Dante Alighieri ed il bel Paese !

Dante Alighieri ed il bel Paese !
Dott. Fernando Ciarrocchi

A cura del Dott. Fernando Ciarrocchi di Ascoli Piceno

fernando.ciarrocchi@dconline.info

Dante Alighieri ed il bel Paese !

“A riveder le stelle” è il titolo dell ultimo volume di Aldo Cazzullo, che in questo anno dedicato ai 700 anni della morte di Dante Alighieri (nato a Firenze nel 1265 e morto in esilio a Ravenna nel 1321), ha avuto vendite da vero “best seller”.

Il noto giornalista del Corriere della sera scrive “Dante è il poeta che inventò l’Italia.

Non ci ha dato soltanto una lingua ma ci ha dato soprattutto un idea di noi stessi e del nostro Paese.

“Il bel Paese “: è proprio così che lo definisce il Sommo poeta.

L’ Italia è una terra unita dalla cultura e dalla bellezza destinata da sempre ad avere un ruolo universale in quanto erede della storia dell’impero romano e del mondo classico.

E’ la cellula primigenia della civiltà.  È la culla della cristianità e dell’umanesimo.

A tal proposito nel leggere l interessante volume di Cazzullo ci si accorge che l autore, oltre a coinvolgere il lettore insieme a Dante e Virgilio durante il viaggio nell’inferno, racconta l’altro viaggio viaggio di Dante: quello in Italia.

Il genio dantesco descrive in modo mirabile diversi luoghi tra cui: il Lago di Garda, Scilla e Cariddi, le terre perdute dell’Istria e della Dalmazia, l’Arsenale di Venezia, le acque di Mantova, la Fortuna terra di Puglia, la bellezza e gli scandali di Roma.

E poi ancora, Genova, Firenze e delle altre città della Toscana.

Circa gli scandali romani Dante non è per nulla tiepido nei confronti di una chiesa corrotta e simoniaca: le sue parole, le sue invettive contro il malcostume ecclesiastico sviluppatosi nel pontificato di Papa Bonifacio VIII sono la prova provata dell’essere cristiano di Dante che aveva in San Francesco d’Assisi la sua Stella polare.

Dante è altrettanto severissimo contro i politici corrotti, banchieri, ladri, usurai, contro tutti coloro che antepongono i loro interessi personali a quelli pubblici.

Ma allo stesso modo esalta la nostra umanità e la nostra capacità di resistere e rinascere dopo le sventure, guerre ed epidemie, sino, appunto, come scrive Cazzullo, a riveder le stelle.