Mons. Tonino Bello proclamato Venerabile

Mons. Tonino Bello proclamato Venerabile

A cura di Dott. Fernando Ciarrocchi (Monteprandone / AP)

< Mons. Tonino Bello proclamato Venerabile >

Mons. Antonio Bello, Servo di Dio, è stato proclamato venerabile da Papa Francesco con decreto del 25 novembre 2021.

A diffondere la lieta notizia è stato Mons. Vito Angiuli, Vescovo di Ugento-Santa Maria di Leuca – Carta di Leuca .

Mons.Vito Angiuli Vescovo di Ugento-Santa Maria di Leuca

Per le comunità del Salento è stato un vero e proprio “gaudium magnum”: il Vescovo degli ultimi, ma soprattutto il sacerdote che ha incarnato la Chiesa del grembiule, quella chiesa tutta protesa verso il servizio agli umili, ai più piccoli, ai più fragili.

E’  stato un precursore  di quello stile di Chiesa per il quale tanto si spende l’attuale Vicario di Cristo Papa Francesco.

Mons. Antonio Bello, conosciuto da tutti come Don Tonino, trascorse l’infanzia e la giovinezza ad Alessano, nel Salento, dove nacque il 18 marzo 1935 e dove ha voluto essere sepolto, accanto alla madre Maria.

Una immagine di Papa Francesco che ha proclamato Mons. Tonino Bello Venerabile

Il padre, Tommaso, era maresciallo dei carabinieri; la madre, Maria Imperato, una donna semplice e di grande fede.

Si era sposata con Tommaso l’8 marzo 1934, ma appena 8 anni dopo rimase vedova e con tre figli piccoli da accudire: Antonio, Trifone e Marcello.

Se quel periodo, nel pieno della Seconda Guerra mondiale, fu un periodo difficile per tutta la famiglia, mamma Maria non si abbatté mai. La sua fede e il suo impegno non fecero mancare nulla ai figli.

Ins. Anna Beneduce (Salerno)

Don Tonino si formò presso l’Università degli studi a Bologna, l’esperienza in Seminario, poi nel 1982 la nomina  a vescovo di Molfetta- Ruvo-Giovinazzo e Terlizzi.

Mons. Bello da storico presidente di Pax Christi ,  grazie al suo schietto impegno contro gli armamenti, balzò agli onori della cronaca mobilitando la sua diocesi contro l’insediamento dei caccia bombardieri della Nato nella sua Puglia.

Anche da vescovo, scelse una vita sobria, semplice, di grande umiltà: andava spesso in bicicletta, in auto guidava da solo, discorreva al bar con la gente. Forbito e poetico scrittore, univa il magistero evangelico con il servizio di persona alle famiglie di sfrattati che aveva accolto nella propria abitazione del palazzo vescovile.

L’accoglienza verso i poveri era il suo stile di vita, era il suo stile di testimoniare nella quotidianità la presenza di Cristo nella vita di ciascuno.

Non temeva di esporsi anche nelle manifestazioni pubbliche partecipando ai cortei non violenti e pacifisti in occasione dei conflitti internazionali.

Mons. Tonino Bello è tornato alla Casa del Padre   il 20 aprile 1993.

L’Ins. Anna Beneduce (Salerno), Responsabile del Dipartimento della Democrazia Cristiana per le “Relazioni con il mondo ecclesiale” esprime particolare soddisfazione – a nome di tutto il partito della Democrazia Cristiana – per l’attestato di stima e di riconoscenza verso Don Tonino Bello da parte del Santo Padre, un riconoscimento per la sua vita spesa sempre vicino ai meno fortunati e con sincero ed autentico afflato cristiano.

 

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