A cura di Dott. CARLO PRIOLO (Roma Capitale)
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Segretario regionale del Dipartimento < Comunicazione > della Democrazia Cristiana della regione Lazio
Giornalista professionista
< ANCHE LA DEMOCRAZIA CRISTIANA SCENDE IN CAMPO A FIANCO DEGLI AGRICOLTORI: L’APPELLO DEL SEGRETARIO NAZIONALE D.C. ANGELO SANDRI ALLE OLIGARCHIE DEL POTERE PER NON CACELLARE L’AGRICOLTURA STORIA “MATERIALE” DELL’UMANITA’ ! >
Anche la Democrazia Cristiana dunque scende in campo a fianco degli agricoltori a sostegno delle varie interlocuzioni in atto per risolvere i gravi problemi che assillano – da ormai troppo tempo – questo settore.
Da qui l’appello del Segretario Nazionale della Democrazia Cristiana ANGELO SANDRI alle oligarchie del potere per non voler cancellare l’agricoltura, la storia “materiale” dell’umanità !
E’ un dato di fatto inconfutabile che dalla “notte dei tempi” la scoperta dell’agricoltura legò gli uomini ai terreni coltivati e modificò profondamente le loro abitudini di vita.
L’abbandono del nomadismo, il fiorire della coltivazione della Terra, il passaggio dalla società statica alla società dinamica.
La transizione dal nomadismo alla coltivazione dei terreni, prima quelli più fertili, poi quelli meno fertili, grazie alle scoperte scientifiche e tecniche innovative che si sono susseguite nel tempo, ha costituito l’importante sviluppo delle condizioni di esistenza del genere umano, con tutti gli effetti benefici storicamente si sono determinati già a partire addirittura tra i 10.000 e gli 8.000 anni fa.
Con la fine del Paleolitico, la specie umana iniziò a diventare sempre più sedentaria e ad abbandonare il nomadismo.
In questo processo fu fondamentale la scoperta dell’agricoltura, che legò gli uomini ai terreni coltivati e modificò profondamente le loro abitudini di vita.
Come pure il passaggio dal crudo al cotto. L’invenzione della cultura del cotto, a partire dall’uso del fuoco, fu un processo che rese gli alimenti più commestibili, più digeribili e facilmente assimilabili (soprattutto i vegetali), più masticabili, più sicuri e decisamente più saporiti e appetibili.
Fondendoli in certi casi, rassodandoli o solidificandoli in altri, modificandone la forma, il colore, la consistenza, il profumo, il sapore, restituendo, in tutti i casi, un prodotto finale ben diverso da quello originario ed addirittura – qualche volta – tale da risultare irriconoscibile.
Questo sviluppo ha investito l’intera umanità nello spazio e nel tempo, considerato che il genere umano, così come gli animali, tutti i giorni deve soddisfare il bisogno di nutrirsi (fame e sete), nonchè di avere un luogo riparato per passare la notte.
E per soddisfare questi bisogni primari gli uomini e le donne da sempre coltivano la Terra, magnificando l’ambiente, evitando il dissesto idrogeologico, decorando la Natura, sviluppando saperi scientifici, creando ricchezza a beneficio di tutti coloro che vogliono costruire un futuro sempre più compatibile con le esigenze del genere umano.
L’agricoltura assicura di fatto la Pace, generando la collaborazione tra i popoli, le etnie, lo scambio di informazioni e conoscenze.
Invece di indire summit planetari per fermare le guerre, sarebbe opportuno organizzare dei summit tra le maggiori rappresentanze degli agricoltori di tutto il mondo, anche in funzione di garantire una crescita globale sostenibile, nell’interesse del genere umano !
La legge scritta sulla carta, il computer, le esigenze dei bilanci, le effimere polemiche tra i narratori dell’ovvio, i conflitti sociali tra gruppi e partiti in lotta per la conquista di maggiori posizioni di comando, pur interessanti, non sono commestibili, per cui devono rendersi compatibili con l’“agricoltura”, quindi, con gli agricoltori non solo italiani, ma europei ed anche mondiali.
Le guerre nascono non per affermare illuminati principi e altisonanti valori, ma si combattono per la conquista di territori dove si possono trovare risorse naturali e coltivare i territori conquistati con le armi. Così è se vi pare, dice Pirandello.
Le proteste degli agricoltori in tutta Europa si sono sviluppate per difendere, non tanto dei vaghi diritti o incerti e indistinti sostegni e contribuzioni, ma il loro bisogno ad esistere come impresa agricola.
Impresa nata e diventata adulta e competitiva con il lavoro creativo, lo studio delle scienze e delle tecniche, con l’abnegazione che caratterizza una “creatura agricola” creata con la dedizione e l’inventiva a beneficio delle donne e degli uomini, ma soprattutto dei bambini che per crescere bene devono nutrirsi con i prodotti della Terra, come avviene dal tempo in cui l’essere umano è apparso sulla Terra.
Gli agricoltori vogliono lavorare e respingono al mittente le esigenze delle multinazionali della finanza creativa, dei bilanci in rosso della Unione Europea e dei Governi (quello italiano compreso).
Peraltro, in questi bilanci nella parte “entrate” figurano i versamenti degli agricoltori che creano ricchezza commestibile e non carte e bolli che invece sono piuttosto indigesti.
Le risorse naturali diventano “materia prima” quando esiste la possibilità tecnica e la convenienza di utilizzo che la lega al sistema economico della società, quando è in grado di produrre ricchezza per il genere umano e per la sua esistenza.
Alcune risorse naturali possono essere utilizzate allo stato grezzo (es. legno), altre devono invece essere trasformate (es. acciaio). Nel corso degli anni le esigenze dell’uomo sono cambiate e con queste anche il valore delle risorse è variato nel corso della storia.
Una prima differenziazione è determinata dallo sfruttamento delle risorse e dalla riproduzione delle stesse.
Elementi come il vento o il sole sono definite rinnovabili in quanto sono sfruttabili all’infinito, mentre il carbone o il petrolio, una volta utilizzate completamente necessitano di molto tempo prima di un riutilizzo, dunque sono considerate risorse non rinnovabili.
Il concetto di rinnovabilità è però relativo in quanto tutto ciò che viene prodotto dalla Terra è in continua formazione; la differenza infatti sta nei tempi di riproduzione delle risorse e con il passare degli anni è possibile che alcune cambino perfino il loro stato di rinnovabilità, come l’acqua che inizia a scarseggiare nei campi.
Il Segretario Nazionale della Democrazia Cristiana, Dott. Angelo Sandri, unitamente a tutti i componenti della Direzione Nazionale del Partito dello Scudo Crociato, presenti su tutto il territorio nazionale, intende aprire una immediata interlocuzione con tutti gli agricoltori e i loro rappresentanti per opporsi alle incomprensibili vessazioni finanziarie ed alle mortificazioni della politica agricola del Governo attuale, che appare sia intenzionato ad invalidare la Grande Agricoltura Italiana, in danno e spregio della libera impresa, con la pessima idea di voler demotivare gli operatori agricoli tutti.
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La democrazia scende con forza al fianco degli agricoltori