Una piena nelle Gole del Raganello ha investito gli escursionisti nel Parco nazionale del Pollino, in Calabria: i soccorritori parlano di “diversi” morti e diversi feriti, i giornali scrivono che i morti sarebbero almeno 11. Sembra che i morti facessero parte di due gruppi di escursionisti. La piena del torrente Raganello è stata causata dalla forte pioggia, che aveva bloccato gli escursionisti in un posto pericoloso.
Ad oggi si sono concluse le ricerche nelle gole del Raganello nello parco del Pollino in Calabria, Ritrovati alcuni dei dispersi. Ventitrè persone salvate dai vigili del fuoco, 11 i feriti. L’evento forse era prevedibile, la protezione civile aveva diramato stato di “allerta GIALLA”.
Una delle persone rimaste ferite è deceduta nell’ospedale di Cosenza, dove era stato ricoverata in gravi condizioni per un trauma toracico. In serata l’individuazione di due corpi, oltre a quelli verificati delle prime otto vittime, quattro uomini e quattro donne. Tra loro anche una ragazzina di 14 anni. Tre i dispersi.
Sono 23 gli escursionisti tratti in salvo. Sette persone sono state trasportate in ospedale. Tra loro, anche una bambina di 9 anni portata in salvo dall’elicottero dei vigili del fuoco e trasferita nell’ospedale di Cosenza per ipotermia. Lì è arrivata in eliambulanza anche una donna con problemi di respirazione. In serata è stato tratto in salvo un secondo bambino: è impaurito e infreddolito, ma starebbe bene. È ricoverata in ospedale per problemi respiratori la ragazza di 24 anni di Trebisacce che in un primo momento era stata data per morta. Tra i feriti anche un cittadino olandese che ha riportato la frattura del bacino. Altri sette sono stati medicati sul posto, mentre nove sono usciti incolumi. Le salme delle vittime in serata sono state portate nella palestra comunale di Civita e una folla di parenti e amici si è radunata davanti all’edificio.
“Le ricerche sono proseguite per tutta la notte”, “Quel canalone presenta condizioni molto critiche”. Sono circa 70 le unità impegnate a setacciare l’area. “Quello che si sa è che le gole sono state saturate dall’acqua piovana caduta copiosamente, che ha scaraventato le persone anche a tre chilometri di distanza”.
Sono in corso indagini della magistratura per capire come mai nonostante le condizioni climatiche sfavorevoli si sia deciso di proseguire con l’escursione. L’Italia è stanca di contare le vittime! La Democrazia Cristiana tutta è vicina al cordoglio delle famiglie delle vittime in Calabria. Francesco DIODATI Segr. Prov. DC di Reggio Emilia.
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