A cura di Dott. LORENZO RANIOLO (Gela/CL) – dott.lorenzoraniolo@tiscali.it – Editorialista de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana
dott. Lorenzo Raniolo
<ADDIO A UN MITO DEL CALCIO SE NON IL PIU’ FORTE DI TUTTI I TEMPI: E’ MORTO IL TEDESCO FRANZ BECKENBAUER. AVEVA 78 ANNI>
Franz Anton Beckenbauer è stato un calciatore, allenatore di calcio e dirigente sportivo tedesco, di ruolo difensore. Soprannominato Kaiser, è considerato uno dei più grandi giocatori della storia del calcio nonché da alcuni come il miglior difensore di tutti i tempi.
Capitano della Germania Ovest negli anni ’70, poi allenatore della nazionale dal 1984 al 1990 e del Bayern Monaco negli anni ’90, Franz Beckenbauer si era ritirato dalla vita pubblica negli ultimi anni a causa di problemi di salute. Da giocatore è stato campione del mondo nel 1974 e vice campione del mondo a Londra nel 1964 e da allenatore ha vinto il Mondiale del 1990: impresa riuscita solo ad altri due nella storia, Mario Zagallo e Didier Deschamps. Fu tra i protagonisti della leggendaria Italia-Germania a Messico ’70, e simbolo del calcio mondiale per più di un decennio a cavallo tra fine anni Sessanta e metà anni Settanta. Fu pallone d’Oro nel 1972 e nel 1976. Considerato da molti il più forte difensore al mondo, calcisticamente era nato come centrocampista centrale per poi trasformarsi in libero, da dove la sua personalità gli guadagnò il soprannome di “Kaiser”. Ex capitano della selezione della Germania Ovest negli anni ’70, allenatore della Mannschaft dal 1984 al 1990 ed ex allenatore del Bayern Monaco negli anni ’90, Franz Beckenbauer aveva chiuso la sua carriera di calciatore ai Cosmos nell’83. Organizzatore del Mondiale in Germania nel 2006, dal 1994 al 2009 è stato presidente del Bayern, e poi presidente onorario e icona della pubblicità.
Franz aveva tutto. Un’eleganza di altri tempi sia in campo che come persona. Il più grande libero della storia del calcio.Irripetibile nel suo ruolo. Giocava elegantemente nel ruolo di libero ed era capace di fare dei lanci precisi con l’esterno del piede (cosa sicuramente non facile per quei tempi).