchi (Perugia) * danilo.bazzucchi@ilpopolo.news

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< IL CASO PRECARI AL FESTIVAL DEI DUE MONDI >

Festival dei due Mondi di Spoleto in subbuglio, una energica presa di posizione del sindacato UIL rischia di mandare di traverso gli ultimi giorni di presidenza a Giorgio Ferrara. Difatti oggi, la sigla sindacale, ha dettato una notizia alle agenzie di stampa, chiedendo le dimissioni di tutti i vertici del Festival dopo che l’incontro, già previsto, tra i vertici sindacali e il sindaco di Spoleto Umberto De Augustinis, che è anche il Presidente della Fondazione Festival, non ha dato alcun risultato concreto. All’incontro, tenutosi al Palazzo Municipale erano presenti, oltre il sindaco, per la Uilcom il Segretario generale Umbria Paolo Pierantoni, il Segretario regionale Riccardo Maria Gradassi mentre per la rappresentanza delle maestranze dei tecnici precari del Festival c’erano Claudio Balducci e Carlo Rotini. Altri lavoratori, non essendo potuti entrare nella sala riunioni per la normativa anti Covid19, attendevano fuori sul piazzale del Municipio. Il sindacato, arrivato con buone intenzioni, si era detto ottimista, ma in tarda mattinata la situazione si è bloccata e la UIL ha emesso il comunicato:
“L’incontro non ha fatto ottenere risvolti positivi in quanto il Sindaco e Presidente del Festival di Spoleto ha dichiarato di essere impossibilitato a risolvere la problematica presentata e di non poter interferire ai lavori deliberati dalla Direzione Artistica” scrivono in una nota Pierantoni e Gradassi.

“La delegazione ha fatto presente che mancano i presupposti di equità e dignità per tutti i lavoratori Precari del Festival e che solitamente, in questi casi, si attua la solidarietà come è stato fatto in altri contesti teatrali – considerando ora più che mai la pandemia – procedendo alla riduzione di tutti gli emolumenti e garantendo il lavoro a tutti. Per garantire tale occupazione in primis, di solito, in famiglia il primo che deve dare l’esempio è il capo famiglia (Il direttore artistico, ndr) che da bilancio di previsione 2020 percepisce oltre 150 mila euro”.
Poi per ultimo la richiesta di dimissioni dei vertici del Festival. Il Sindaco, ha raccontato qualcuno, non ha nascosto che qualche problema con l’attuale direzione Artistica ci sia stato, ma che comunque si è impegnato con il sindacato e le maestranze ad organizzare un incontro con la futura Presidente del Festival dei due Mondi: Monique Vetaute per affrontare e risolvere le problematiche esistenti.
“Sollecitiamo le immediate dimissioni di chi non ha rappresentato tutto il mondo dello spettacolo spoletino ed umbro e auspichiamo quanto prima un incontro con la nuova Dirigenza del Festival di Spoleto alla presenza del Sindaco e Presidente del Festival di Spoleto”.
La Uilcom non considera comunque chiusa la partita e rilancia: “sarebbe opportuno garantire da subito ai precari rimasti senza occupazione le 20 giornate che di media per questa edizione vengono assicurate a tutti, stante il paradosso di averle assicurate per quest’anno anche ai pensionati. Per quanto ci riguarda continueremo questa battaglia”.
In attesa di una risposta da parte della Fondazione, un suo autorevole componente, che preferisce rimanere nell’anonimato, ci riferisce quanto segue:

“Per quanto ne so il Festival ha offerto anche pochi giorni fa una mediazione per assumere 4 persone per una decina di giorni ma la risposta è stata negativa. Abbiamo assunto le persone che ritenevano utili per portare a termine questa edizione che come noto è in versione molto ridotta, appena 8 aperture di sipario contro le 50 di media. E senza scenografie da allestire. Anzi questa situazione ci ha messo un po’ in difficoltà perché si sta facendo una sorta di “cartello”.
Insomma a quanto pare di capire alla decina di tecnici rimasti esclusi è arrivata la solidarietà anche di colleghi di fuori città e regione che stanno respingendo le offerte di lavoro per questo prossimo week end”. Viene però confermata l’assunzione di due tecnici già in pensione: “si è vero, uno è in pensione da 4-5 anni, l’altro da 9 anni”.

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Pier
4 anni fa

Questa vicenda chiarisce una volta per tutte il clamoroso fallimento degli ultimi anni di Politiche Culturali in Italia. L’Italia è internazionalmente riconosciuta come lo scrigno della cultura ed una Politica che non dedica punti di PIL o strumenti di investimento privato a questo settore basilare, è una Politica di utili idioti. Tutti i Festival come questo, importantissimo e con una risonanza intercontinentale, vivono quotidianamente problemi di Bilancio, aggravati dal COVID19. Motivo per cui va ripensata la dotazione di capitale di queste milestones Italiane e dare vita finalmente ad una nuova fase di formazione di Manager della cultura assistiti da Politiche di sviluppo e rafforzamento, non da tagli. Un popolo che taglia soldi alla cultura potrà essere solo un popolo ignorante, questo è il progetto che hanno le sinistre al Governo.