Accidenti alle accise: i primi cento giorni del nuovo esecutivo.

Accidenti alle accise: i primi cento giorni del nuovo esecutivo.

A cura di Dott. FERNANDO CIARROCCHI (di Monteprandone / in provincia di Ascoli Piceno)

  fernando.ciarrocchi@dconline.info * Tel. 347-2577651

Vice-Direttore de “Il Popolo “ della Democrazia Cristiana

Coordinatore della redazione giornalistica de “Il Popolo” della Democrazia Cristiana.

 Responsabile nazionale dell’Agenzia Stampa “Libertas”

Vice-Segretario nazionale Vicario del Dipartimento < Sviluppo – Comunicazione – Marketing” della Democrazia Cristiana 

Editorialista del” Il Popolo” della Democrazia Cristiana

“Accidenti alle accise: i primi cento giorni del nuovo esecutivo”.

Sono trascorsi i primi cento giorni del nuovo esecutivo di centro destra guidato dal Premier Giorgia Meloni.

E’ prassi che i primi cento giorni costituiscono la tappa, diciamo così, canonica, per un primo tagliando, automobilisticamente parlando, dell’attività politico-governativa del nuovo esecutivo.

Il Pres.del Consiglio dei Ministri, On.le Giorgia Meloni.

Varata la legge di bilancio di circa 31 miliardi di euro  è iniziato il dibattito sulle misure economiche stabilite: è emerso che 21 miliardi sono stati destinati per contenere il costo delle bollette, del caro energia sia per le le aziende sia per le famiglie.

La restante somma è stata stanziata  a sostegno delle esigenze delle classi sociali più  fragili.

Questa è stata la dichiarazione rilasciata all’unisono  dall’esecutivo  alle critiche e alle sottolineature avanzate sia dalle opposizioni, sia dai cittadini quando hanno  chiesto :

perché il prezzo dei carburanti alla pompa è tornato a a salire? Non poteva essere prorogato lo sconto dei 25 centesimi disposto dal governo Draghi per il contenimento dei prezzi dei carburanti alla pompa?

Oltre alla dichiarazione di cui sopra è stato risposto che purtroppo la coperta è corta e si è scelto  di appostare le risorse, che il governo precedente destinò al contenimento del prezzo  dei carburanti alla pompa, per sostenere le classi più fragili che sono  costrette a combattere quotidianamente contro una crisi economica famelica e onnivora.

Il principio può essere senza dubbio condivisibile però non dimentichiamo  che proprio quelle classi sociali fragili e meno abbienti oltre a poter usare i mezzi pubblici , spesso, sono costretti come la maggioranza degli italiani, ad utilizzare quotidianamente  la propria auto sia per esigenze lavorative, sia per ragioni familiari.

Il costo del carburante alla pompa è una delle emergenze tra le emergenze principali con cui tutti facciamo i conti con forti e pesanti ripercussioni sul bilancio mensile di ogni famiglia.

Di questo il Ministro dell’economia, del lavoro , l’esecutivo tutto, ne devono tener conto tanto da inserirlo tra le più gravi emergenze sociali dell’agenda di governo.

Non possiamo che esprimere oggettivo  apprezzamento : nel recente recente viaggio istituzionale in Libia, La Premier Giorgia Meloni, ha reso omaggio alla lapide in cui si ricorda un grande italiano, marchigiano, che in tema di energia ha precorso i tempi:

L’Ing.Enrico Mattei , fondaatore dell’Eni, con il Prof. Giorgio La Pira, il Sindaco Santo di Firenze.

il grande Enrico Mattei di cui l’attuale Premier ha voluto riprendere il suo progetto di approvvigionamento energetico che renderà l’Italia un paese autorevole in tema di energia: per questa ragione la nostra azienda nazionale ENI ha sottoscritto un accordo energetico con l’omologa realtà produttrice libica rendendo così l’Italia indipendente dal gas russo.

Per la realizzazione dell’ accordo-progetto sottoscritto da entrambi i paesi occorreranno tre anni per predisporre le strumentazioni tecniche e meccaniche  necessarie alla distribuzione ma gli effetti dureranno oltre vent’ anni.

Un buon attivismo che giova alle risorse energetiche italiane ma non dimentichiamo di ridurre , anzi, sarebbe meglio eliminare  le tante accise che gravano sul prezzo dei carburanti  alla pompa  che colpisce sia il padre di famiglia che ogni giorni si reca a lavoro con la sua auto, sia l’artigiano, sia gli autotrasportatori con ricadute negative sia sulla filiera della produzione, del trasporto, con gli inevitabili rincari dei prezzi dei prodotti finiti che gravano sui bilanci familiari e sulla corsa dell’inflazione.

Meno accise sui carburanti per alimentare ancora di più la ripresa, lo sviluppo socio economico della nostra amata Italia.