A cura di Lorenzo Raniolo (Gela/provincia di Caltanissetta
lorenzo.raniolo@dconline.info * cell. 349-8045896 *
Editorialista de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana
< A GELA (CL) LA NAVE PIU’ ANTICA AL MONDO ! >
Gela è conosciuta in tutta Italia per i disastri ambientali e per le vicende sindacali, tutto riconducibile al petrolchimico dell’Eni.
Eppure in molti sanno che è anche una fucina di reperti archeologici e di siti storici molto significativi. Ma non tutti sanno che a Gela (CL) si trova la nave piu’ antica al mondo.
Proprio così: la nave risale al VI secolo avanti Cristo ed è lunga 21 metri ed è alta 6 metri, troppo grande per il museo archeologico regionale della città.
Così da anni giaceva negli scatoloni del museo, in attesa che la Regione sbloccasse i finanziamenti per il tanto agognato museo del Mare.
E finalmente nell’estate del 2022, il Sindaco di Gela avv. Lucio Greco ha inaugurato il tanto agognato museo della nave di Ulisse.
Una storia dolorosa, che vale la pena ripercorrere dall’inizio.
Dopo il ritrovamento a fine anni Ottanta ci vogliono altri 16 anni prima che, nel novembre del 2004, alcuni dei legni della nave greca siano recuperati dal mare.
Nel corso di questo arco temporale intanto vengono realizzate ben 15 campagne di scavo subacqueo che portano alla luce una notevole quantità di reperti archeologici (anfore vinarie, ceramica attica, modesti strumenti della vita quotidiana come pentole da cucina e resti di stuoie e ceste di vimini, oggetti di culto come piccoli altari di terracotta, ecc.) che oggi sono esposti in parte nel museo archeologico regionale di Gela.
I resti della nave vengono invece spediti dalla Soprintendenza di Caltanissetta presso il laboratorio “Mary Rose Archeological Service” di Portsmouth, in Gran Bretagna.
Qui la nave riceve le migliori attenzioni: si calcola che per un restauro degno della professionalità britannica sono necessari cinque anni di lavoro. Nel Regno Unito, inoltre, le attività di recupero non impediscono la fruizione del bene archeologico.
Intanto la Regione prometteva che durante quei cinque anni di restauro a Gela venisse creato il museo della navigazione che potrà contenerla.
Individuato il luogo, quel Bosco Littorio di fronte al quale il relitto si arenò millenni fa, e individuati pure i fondi, cinque miliardi delle vecchie lire.
Ma i tempi burocratici siciliani si allungano, e del fantomatico museo non c’è traccia. Mentre gli inglesi, invece, mantengono la parola, terminano il restauro e consegnano gli agognati resti della nave greca.
Che farne, allora, in attesa che ci sia un luogo idoneo a contenerla?
Inizialmente la Soprintendenza pensa di spedirne i pezzi, sigillati in appositi scatoloni, nell’enorme (e mezzo vuoto) museo di Caltanissetta. Ma i cittadini gelesi si indignano, sia sui social che dal vivo, e dal 2014 ottengono che la nave torni a casa.
Certo, è ancora dentro gli scatoloni ma prima o poi il museo …
A febbraio 2016 finalmente viene annunciata in pompa magna la mostra sulla nave greca. Peccato che dell’importantissimo reperto archeologico sono visibili solo alcuni pezzi lignei non ancora assemblati ma comunque restaurati. E che restano mestamente dentro gli scatoloni.
La maggior parte di essi, poi in realtà restano persino chiusi.
La mostra – che in ogni caso ha bisogno di un adeguato impianto di ventilazione per non intaccare i delicatissimi legni – viene finanziata dall’Eni e dura appena qualche giorno.
Poi per tre anni cala di nuovo il silenzio su questa triste vicenda.
Fino alla denuncia de cittadini gelesi, alla quale ancora non sono arrivate risposte ufficiali dalle istituzioni. Finalmente il resto è storia:
Stavolta non dovrà affrontare sirene ammalianti o ciclopi poco ospitali. Non è un viaggio, quello di Ulisse. Ma un museo.
Da Itaca alla Sicilia: alla fine di luglio Nello Musumeci ha partecipato a una delle ultime cerimonie ufficiali da Governatore dell’isola prima di rassegnare le dimissioni.
L’esponente del centrodestra si è fatto da parte nel segno della cultura, inaugurando la mostra dedicata al protagonista del poema di Omero a Gela.
Il pezzo forte dell’esposizione, oltre a 85 reperti archeologici, alcuni provenienti da Atene, è la nave greca arcaica di Gela, l’imbarcazione più antica del mondo scoperta nel 1988.
E Gela, città che custodisce le spoglie di Eschilo, ha le carte in regola per farlo.
Qui non c’è nulla da inventare: una mostra su Eschilo richiamerebbe flussi di turisti da tutto il mondo
***********************************************************************************************
www.ilpopolo.news * www.democraziacristianaonline.it *
***********************************************************************************************