ATTENZIONE AI DECRETI SCRITTI SENZA INTELLIGENZA MA USANDO PARTE ANATOMICA CHE PREFERIAMO NON CITARE …

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 Succede al confine tra Umbria e Toscana, ma potrebbe essere in qualsiasi altro luogo del nostro benedetto Paese.

I paesi per l’appunto, sono quelli di Castiglione del Lago, splendido borgo di 15 mila abitanti in Umbria (sul lago Trasimeno) e Chiusi, altrettanto bella cittadina etrusca, di circa 8 mila anime, nella Val di Chiana in Toscana.

I due Comuni sono praticamente divisi dal torrente Tresa, che segna anche il confine fra le due Regioni.

Fin qui nulla di strano, direte voi, ma ecco che arriva il bello a seguito dei tanti Dcpm, emessi da questo governicchio, pieni di amenità e regole incomprensibili.

Il recente incontro avvenuto tra i due Sindaci dei Comuni di Castiglione del Lago e di Chiusi.

Nessuno degli abitanti dei due paesi può attraversare il ponte, stante il divieto di andare da una regione all’altra.

Il problema è che il ponte sul Tresa non divide solo i Comuni, ma anche i rapporti commerciali fra i due borghi, gli affetti familiari, le parentele e quant’altro.

Il divieto, confermato anche nella “fase 2” della pandemia penalizza fortemente i territori di confine.

Addirittura, per assurdo, gli abitanti possono andare ad un supermercato lontano magari 40-50 Km e non possono recarsi a quello dell’altro Comune distante poche centinaia di metri.

E così i sindaci di Castiglione d.Lago e di Chiusi, rispettivamente Matteo Burico e Juri Bettollini, si sono dati appuntamento proprio sul Ponte del torrente Tresa ed insieme hanno lanciato un appello al Presidente del Consiglio mettendo all’attenzione le istanze dei territori di confine.

Chiediamo al presidente Conte – spiega Burico – di tenere in considerazione le esigenze di quei Municipi che condividono, di fatto, lo stesso territorio anche se posti in regioni diverse.

I nostri cittadini spesso hanno in comune affetti familiari o relazioni personali, separati a poche centinaia di metri da un confine che è solo geopolitico”. 

Chiediamo”la revisione della norma che vieta il superamento del confine regionale, almeno per quanto riguarda i Comuni di confine e di poter decidere autonomamente l’apertura o la chiusura non solo delle aree verdi, ma anche e soprattutto delle attività commerciali dei propri territori, sempre nel rispetto di tutte le normative di sicurezza e prevenzione per il contrasto del virus.

In questo modo – conclude Burico – aiuteremmo la ripartenza della microeconomia, un settore vitale per la sopravvivenza delle famiglie delle nostre città “.

Non ci rimane ora che cantare, parafrasando una ben famosa canzone…: ” Sul ponte di …. Castiglione…non ci darem la mano…” !

 

A cura di Danilo Bazzucchi (Perugia) * Capo-Ufficio stampa naz.le Vicario della Democrazia Cristiana * 3487261719 * danilo.bazzucchi@dconline.info   

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Luna
4 anni fa

Come il muro di Berlino!