< ANCHE LA DEMOCRAZIA CRISTIANA ITALIANA SI MOBILITA PER IL CASO DI STEFANO CONTI AL MOMENTO (AGLI ARRESTI DOMICILIARI A PANAMA) E PER IL QUALE SI RICHIEDE IL RIENTRO IN ITALIA (STANTE L’ATTESA DI GIUDIZIO). >
Sta facendo molto discutere il caso del Sig. STEFANO CONTI (classe 1985, nato a Mariano Comense (in provincia di Como), con residenza panamense, iscritto AIRE come cittadino Italiano residente all’estero.
Allo stato attuale è tuttora indagato in territorio panamense per reato grave, anche se dopo la prima udienza la sua posizione pare di molto alleggerita dato che le stesse presunte vittime lo avrebbero scagionato dalle accuse che gli erano state ascritte.
In ogni caso Stefano Conti, di professione trader, ha trascorso in carcere a Panama un lungo periodo di carcerazione preventiva, in condizioni davvero disumane e tuttora è ai domiciliari e quindi in stato di restrizione.
Si è rivolto alla Democrazia Cr4istiana italiana (e nello specifico al Segretario Elettorale nazionale dott. BIAGIO PASSARO) il procuratore legale dello stesso Stefano Conti.
Ci ha scritto infatti l’Avv. VINCENZO RANDAZZO (di Caltagirone, in provincia di Catania) difensore di fiducia del Sig. Stefano Conti sollecitando un intervento anche da parte della Democrazia Cristiana
Secondo l’Avvocato difensore Avv. Vincenzo Randazzo attualmente si rende più che mai necessario un immediato intervento che possa permettere al nostro concittadino in attesa di giudizio di rientrare in Italia.
Un tanto è possibile ottenere tramite apposito intervento diplomatica, con riferimento alla disciplina di seguito individuata (approccio giuridico), per permettere che Stefano Conti possa permanere in Italia, in attesa del giudizio
Detta istanza si rende necessaria, utile ed indispensabile, in quanto il sig. Conti è stato sottoposto per oltre un anno a misura detentiva presso il carcere di Panama, con trattamenti altamente disumani e denigranti come da numerose prove che verranno senz’altro sottoposte all’attenzione delle Autorità diplomatiche statali ed internazionali all’uopo competenti.
È necessario a questo proposito un procedimento diplomatico di rilevante entità che porti ad un confronto urgente con lo Stato di Panama, allo scopo di ottenere il rientro in patria del connazionale.
Il Sig. Conti al momento si trova sottoposto a misura domiciliare con braccialetto elettronico, anche un possibile rientro in carcere (tra i peggiori al mondo purtroppo), con trattamenti disumani e con grave pericolo di vita.
Secondo quanto previsto dai trattati e dalle Convenzioni internazionali (e specificatamente quelle tra Italia e Panama), anche in attesa di giudizio e per il principio di leale collaborazione tra Stati questa evenienza del rientro per aspettare in giudizio nella propria patria è una misura possibile.
Qualcosa di simile è già stato fatto in passato per Alessia Piperno, blogger di fama, arrestata a Teheran.
Infatti grazie all’interessamento delle autorità diplomatiche si riuscì a riportare in Italia Alessia Piperno, dopo il suo arresto avvenuto a fine settembre 2023.
Inoltre è indispensabile far valere anche se in campo internazionale quanto prescritto dalla CEDU e soprattutto dalla Convenzione di Strasburgo in merito e con riferimento a cittadini italiani detenuti o sottoposti a procedimenti all’estero.
Anche a livello internazionale va dunque richiamato il principio “pacta sun servanda”
Nello specifico i riferimenti Giuridici sono che vanno richiamati sono :
– Convenzione di Vienna
– Accordi Italia – Panama sull’estradizione
– Convenzione di Strasburgo
La Convenzione di Vienna del 1963 (firmata anche da Panama che a suo tempo ha ovviamente aderito) in tema di protezione consolare con specifico riferimento quale combinato disposto alla parte in cui consente all’autorità consolare di intervenire per il trasferimento in Italia del detenuto italiano all’estero, qualora il connazionale sia detenuto in Paesi aderenti alla Convenzione di Strasburgo del 1983.
Sul punto nessun motivo ostativo stante che Panama ha aderito a detta Convenzione.
Tale ipotesi è anche contemplata per i detenuti stranieri di Stati cui sia intervenuto accordo bilaterale.
Anche in questo caso abbiamo quale riferimento positivo, proprio l’accordo bilaterale Italia – Panama firmato il 25.11.2013.
Sostanzialmente dunque vi sono tutti i requisiti richiesti per il sig. Conti, attraverso i quali possa essere ottenuto il trasferimento in Italia anche in attesa di giudizio.
In alternativa, ben si potrebbe chiedere la cessazione della misura cautelare in atto, conferendo al Sig. Conti la libertà (in attesa di esito processuale) di poter tornare in Italia.
In quest’ultimo caso, ed in realtà come previsto dai trattati internazionali il sig. Conti sarebbe libero di tornare in Italia senza chiedere alcuna autorizzazione.
Non vi sono indizi gravi di colpevolezza (infatti è stata sostituita la prima misura detentiva) o tantomeno pericolo di fuga o inquinamento delle prove.
Tale domanda di trasferimento può essere avanzata sin da subito sia a Panama con l’ausilio dello Stato e dell’Intelligence, operando tramite colloquio e collaborazione tra i ministeri competenti dei due Stati interessati.
In conclusione è necessario e di immediata utilità che lo Stato faccia la sua parte concretamente, adesso e successivamente, ottenendo il rimpatrio del Conti allo scopo di evitare tragedie come quelle purtroppo avvenute già in Egitto ed altre parti del mondo.
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