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Segretario politico cittadino della Democrazia Cristiana di Torre del Greco (NA) *
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Segretario politico nazionale della Democrazia Cristiana
Direttore Responsabile de IL POPOLO della Democrazia Cristiana
< Un piccolo “compendio” di storia della Democrazia Cristiana (parte prima): la figura di Romolo Murri, il primo a parlare dell’idea democristiana. >
E’ sotto gli occhi di tutti come ci sia un grande risveglio ed una grande attenzione verso gli ideali e la storia della Democrazia Cristiana. I giovani ne hanno sentito parlare e vorrebbero saperne di più.
Tra i meno giovani, tantissimi la rimpiangono e molto spesso sentiamo da loro dire:
< Ah come si stava bene con la Democrazia Cristiana. Quelli si erano tempi felici… in cui tutti avevano da mangiare e si andava sempre meglio ! >
La cosa non è certo da sottovalutare e ci è venuta voglia di saperne qualcosa di più e di prendere in mano qualche buon libro per capire meglio cosa sia successo negli anni e magari di poterlo spiegare a qualche coetaneo ed anche ai più giovani.
Insomma vorremmo scrivere un piccolo “compendio”, un “Bignami” della storia della Democrazia Cristiana.
Ed allora non si può che partire da Romolo Murri, il quale fu senz’altro il primo a parlare dell’idea democristiana.
Don Romolo Murri, sacerdote e politico italiano nacque a Monte San Pietrangeli (in provincia di Fermo / regione Marche) il 27 agosto 1870 e morì a Roma il 12 marzo 1944.
E’ considerato tra i fondatori del cristianesimo sociale. Subì la “sospensione a divinis” e addirittura la scomunica (nel 1909), che poi però venne revocata nel 1943.
Romolo Murri, proveniente da una famiglia di agricoltori, fu il terzo di sei fratelli e compì i suoi studi per diventare sacerdote prima nel seminario di Recanati (dove fece il ginnasio) e poi in quello di Fermo (dove frequentò il liceo). Seguì poi il biennio filosofico della facoltà teologica a Fermo (tra il 1885 ed il 1887), conseguendo la laurea.
A 18 anni dunque fu uno dei più giovani dottori d’Italia. Vinse una borsa di studio e si recò a Roma dove s’iscrisse alla Facoltà di teologia della Pontificia Università Gregoriana, laddove – nel 1982 – conseguì la laurea in teologia. Nel febbraio del 1893 venne ordinato sacerdote. Nel 1894 fu tra i promotori della fondazione della Federazione Universitaria Cattolica Italiana (FUCI).
Murri strinse amicizia con don Luigi Sturzo, di cui era quasi coetaneo, e che ospitò per tre mesi nella sua casa romana, nella quale si erano tenute le riunioni per la costituzione della FUCI.
Avrebbe del resto ricordato lo stesso don Sturzo: «Fu Murri a spingermi definitivamente verso la Democrazia Cristiana».
Infatti alla fine del diciannovesimo secolo fu da lui e da altri fondato un movimento cattolico che venne chiamato <Democrazia Cristiana> e che si proponeva come scopo quello di formare un partito cattolico.
Durante il periodo in cui don Murri fu attivo all’interno dell’Opera dei Congressi, promosse numerose iniziative:
- fondò e diresse riviste varie riviste tra cui “La vita nova”, periodico che sosteneva l’opera della FUCI (nel 1895); “Cultura sociale” (nel 1898), “Il domani d’Italia” (nel 1901);
- promosse una biblioteca di scienze sociali;
- avviò una società editrice, la «Società italiana cattolica di cultura» (poi «Società nazionale di cultura»);
- organizzò gruppi democratico-cristiani in tutta Italia;
- polemizzò, sia tramite articoli sia in conferenze pubbliche, con i liberali e i socialisti.
All’interno dell’Opera dei Congressi, i democratici cristiani furono inseriti nel secondo gruppo (quello dell’Unione economico-sociale). I murriani ebbero rapporti piuttosto conflittuali con la dirigenza dell’Opera, sempre guidata da esponenti alquanto intransigenti.
Al XIV congresso cattolico (svoltosi a Fiesole nei giorni 1-4 settembre 1896) venne ufficializzata la nascita della FUCI.
Nel 1901 papa Leone XIIIpubblicò la enciclica “Graves de Communi Re”. Tale enciclica era rivolta a tutte le associazioni cattoliche. La Santa Sede precisò che i laici dovevano impegnarsi nell’apostolato, ma non nella politica.
