Continua la Rubrica de il Popolo con Scomparsi, finalmente chiuse l’indagini per l’omicidio di Serena Mollicone, la giovane studentessa di Arce.
Serena Mollicone scomparsa e trovata morta a 18 anni
Serena Mollicone è scomparsa nel 2001 ad Arce, Comune del Frusinate. La ragazza è uscita di casa il primo giugno, alle 8 è andata all’ospedale di isola Liri per fare un’ortopanoramica chiesta dal suo dentista ma non è rientrata a casa e i familiari non hanno avuto più sue notizie. Il suo corpo senza vita è stato trovato due giorni dopo dai volontari della protezione civile nel bosco dell’Anitrella, in località Fonte Cupa, morta a 18 anni. Era legata con un gomito a un albero, con i piedi e le mani stretti da un filo di ferro e scotch e la testa chiusa in una busta di plastica. Per l’omicidio della giovane è stato inizialmente indagato Carmine Belli, un carrozziere di Rocca d’Arce, ma l’uomo è stato prosciolto in via definitiva. Nel 2008 il carabiniere Santino Tuzi, tra i militari presenti in caserma il giorno della sua scomparsa, si è suicidato. L’episodio ha portato gli investigatori a intensificare le nuove indagini fino a quando la procura di Cassino ha sostenuto che la giovane quel giorno di 18 anni fa era andata dai carabinieri per denunciare i traffici loschi che avvenivano in paese e dei quali era venuta a conoscenza, che è stata picchiata a morte, dopo un violento litigio, all’interno della caserma dell’Arma di Arce, portata nel bosco e poi soffocata.
Serena Mollicone: la ricostruzione dei fatti
Per l’omicidio di Serena Mollicone erano indagati, con le accuse di omicidio volontario l’ex comandante della stazione di Arce, il maresciallo Franco Mottola, il figlio Marco e la moglie Anna, con l’accusa di concorso morale nell’omicidio e per istigazione al suicidio del brigadiere Tuzi, il luogotenente Vincenzo Quatrale, e con quella di favoreggiamento l’appuntato Francesco Suprano. Secondo quanto sostengono gli investigatori, Serena Mollicone è stata aggredita dopo essere stata portata in un alloggio in disuso a disposizione della famiglia dell’ex comandante Mottola. Serena avrebbe battuto con violenza la testa contro una porta e, credendola morta, sarebbe stata portata nel nel bosco dell’Anitrella, in località Fonte Cupa. Qui, ancora viva, è stata soffocata con una busta di plastica e uccisa.
Ma proprio in questi giorni, si è chiusa l’inchiesta sull’omicidio di Serena Mollicone. La Procura della Repubblica di Cassino ha notificato nella mattinata di ieri il rituale avviso di conclusione delle indagini preliminari ai 5 indagati che, a vario titolo, sono entrati nelle indagini sull’omicidio della studentessa.
La studentessa il primo giugno 2001 fu colpita all’interno di un alloggio della caserma dei dei Carabinieri di Arce, dopo un alterco con la alcuni componenti della famiglia Mottola è questa la ricostruzione della Procura e dei carabinieri diretti dal Colonnello Fabio Cagnazzo. Indagati l’ex maresciallo dei carabinieri Franco Mottola sua moglie Annamaria e il figlio Marco. Indagato per concorso in omicidio volontario invece il luogotenente Vincenzo Quatrale, il carabiniere Francesco Suprano invece risponde di favoreggiamento in omicidio volontario.
Il caso ora deve solo essere trasformato in arresti, in modo che Serena possa riposare in pace.
di Antonio Gentile