Questa parola è dura! Chi può ascoltarla ?

Questa parola è dura! Chi può ascoltarla ?
Anna Beneduce (Salerno)

A cura di Anna Beneduce (Salerno) *

anna.beneduce@dconline.info * cell. 340-5838171 *

Segretario regionale Dip. per le Relazioni con il Mondo Ecclesiale e del Volontariato della Democrazia Cristiana della regione Campania.

< Questa parola è dura! Chi può ascoltarla ? >.

Nel Vangelo di San Giovanni, la cui meditazione la Chiesa cattolica continua a proporci in questi giorni, possiamo leggere questa frase, riportata in G v- capitolo VI, vv. 60-69: << Questa parola è dura ! Chi può ascoltarla ? ».

Ci aiutano nella riflessione in proposito i pensieri del teologo Don Luigi Maria Epicoco.

<< Ed in fondo non hanno tutti i torti gli apostoli a dire questo, perché la fatica che fa fare Gesù non riguarda una capacità che si apprende con il tempo, ma è un dono che si riceve solo da parte di Dio.

Don Luigi Maria Epicoco

Senza la fede, ciò che Gesù dice rimane faticoso da capirlo e da viverlo.

La fede è un’esperienza di tutta la persona e non solo della testa. Un bambino capisce il valore dell’abbraccio della madre solo molto tempo dopo che ne ha fatto esperienza, ma quell’abbraccio era vero anche quando la sua testa non riusciva a codificarlo fino in fondo.

Lo capiva per intuito, per cuore, per corpo e poi un giorno anche attraverso la testa, ma mai arriverà a dire che l’abbraccio è solo quello che ha nella sua testa, è molto di più.

Capita così anche per la fede. Ma molto spesso ci allontaniamo solo perché immediatamente non teniamo tutto sotto controllo con la nostra testa.

Credere significa avere l’umiltà e il realismo di Simon Pietro che interrogato – insieme agli altri – da Gesù “«Volete andarvene anche voi?». così risponde al Maestro «Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio»”.

Signore non sempre capiamo tutto, ma in fondo sappiamo che conviene rimanere. Un giorno capiremo. Ma tutto questo inevitabilmente non semplifica le cose, ma le complica.

Avviene una sorta di selezione nel seguito di Gesù. L’esame non è fatto di risposte giuste e sbagliate.

L’esame è fatto da un’unica domanda che dovrebbe suonare così: “sei disposto a rimanere anche davanti a ciò che non puoi controllare fino in fondo?”.

Si può andare via, oppure si può rimanere alla maniera di Pietro, con l’unica motivazione che in fondo non è una buona idea lasciare ciò che ci ha fatto sperimentare la vita come qualcosa di veramente vivo.

Perché la vita eterna non è solo la vita che non finisce, ma la vita viva che tutti cerchiamo.

La scelta è tra ciò che soddisfa nell’immediato e ciò che salva per sempre ! >>

 

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