A cura di Dott. Fernando Ciarrocchi *
Monteprandone (provincia di Ascoli Piceno) *
fernando.ciarrocchi@dconline.info *
< Il Presidente Nazionale Onorario della Democrazia Cristiana prof. Giulio Tarro risponde alle domande de “IL POPOLO” >.
Abbiamo avuto il privilegio di poter scambiare alcune battute con il Ch.mo Prof. Giulio Tarro (Napoli), virologo e uomo di scienza di fama nazionale ed internazionale.
Lo abbiamo fatto recentemente a latere della sua nomina a Presidente Onorario della Democrazia Cristiana italiana, a seguito della delibera del Dott. Angelo Sandri Segretario nazionale della Democrazia Cristiana.
D) Professore come ha dunque accolto la recente nomina di Presidente onorario della Democrazia Cristiana Italiana ?
R) La Democrazia Cristiana è il partito che più ha contribuito alla rinascita dell’Italia dopo la Seconda guerra mondiale.
I suoi prestigiosi rappresentanti – dalla Sicilia alle Alpi – hanno riportato in auge il concetto di Stato democratico e di competizione internazionale con il lavoro di ricostruzione prima e di rilancio e di commercializzazione dopo.
È ovvio che pur non essendo stato mai iscritto ad alcun partito politico italiano, mi sento privilegiato di questa Presidenza onoraria e di poter esprimere il mio riconoscimento attraverso quello che è sempre stato il giornale che ha rappresentato la Democrazia Cristiana che non va soggetta solamente ad un simbolo, ma alla sostanza di quelli che sono stati i suoi uomini migliori ed i lavoratori cattolici per antonomasia.
D) Dal suo punto di vista quanto è urgente la presenza di un partito come la Democrazia Cristiana nell’attuale agone politico italiano ?
R) Si è visto (e lo possiamo toccare con mano) la dissociazione dei partiti politici italiani che sicuramente hanno bisogno di quello che è sempre stato il fondamento di qualsiasi partito di particolare ispirazione popolare: il sudore del lavoro associato all’onestà intellettuale.
Ed, ovviamente, per un rinnovato partito democratico, la cristianità!
D) Per grazia di Dio, mi permetta l’espressione, quanto è stato provvidenziale il respingimento del decreto De Zan che in caso contrario avrebbe inferto un ulteriore colpo all’istituzione naturale per eccellenza: la famiglia ?
R) Non desidero entrare nella politica attiva rispondendo a questo quesito, ma di certo il respingimento di questo decreto è la libera manifestazione di quello che ancora rappresenta l’etica familiare italiana contro l’ossessione di una sinistra di facciata basata su valori distorti.
D) Professore ci può esprimere una sua opinione sulla questione “green pass” e sui vaccini, così come su una eventuale terza dose ?
R) L’obbligo vaccinale non ha grande senso se paragonato all’impegno dimostrato in Inghilterra dove sono stati favoriti (dall’8 dicembre 2020) gli anziani sopra gli 80anni ed i cosiddetti soggetti “fragili”.
E ciò con enorme successo della popolazione vaccinata, non soltanto con i nuovi vaccini a RNA messaggero, ma anche con i vaccini vettori con adenovirus tipo AstraZeneca che è l’unica multinazionale ad avere pubblicato i dati clinici di fase tre su una rivista scientifica come “Lancet”.
Il vero “vantaggio” dei vaccini a terapia genica rispetto a quelli “classici”, non è sanitario, bensì di business.
Non manipolando virus o microrganismi patogeni, ma solo mRNA da inserire in un “contenitore” standard, gli impianti per la produzione di questi vaccini, non necessitando di costose misure di bio-contenimento e bio-protezione sono molto più economici di quelli finora usati per i “classici” vaccini ma, soprattutto, ben si prestano a riconvertirsi per produrre rapidamente qualsiasi tipo di vaccino.
Ad esempio per fronteggiare le “varianti” del virus Sars-Cov-2, basta cambiare la sequenza contenuta nel mRNA e il nuovo vaccino è pronto.
Certo, questo, rischia di sottoporci a vaccinazioni contro il Sars-Cov-2 per sempre.
D) Quale dovrebbe essere la percentuale di vaccinati per eradicare la COVID-19?
R) Le ipotesi degli epidemiologi variano dal 60 all’98% ma – si badi bene – queste percentuali riguardano vaccinati che hanno raggiunto una definitiva immunità al Sars-Cov-2, virus che, invece, in molti casi si è ripresentato qualche mese o settimana dopo la guarigione.
E stiamo parlando di una immunità naturale che, generalmente, ha una durata più lunga di quella prodotta dai vaccini.
E di vaccini che garantiscono una “immunità sterile”, non come quelli oggi proposti che non impediscono nemmeno all’infettato vaccinato di trasmettere ad altri il Sars-Cov-2.
D) Come è stata – a suo avviso – la gestione italiana dell’epidemia?
R) La gestione italiana dell’epidemia da coronavirus da parte del Comitato Tecnico Scientifico (CTS) è stato un fallimento.
E questo è anche i parere di un editoriale della prestigiosa rivista inglese “NATURE”, così come pubblicato nella prima decade del marzo 2021.
Siamo arrivati a un tasso di letalità che, ripeto, è legato alla cattiva gestione dell’emergenza, a cure sbagliate, a posti di terapia intensiva tagliati negli anni scorsi.
Il progetto della Sanità è stato soltanto politico, fallendo nel primo “lockdown” del marzo 2020 in Lombardia e nelle 14 province allineate in rosso con una letalità (mortalità dei contagiati) 20 a 1 rispetto alla Germania.
Ma anche venendo meno nella seconda ondata dell’autunno 2020 con una percentuale di letalità tra il 3,5 e il 3,9%, a paragone di altre nazioni in cui tale percentuale è stata sempre al di sotto dello 0,5% dei positivi.
Purtroppo la classe medica è stata presa alla sprovista dall’inizio dell’emergenza (con le cifre riportate prima) e pertanto si è limitata a suggerire l’attesa con tachipirina nei riguardi del paziente, dimenticando l’approccio della cura domiciliare immediata.
Professore, La ringraziamo sentitamente a nome di tutta la Segreteria Nazionale della Democrazia Cristiana ed anche da parte della Redazione giornalista de < IL POPOLO > per la sua squisita disponibilità e per il suo impegno ricco di entusiasmo nel partito della Democrazia Cristiana che tanto ha fatto e continua a fare (e farà) per il bene della nostra amata Italia.
Ad maiora, Professore !
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