Il Segretario nazionale di Valentina Mancinelli (Perugia) * Segretario nazionale del Movimento giovanile della Democrazia Cristiana * Cell. 346-0126040 * valentina.mancinelli@dconline.info
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< Anche il Movimento Giovanile della Democrazia Cristiana chiede il ripristino immediato delle celebrazioni delle Sante Messe >.
Ho ricevuto ed apprezzato l’intervento del Segreterio politico nazionale D.C. Angelo Sandri e del Vice-Presidente nazionale D.C. Alessandro Calabrese contro il divieto di celebrazione della S. Messe che l’attuale Governo italiano sta scioccamente perpetrando.
Intervento che è stato ripreso da varie testate giornalistiche tra cui recentemente anche dal ‘Il Giornale dell’Umbria Online – Umbria Journal”.
Il pensiero del Movimento Giovanile della D.C. che ho l’onore e l’onere di guidare circa questo appello lanciato dalla Democrazia Cristiana in merito alla mobilitazione del partito e dell’opinione pubblica per la ripresa della celebrazione delle Messe eucaristiche nell’immediatezza è senz’altro molto positivo.
Un tanto deriva dal fatto che esso sia stato appositamente redatto ed inoltrato per poter destare gli animi assopiti e per il ripristino delle condizioni di libertà che non possono essere negate al cittadino, pena una grave mancanza di cui sarà la Storia a giudicare.
I cattolici democratici italiani hanno il preciso dovere di promuovere una politica basata sui valori fondanti del cattolicesimo, del cristianesimo e devono contribuire a far permettere la partecipazione alla celebrazione eucaristica quotidiana o magari anche Vespertina oppure domenicale.
Di sicuro non vogliamo stravolgere le regole dettate dai decreti ministeriali atti alle misure di contenimento e di restrizione poste in atto per combattere coronavirus, ma se ci è possibile andare in cartoleria a prendere il giornale, ci sembrerebbe più che opportuno anche poter andare in Chiesa ad incontrare nostro Signore Gesù Cristo.
Vietare questo è una decisione sbagliata a cui i nostri Governanti – peraltro abituati ad infrangere qualsiasi regola, costituzionale o meno che sia, purchè a loro sia garantito il proprio tornaconto politico/personale (vedasi il vilipendio del concetto della sovranità popolare derivante dalle insulse norme attuali norme delle leggi elettorali) – dovranno di sicuro prima o poi rispondere.
< Dio non paga il Sabato …. ! > dice un famoso e conosciutissimo detto popolare.
Riteniamo dunque che l’appello della Democrazia Cristiana sia arrivato in un momento opportuno ed in base ad una nostra ricerca derivante da fonti informatiche abbiamo rilevato come codesto appello sia ben differente da quello lanciato precedentemente dal Premier della Lega, Matteo Salvini.
Egli aveva richiesto con insistenza che venissero celebrate le S. Messe di Pasqua, con l’intenzione di riunire intorno a sé le forze cattoliche ultra-conservatrici tese a trovare ogni pretesto per accusare il Pontefice di tradimento e di disattenzione verso i fondamenti della Chiesa. Da tempo il Papa rifiuta l’uso strumentale della religione praticato da Matteo Salvini, né guarda con favore alle sparate di Matteo Renzi e quel suo concitato e non sempre coerente urlare.
Come affermato recentemente da Mons. Maffeis la Chiesa italiana desidera procedere nella via del dialogo con le Istituzioni, creato dagli uomini non solo di Chiesa, ma anche e soprattutto da coloro che professano la fede cristiana e lo attuano attraverso i rapporti reciproci e gli scambi condivisi comuni e quotidiani ampliati dall’utilizzo dei mezzi di comunicazione e tecnologici che la società mette a disposizione.
La stessa Cei chiede che non venga compromesso l’esercizio della libertà di culto. E tutti i Vescovi italiani non possono accettare di vedere compromesso l’esercizio della libertà di culto.
Dovrebbe essere chiaro a tutti che il cristiano, per la propria fede, deve potersi nutrire alle proprie sorgenti ed in particolare alla vita sacramentale.
Tale posizione è ampiamente condivisibile da tutti coloro che professano la fede in un unico Signore, che si impegnano a fare rivivere le attività parrocchiali e restano fedeli al servizio delle confraternite.
Non solo, ma anche da tutti coloro che in questa fase di emergenza che stiamo affrontando unanimamente, soprattutto fra cristiani, sentono profondamente la necessità di ancorarsi ad una Dottrina Sociale che fornisca loro stessi un sostegno morale e spirituale per dare significato intrinseco alla circostanza socio- politica che assumono altresì un determinato sfondo socio- economico.
La Segreteria di Stato aveva appoggiato la richiesta dell’episcopato italiano che unitamente alla riapertura delle fabbriche si regolamentasse anche la frequenza alle S. Messe. “Se si distanziano gli addetti di un’azienda, si possono distanziare in maniera ragionevole numero contenuto di persone in una chiesa deserta.”
E’ importante comunque far sentire la nostra voce affinchè le istituzioni non rimangano sorde riguardo ad un aspetto della vita umana che comunque rimane più importante dei loro decreti e della loro presunta e ben poco credibile “onnipotenza”.
Il Segretario nazionale di Valentina Mancinelli (Perugia) * Segretario nazionale del Movimento giovanile della Democrazia Cristiana * Cell. 346-0126040 * valentina.mancinelli@dconline.info
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Condivido. Non capisco perché da domani permetto, in certi contesti, l’opposto di quello che dicono. Alla chiesa invece adesso e anche dopo, hanno chiuso e chiudono le porte oltre l’80% con una scusa e/o l’altra. Funerale con 15 persone, …….. Fuori all’aperto certe messe. Se il periodo piove sempre?… Stupidaggini con modalità “ridicole” solo per creare ostacoli di proposito… La gente va a messa e basta con le dovute precauzioni..già da domani subito. Il 18 maggio, il 25, forse, si vedrà, ma…… si vedrà, il picco,il decollo, discesa, ecc.