A cura di Andrea Turco (Roma) * Segretario nazionale Vicario del Movimento Giovanile della Democrazia Cristiana e di Angelo Sandri (Udine) * Segretario politico nazionale della Democrazia Cristiana.
www.ilpopolo.news * www.democraziacristianaonline.it *
< Anche il Movimento Giovanile della Democrazia Cristiana si schiera apertamente per il “NO” al taglio dei parlamentari al referendum del 20/21 settembre 2020 >.
Anche il Movimento Giovanile della Democrazia Cristiana si schiera apertamente per un “NO” al taglio dei parlamentari, così come da quesito referendario che sarà sottoposto al parere degli elettori italiani nel referendum del prossimo 20 e 21 settembre 2020.
I nostri padri costituenti, nonché fondatori della Repubblica parlamentare, non accetterebbero questo taglio alla rappresentatività democratica, soprattutto in considerazione del fatto che gli attuali parlamentari non sono espressione del popolo bensì delle lobbies egemoniche dei partiti (tutti) che ben poco hanno a cuore quel concetto di sovranità popolare che è alla base della nostra Costituzione e quindi di conseguenza della Repubblica italiana.
È proprio per questo motivo che il referendum sul taglio dei parlamentari viene considerato dal Movimento Giovanile della Democrazia Cristiana – con la sua del tutto presunta vittoria del “SI” – viene un duro attacco al futuro democratico della nostra Nazione.
L’Italia non può essere sotto scacco da parte dei populismi scellerati che abbiamo sempre definito il male del secolo.
Oltretutto da più parti, anzi da tutte, si fa un gran parlare di una nuova classe dirigente che è nel cantiere della vita politica italiana, frutto di una scuola di formazione politica che dovrebbe essere messa a disposizione delle future generazioni, indipendentemente dal partito di appartenenza.
Ma per piacere ! Non vi crediamo nemmeno se ce lo cantatein greco.
Quello che vediamo è un continua e scellerata violenza verso il sistema democratico di libertà e di democrazia che dovrebbe scaturire dalla Carta Costituzionale e che l’attuale sistema politico parlamentare per sporchi e personali interessi sta trattando con vilipendio e nell’imbarazzante silenzio da parte del presunto garante della Carta costituzionale che dovrebbe essere il Presidente della Repubblica italiana.
Ma tornando allo specifico quesito referendario coloro che sostengono a gran voce il <SI> sottolineano che questa riduzione di riduzione di parlamentari (alias di rappresentanti del popolo italiano) produrrebbe un grande risparmio. Diciamo del trenta per cento dei costi ( o anche del 35 % se il taglio equivale ad un terzo degli attuali componenti le due Camere).
In compenso si riducono del 30 o del 35 per cento gli spazi di democrazia e di rappresentanza del popolo italiano.
Ma non era la stessa cosa se approviamo il taglio del 30 o del 35 per cento del costo delle retribuzioni dei parlamentari, lasciando invariata la rappresentanza parlamentare così come congegnata dai padri costituenti ?
E di sicuro possiamo fidarci di più dell’operato di De Gasperi, Nenni, Togliatti, La Pira, Aldo Moro, Andreotti e tanti altri, rispetto agli attuali Di Maio, Fico, Salvini e compagnia briscola a cui non andrebbe dato il compito di riformare nemmeno il regolamento del loro condominio di casa loro.
E tutta questa bramosia di ridurre i costi a carico del contribuente, perchè non viene applicata nei confronti costi vergognosi con cui viene trattata una pletora di “inservienti” che se andiamo ad approfondire grida vendetta al cospetto dell’Onnipotente?
Meglio cambiare discorso altrimenti ci viene il mal di stomaco e con il caldo che c’è meglio stare calmi.
E perchè non parliamo della vergognosa legge elettorale vigente con cui si è espropriato il popolo italiano dal poter eleggere i propri rappresentanti in Parlamento ??
I tagliatori di teste (o di seggi parlamentari) non sembrano così impegnati a voler ripristinare un sistema elettorale equo e legittimo.
E per accorgersi di un tanto non occorre essersi laureati in giurisprudenza ad Oxford o a Cambrige, ma basta saper leggere e scrivere, avere l’uso della ragione ed essere – almeno un pochino – onesti, perlomeno sul piano intellettuale.
A cura di Andrea Turco (Roma) * Segretario nazionale Vicario del Movimento Giovanile della Democrazia Cristiana e di Angelo Sandri (Udine) * Segretario politico nazionale della Democrazia Cristiana.
www.ilpopolo.news * www.democraziacristianaonline.it *
Non avete letto che la casta della politica ha votato ultimamente allo “stop al taglio dei vitalizi del Senato? Come si può argomentare di ridurre gli stipendi ai Deputati, quando essi stessi sono preposti al voto? Cordialmente. Alessandro Pinto (Roma) * senertecdachs@gmail.com
IL riferimento alla legge elettorale è un modo pretestuoso per passare da un argomento all’altro, quando non si hanno elementi per giustificare una posizione. Concordo sull’iniquita’ di questa legge elettorale; tuttavia i governi precedenti sia di destra che di centro sinistra l’hanno lasciata in vita. Se siamo garantiti, raccogliamo le firme contro questa legge elettorale, proponendo un’alternativa valida e democratica * Alessandro Pinto (Roma) * senertecdachs@gmail.com.
*garantisti
Ringrazio Alessandro Pinto per il suo intervento al dibattito innescato da questo articolo de “IL POPOLO” della Democrazia Cristiana. I riferimenti inseriti nell’articolo riguardante il voto “NO” al taglio dei Parlamentari non è casuale ma si innesta su un ragionamento politico serio e coerente che vado a sintetizzare: a) voto “NO” al taglio dei parlamentari in quanto riduzione degli spazi di democrazia nel nostro Paese. b) voto “SI” al taglio dei costi della politica e dei privilegi annessi e connessi. c) voto “SI” ad una nuova legge elettorale in senso proporzionale (con preferenze) affinchè sia il popolo ad esprimere i propri deputati e non la casta politico/partitica attualmente al potere.
Angelo Sandri (Cervignano del Friuli/Udine) * segreteria.nazionale@dconline.info * 342-9581946