A cura di Dott. Alessio Piccirillo (Roma) * alessio.piccirillo@dconline.info *
Componte della Redazione de IL POPOLO della Democrazia Cristiana
Componente del Consiglio nazionale della Democrazia Cristiana.
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< LA VITE E I TRALCI >
Sabato 12 dicembre 2020, in una cornice di grande interesse generale – specie per la partecipazione e l’intervento del noto e più che apprezzato economista Dott. Antonino Galloni – si è svolto, a Roma, il convegno “Rapporti fra Italia ed Europa al tempo del covid”, coordinato dal Segretario regionale della D.C. del Lazio Comm. Rodolfo Concordia.
In questi giorni appena trascorsi, in tanti si son succeduti con pensieri, riflessioni, articoli e quant’altro, a corollario di quanto è stato detto dai relatori e da chi ha preso la parola dopo di loro al summenzionato convegno.
Tutte cose molto interessanti, utili per creare un dibattito e finalizzato a fissare i paletti da cui partire per il rilancio di questa augusta sigla politica (Democrazia Cristiana), in modo anche da potersi presentare, pronti ed in termini significativi, alle elezioni di Roma Capitale della prossima primavera 2021.
Da questo punto di vista, le cose dette sono state tante ma è sacrosanto fare un doveroso discernimento per poter meglio intendere il da farsi.
E’ stato fatto, per esempio, un riferimento alla persona di Alcide de Gasperi, il cui pensiero, non solo non passa mai di moda – come giustamente sottolineato in un suo articolo dalla cara Domitia di Crocco – ma deve necessariamente essere preso come “massetto” per quelle che dovranno essere le attività future di questa Democrazia Cristiana “nuova” che sempre più alacremente si sta ri-costruendo.
Sono stati fatti anche dei riferimenti al ’94, con tutto ciò che ne è conseguito dopo il “fattaccio”.
La mia riflessione vuole partire da qui, con uno specifico riferimento al mondo della viticultura, come nelle parole del Vangelo di Matteo (Capitoli 21, vv 28-32).
E mi perdoni la presunzione chiunque legga il pezzo in quanto, in questo periodo storico, nel mondo politico, si fa sempre più spesso ricorso, in maniera molto poco appropriata, a riferimenti biblici, perchè la cosa è di sicuro impatto e fa molto trendy.
Ed allora lasciatemi dire – con tutto il rispetto sempre dovuto per le cose religiose – che almeno qui, in questo nostro contesto politico, certi riferimenti hanno almeno modo di essere, in quanto sono propri di quelli che sono stati (e sono) i principi fondamentali della Democrazia Crisatiana.
Dicevamo, dunque, dei riferimenti al mondo della viticultura.
Dopo il 1994 si è assistito ad un vero e proprio “innesto” di tralci della vite democristiana in altri “vitigni” cosa, questa, che ha prodotto, a volte, anche un “vino” di una certa qualità.
Ora però, è arrivato il momento di tornare a lavorare seriamente nella nostra vigna, magari riportando quegli innesti, “prestati” ad altri viticoltori, tra i nostri filari, perchè è solo lì che ritroveranno davvero loro stessi e le loro radici.
Ci rendiamo dunque ben conto tutti quanti, che il lavoro è tanto e la messe richiede anche i giusti operai,.
Operai orientati in una grande opera di recupero sia all’interno che all’esterno dei nostri confini, così come accennato alla fine del suo intervento dal lo stesso dott. Antonino Galloni.
La cosa, se fatta con il giusto criterio, porterà sicuramente i giusti frutti, nei giusti tempi tecnici !
Ed il criterio che a noi serve davvero in questo momento è proprio l’unità – delle persone e degli intenti – perchè è solo così che si vedranno i risultati sperati.
Perchè – come ci insegnava Alcide De Gasperi – SOLO UNITI SI VINCE !
Alessio Piccirillo