Farmacie solidali per aiutare chi è in difficoltà, migranti e bisognosi. Su www.ilpopolo.news di A:G
Da Roma prende il via la sperimentazione, con lo slogan “Abbiamo cura di loro”, che prevede punti di distribuzione di medicinali a Tor Bella Monaca e piazza San Pietro, dove sono già attivi degli ambulatori solidali, per la durata di dodici mesi. Il progetto è stato lanciato da Assogenerici, per contrastare il diffondersi di patologie legate alla povertà o al mancato accesso alle cure. “Sono troppi i cittadini, italiani e stranieri, che rinunciano alle cure o alle prestazioni mediche per problemi di reddito, con le nostre aziende siamo stati paladini della sostenibilità, consentendo al Ssn di curare più persone a parità di risorse. Oggi è tempo di fare un gradino in più, aggiungendo alla sostenibilità la solidarietà”, ha affermato Enrique Häusermann, presidente Assogenerici, nel corso dell’ultima assemblea pubblica che si è tenuta a Roma.
Ambulatori al servizio di chi è in difficoltà
Il progetto ‘Farmacie di strada’ dell’Istituto di medicina solidale Onlus (Imes) è sostenuto dall’associazione in partnership con la Fondazione Banco Farmaceutico (Fbf), l’associazione Banco Farmaceutico Research (Bfr) e la Federazione nazionale degli Ordini dei farmacisti (Fofi). Banco Farmaceutico gestirà la raccolta e la distribuzione agli enti di beneficenza dei farmaci donati da aziende e cittadini. L’Imes, nato in collaborazione con l’Università e il Policlinico di Roma Tor Vergata e sostenuto dal volontariato di alcuni medici universitari, ha avviato il Servizio di Medicina solidale e delle migrazioni nel 2004 a Tor Bella Monaca, Municipio VI di Roma, caratterizzato dal più alto indice di povertà nella Capitale. Nei 6 ambulatori oggi gestiti l’assistenza medica è assicurata da 30 volontari medici specialisti, psicologi e infermieri che garantiscono 15 mila prestazioni l’anno. L’ultimo ambulatorio solidale è stato inaugurato nel 2016 a piazza San Pietro, per i poveri assistiti dall’Elemosineria Apostolica. Proprio nei due ambulatori di medicina solidale di Tor Bella Monaca e del colonnato del Bernini sarà sperimentato per 12 mesi un modello pilota di ‘Farmacie di strada’.
Come funzioneranno le farmacie solidali
Le farmacie funzioneranno indipendentemente, ma in stretta connessione con gli ambulatori di strada: saranno rifornite da Banco Farmaceutico con i medicinali donati da aziende e privati; il flusso dei farmaci in-out sarà registrato e monitorato con sistemi informatizzati e i prodotti saranno dispensati da farmacisti volontari, secondo le prescrizioni mediche rilasciate dagli ambulatori solidali.
Obiettivo principale del progetto è quello di validare il modello pilota per renderlo esportabile in altre realtà, con il coinvolgimento degli attori istituzionali più opportuni. Tutti i dati relativi agli accessi effettuati saranno registrati in una cartella informatizzata che permetterà la raccolta di dati e la realizzazione di un report epidemiologico. L’esperienza consentirà inoltre la realizzazione di una sorta di ‘Prontuario della Farmacia di strada’, appositamente disegnato in relazione alle patologie prevalenti, alle linee guida di terapia, alla scelta dei farmaci essenziali. Altri obiettivi attesi: la riduzione dello spreco di farmaci, l’ottimizzazione di un circuito virtuoso che trasforma lo scarto in risorsa, un controllo sanitario efficace sulla catena delle cronicità, la riduzione degli accessi impropri al Pronto soccorso.
Secondo alcuni dati dell’Osservatorio donazione farmaci della Fondazione Banco Farmaceutico Onlus, riportati dal Sole 24 Ore nei cinque anni 2013-2017 la richiesta di medicinali da parte di enti assistenziali è aumentata del 27,4% per via dell’aumento del numero di poveri assistiti.
Altre buone notizie per quanto riguarda le spese farmaceutiche vengono dalla sempre crescente possibilità di acquistare farmaci generici. Secondo dati Assogenerici nel primo semestre del 2018 i farmaci equivalenti hanno venduto il 12,1% in più rispetto al 2017, mentre i biosimilari hanno conquistato il 12% del mercato e sono in salita del 28% in volumi. Oggi un medicinale su 4 è generico e si prevede che il trend positivo possa far risparmiare al Sistema sanitario nazionale quasi 800 milioni entro 2020 grazie alla scadenza dei brevetti di molecole di molti farmaci non generici oggi in commercio.
di Antonio Gentile