Nel 1902 Romolo Murri tenne a San Marino una sua conferenza (discorso “Libertà e Cristianesimo”, di data 24 agosto 1902), che divenne famosa ma che gli procurò la prima censura ufficiale.
Nel 1903 Murri pensò di presentarsi alle elezioni politiche, ma poi recedette dal proposito per evitare rotture e discussioni.
All’interno dell’Opera dei Congressi, il movimento murriano era visto negativamente dalla leadership allora dominante, composta dagli intransigenti. Lo scontro fra le due linee si fece più acuto in occasione del XIX congresso cattolico (Bologna, 10-13 novembre 1903), il primo dopo la morte di Leone XIII (spirato il 20 luglio). Al congresso, i democratici cristiani e i cristiano-sociali misero in minoranza per la prima volta gli intransigenti.
Se Leone XIII aveva garantito al movimento murriano un occhio benevolo, il suo successore papa Pio X (eletto il 4 agosto 1903), era invece assai più prossimo alle istanze dei gruppi intransigenti.
Nel 1904 Pio X sciolse l’Opera dei Congressi. L’anno dopo Murri ritenne che fosse arrivato il momento di realizzare quello per cui si era impegnato fin dal 1898: a novembre fondò la Lega Democratica Nazionale.
Nello stesso periodo, dalle pagine di “Cultura Sociale”, Murri avviò un dibattito a distanza con il socialista Filippo Turati. Murri auspicava un dialogo sulle condizioni dei meno abbienti, intendendolo peraltro come «un vantaggio non leggero per la civiltà, per la causa popolare e del paese».
Mentre a Caltagirone, dove era Sindaco un certo don Luigi Sturzo, si sperimentava un’inedita apertura con i socialisti, Murri controreplicò a Turati sul Giornale d’Italia del 27 ottobre, parlando di un «cammino che si potrebbe fare insieme nelle agitazioni popolari, nelle amministrazioni locali ed eventualmente anche a Montecitorio».
Nel 1906 Romolo Murri fondò un nuovo periodico di riflessione teorica, la “Rivista di cultura”.
Nello stesso anno Pio X pubblicò l’enciclica “Pieni l’animo” (28 luglio), in cui deplorò «lo spirito d’insubordinazione e d’indipendenza, che si manifesta qua e là in mezzo al clero» ed impose il divieto di partecipazione ad attività politiche non coordinate per via gerarchica. In particolare vietò l’adesione alla Lega Democratica Nazionale di Murri e Fuschini.
In forte polemica, perciò, con le gerarchie ecclesiastiche (a seguito di numerosi richiami e altrettanti atti di sottomissione), fu infine sospeso a divinis nel 1907 e dopo essersi candidato alle elezioni del 1909 nelle liste della Lega Democratica nazionale, venendo eletto alla Camera dei Deputati, fu scomuicato (tale scomunica verrà revocata nel 1943 da papa Pio XII).
Romolo Murri non venne rieletto nelle elezioni deò 1913 e la sua non rielezione fu rivendicata da Vincenzo Ottorino Gentiloni – in un’intervista apparsa sul Giornale d’Italia del 7 novembre 1913 – come uno straordinario successo del patto da lui concluso con Giolitti.
Dopo la Guerra del 1915/18 (a proposito della quale Murri si era dichiarato interventista), con il costituirsi del regime fascista, Romolo Murri abbandonò la scena politica attiva.
Romolo Murri ha scritto alcuni interessanti saggi tra i quali menzioniamo:
- Conservatori cattolici e Democratici cristiani, 1900,
- L’organizzazione di classe e le unioni professionali, 1901,
- Battaglie d’oggi, 1901-1904 [raccolta degli articoli apparsi su «Cultura Sociale»]
- Sintesi Sociali, 1906,
- La politica clericale e la democrazia – Ascoli Piceno, 1908
- Dalla Democrazia Cristiana al Partito Popolare Italiano, 1920
- Fede e fascismo, Roma, 1924
- La crisi spirituale contemporanea. Origini – Orientamenti, 1932
- L’idea universale di Roma, Milano: Bompiani, 1937
- Il messaggio cristiano e la storia, 1943
Fonti menzionate: Wikipedia * Archivio de “IL POPOLO” della Democrazia Cristiana *
Archivio storico della < DEMOCRAZIA CRISTIANA > *
Grazie.
Grazie mille, 👌
Avermi dato la possibilità di poter approfondire la storia della nascita della Democrazia Cristiana 👏
Grazie per avermi dato la possibilità di leggere e poter allargare il mio bagaglio culturale sulla Democrazia Cristiana.
Un abbraccio sincero, Salvatore Astro Brindisi.